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Recensione: LOVE (2015)

MariRiss racconta il film drammatico LOVE del regista Gaspar Noè.

Love
Progetto grafico a cura di Marina Alesse

Ciao a tutti, film lovers!

La via più breve tra due cuori è il pene.” Marchese de Sade

Non potrei trovare modo migliore per introdurre LOVE,  opera di produzione franco-belga che si colloca a pieno titolo nella mia personale classifica delle schifezze cinematografiche. E non perché parlare di sessualità senza peli sulla lingua – per modo di dire – sia un peccato, per carità.

LOVE

Sono per la libertà di pensiero e di espressione a tutto tondo, purtroppo il confine tra il cosiddetto cinema erotico di nicchia – quale fu definito Gola Profonda – e il trash è sempre labile nel mondo francofono. La genialità unita all’eleganza che caratterizza la buona commedia francese sparisce il più delle volte nel cinema erotico/porno.

Ho visto film con Rocco Siffredi di gran lunga più coinvolgenti… il che è tutto dire.

Lo so, lo so, vorreste qualche dettaglio sulla trama; vi accontento subito!

Murphy è un ex studente di cinematografia ingabbiato in un matrimonio con una donna che non ama, ma che è stato costretto a sposare a causa di un preservativo rotto… ops! Cose che succedono Murphy mio, se non sai tenertelo nei pantaloni e decidi di tradire la tua ragazza Electra con la bambolina con cui avete fatto un’ammucchiata in scioltezza.

LOVE

Morale della favola: a causa dell’inattesa gravidanza, le strade di Electra e Murphy si separano. Il giovane conduce la sua triste esistenza matrimoniale all’insegna della monotonia finché un giorno riceve una telefonata dalla madre di Electra. La ragazza ha fatto perdere le tracce e nessuno ha più notizie di lei da mesi.

La notizia riporta alla memoria del giovane i ricordi di un rapporto intenso, ma allo stesso tempo autodistruttivo…

LOVE

Parola d’ordine di questo film di cui il mondo non sentiva alcun bisogno: SESSO, SESSO, SESSO. Per il resto – anche se non può sentirmi Maestro Califfo, La prego non me ne voglia – Tutto il resto è noia. No! Non ho detto gioia. Ma noia, noia, noia.

Dialoghi all’insegna del nonsense regnano sovrani… credo che la frase migliore di tutto il film sia quella dell’inizio quando Murphy esclama: Che giornata di merda! Che poi è quello che ho finito per pensare io stessa dopo essermi torturata le retine con questo scempio.

Gaspar Noé non è nuovo a opere provocatorie che scandagliano la sessualità nelle sue forme più spinte e addirittura violente. Lo definirei un artista del si fa e io ve lo sbatto in faccia nella sua brutalità! Ho apprezzato il suo film Irréversible con Monica Bellucci e Vincent Cassel – uno dei miei attori preferiti – dove la ripresa nuda e cruda di una scena di stupro è una scomoda lente d’ingrandimento sul marciume di tale crimine.

LOVE però – mi duole dirlo – ce lo poteva risparmiare! Un film che si guarda con un occhio chiuso e un occhio aperto… uno che lotta per addormentarsi e l’altro per restare sveglio.

Vi starete chiedendo… dobbiamo vederlo o lo evitiamo come la peste? Dato che non è nelle mie corde sconsigliare mai la visione di un film o di una fiction vi dico… prego, non fate complimenti! La mia opinione è solo una goccia del mare dell’immenso pensiero umano.

E in un mondo che ha dovuto sopportare anche l’uscita  di un film come 365 DNI, tutto può succedere.

Personalmente, solo il rispetto e l’ammirazione che nutro per altre opere di questo regista mi trattengono dal dare uno zero spaccato come valutazione.

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