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Recensione: “La duchessa perfetta” di Eloisa James (serie Lieto Fine #3)

Care Fenici, oggi Dory ci parla di La Duchessa perfetta di Eloisa James

Cover a cura di Sweet Fire

Tarquin, duca di Oakley, deve scegliere una sposa degna del proprio titolo, e lady Georgiana Lytton è una candidata eccellente. Ma a catturare la sua attenzione e infiammarlo di desiderio è invece la sorella gemella Olivia, passionale e volitiva. E per entrambi è impossibile resistere all’attrazione che si scatena. Mentre Quin e Olivia sono in balia dei sentimenti, la duchessa madre insiste comunque nella ricerca della moglie ideale per il figlio, e solo superando una serie di prove potrà essere fatta la scelta. A designare la consorte perfetta, saranno infine un segreto e un materasso…

La maggior parte dei fidanzamenti scaturisce da due emozioni forti: la cupidigia o l’amore. Quello di Olivia Lytton, invece, non derivava né da uno scambio di patrimoni tra due famiglie aristocratiche di identiche vedute, né da una combinazione prorompente di desiderio e affinità, né, tanto meno, dalle ben note frecce di Cupido.

La futura sposa, infatti, nei momenti peggiori, attribuiva il suo fidanzamento a una maledizione. «Forse i nostri genitori si erano dimenticati d’invitare una fata potente al mio battesimo» disse Olivia alla gemella Georgiana, di ritorno da un ballo dato dal conte di Sommer, durante il quale aveva trascorso parecchio tempo con il fidanzato. «La maledizione, inutile ribadirlo, è aver ricevuto la mano di Rupert. Dio solo sa quanto preferirei sprofondare in un sonno lungo cent’anni.»

«Il sonno ha la sua attrattiva» concordò la sorella, mentre smontava dalla carrozza di fronte al portone di casa ed evitando di aggiungere al commento positivo il suo opposto: al contrario, Rupert di attrattive ne aveva ben poche.

Ho desiderato aprire così la mia recensione al romanzo di questa splendida autrice, direttamente con un estratto da “La Duchessa perfetta”.

Perché? Perché Eloisa James non scontenta! E le righe che ho estrapolato ne sono la prova.

Dunque… la Duchessa perfetta è il terzo romanzo della “serie Lieto Fine” ispirata al mondo delle fiabe.
E io vi dico: la duchessa perfetta? È troppo perfetta!

Olivia, dal canto suo, tanto perfetta non è, e ha una linguaccia niente male. Non certo come Georgiana, che è bella e delicata come un fiorellino di serra.

Di due sorelle gemelle, una destinata a essere duchessa fin dalla nascita, Olivia, che ha un fidanzato mingherlino, giovanissimo e molto ducale, e l’altra più adeguata al ruolo, Georgiana, cui la situazione ducato sarebbe meglio adatta… dicevo, tra due ducati, un cane piccino e le regole per le signorine dell’alta società, entrambe rischiano di restare con un pugno di duchi in mano.

Tenere due aristocratici sospesi sulla corda è parecchio difficile.

Se a tirare le fila, poi, sono i genitori diventa un tantino più complicato.

Aggiungiamo a questo la perdita del proprio valore sulla piazza, voluta proprio da essi: Olivia è fritta. Ha dovuto piegarsi e prendere una decisione impensabile per una fanciulla di buona famiglia e così si è bruciata ogni velleità romantica per la vita; o almeno, pare…

Abbiamo davanti la favola romantica per eccellenza; anche Tarquin sembra pensarla come me.

Quasi fidanzato con la gemella perfetta, è attratto inesorabilmente dall’altra. Una capace di ridere alle sue battute, di correre all’inseguimento di un aquilone, di spingerlo a recuperare la gioia di vivere che aveva perso, a causa di un grave lutto nel suo passato.

Una che però non piace a sua madre… una terrificante suocera si espande minacciosa all’orizzonte.

La delicatezza di sentimenti delle protagoniste femminili di Eloisa James è mirabile.

Olivia si assume l’onere gravoso di compiere un gesto, non vero, che le farà perdere la reputazione e l’onore e questo soltanto per obbedire al volere dei genitori. In questo modo può procurare una dote alla gemella.

Canterwick fece deliberatamente pressione su un ginocchio e il bastone da passeggio si spezzò in due. Seguitò a non guardare Olivia. «Se concepiste un bambino adesso, prima della partenza di Rupert per il Portogallo, secondo la legge scozzese quel figlio sarebbe legittimo. Voglio però essere chiaro su un punto: voi diventereste marchesa solo dopo il matrimonio, che sarà celebrato al momento del rientro in patria di Rupert. Potreste essere apostrofata poco gentilmente da qualcuno, come accade a ogni donna gravida al di fuori del vincolo nuziale, anche se io vi prenderei subito sotto la mia ala protettrice.»

«Sì» mormorò Olivia.

«Non permetterei in alcun modo a mio figlio di sottrarsi al suo dovere. Al contrario… se mai si dovesse verificare un lieto evento, vi farei subito sposare per procura…»

Interessante è il contrasto tra le due: Georgiana, che dovrebbe andare in sposa a Tarquin, sa bene cosa è stato richiesto alla sorella. E sembra accettarlo.

Sommiamo. Un compromesso pesante, due gemelle, un uomo complicato, un fidanzato che combatte in battaglia; la vita e il destino. Un brutto “nodo” che Olivia non può certo svolgere da sola. Una reputazione macchiata che la squalifica agli occhi della buona società. Agli occhi di Quin, il suo amato. E se rimedio c’è, Quin dovrà però crederle e non sarà cosa facile.

Lo  stile dell’autrice è fluido, diretto quando deve esserlo, introspettivo quando è necessario. La trama è sempre originale nonostante il richiamo alla fiaba “La principessa sul pisello” sia ben presente e sottolineato qua e là da discreti particolari. Devo dire che questi “richiami” sono tanto velati, come in questo caso, da essermi accorta di che fiaba si trattasse, solo a lettura ultimata e solo grazie ad alcune “stranezze” ricollegate proprio sul finale.

Ne è venuto fuori un romanzo spontaneo, scritto bene, delicato e anticonformista, cosa dovuta alle mirabili scene calde che fanno da contrappunto alle situazioni narrate. Non ho trovato punti negativi per cui non posso che pensare che sia un romanzo ben riuscito: bravissima.

La adoro, continuo a consigliarla.

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