Recensione: Terra di anime spezzate di Clare Leslie Hall

Autrice: Clare Leslie Hall
Genere: narrativa romantica
Editore: Casa Editrice Nord
Se potessimo riavvolgere il nastro, a quale istante torneremmo per cambiare il corso del destino?
Per Beth Kennedy quel momento è l’estate del 1955, quando, insinuatasi inavvertitamente nella tenuta di campagna dei Wolfe, incontra Gabriel. Lui, erede diciottenne di quella ricca famiglia, è destinato a Oxford e ha davanti a sé una strada costellata di possibilità; lei, diciassette anni, origini modeste, è studentessa in un rigido istituto femminile. Due mondi lontani ma due anime affini: entrambi solitari, sognatori, appassionati di letteratura. Un’affinità che presto diventa amore, bruciante e vissuto alla luce del sole. Una passione che si consumerà insieme con quell’estate. Uno scandalo che costerà molto caro a Beth.
Tredici anni dopo, lei ha una vita molto diversa da quella che si immaginava. Non è mai diventata una scrittrice e vive ancora in paese, nella fattoria di suo marito Frank. Il loro è un matrimonio felice, eppure in bilico su un equilibrio fragile: il tacito patto di tenere alla larga il passato. Quello da cui, all’improvviso, torna Gabriel, ora una celebrità, e con lui tutti i sentimenti mai sopiti, i non detti, i segreti mai confessati in quella lontana estate. Mentre sente spezzarsi ogni certezza, Beth dovrà scegliere tra due amori, tra due vite, tra la ragazza che era e la donna che è diventata. Una scelta che affronterà di nuovo a testa alta, però stavolta non sarà solo la sua vita a essere travolta dallo scandalo.
Un romanzo struggente e mozzafiato che, in un abile intreccio di passato e presente e con il passo incalzante della suspense, mette in scena i chiaroscuri della vita, le complessità dell’amore e le traiettorie imprevedibili del destino.
Confesso che, se non mi fosse stato caldamente consigliato da un’amica che conosce bene i miei gusti, non avrei mai iniziato a leggere questo romanzo, fuorviata, lo ammetto, dalla copertina, che proprio non mi attirava. E invece… mai fermarsi alle apparenze!
Innanzi tutto l’ambientazione: siamo nell’Inghilterra rurale nel periodo che va dal 1955 al 1968, anni storicamente cruciali per molti motivi. Per le donne, soprattutto, che iniziavano a intravedere qualche spiraglio di emancipazione. Beth, la nostra protagonista, è figlia del suo tempo, grazie a genitori di mentalità più aperta vive liberamente e può abbandonarsi al sogno di poter proseguire gli studi. Un giorno, durante un pomeriggio estivo, incontra Gabriel, che si trova lì per trascorrere le vacanze nella villa di famiglia. Come dico sempre, le anime affini si riconoscono al primo sguardo, e i nostri due, nonostante il divario sociale, non fanno eccezione. Entrambi sono tipi solitari, amano la letteratura, la poesia e la musica (sono gli anni ruggenti di Elvis e del rock&roll). Se lui ha il futuro già segnato, ovviamente frequenterà l’università a Oxford, per lei, in quanto donna e di umili origini, la strada sarà più ardua, ma non impossibile. Innamorarsi perdutamente e vivere un’estate di passione, inseparabili, è inevitabile. La vita però purtroppo non è sempre giusta e soprattutto è imprevedibile. Beth si troverà costretta a prendere decisioni che la porteranno a dare un corso completamente diverso alla sua esistenza. Lo farà a testa alta, senza vergognarsi mai. Non è propriamente un’anticonformista, però è una ragazza (e poi donna) artefice della propria felicità. Sì, perché nonostante abbia perso il suo primo grande amore, si è costruita una vita serena con Frank, il ragazzo che la amava in silenzio da quando erano ragazzini e con il quale si è sposata giovanissima. Il loro è un matrimonio riuscito. Nonostante il fantasma del ricordo di Gabriel, lei ama sinceramente il suo uomo, sente che non potrebbe mai fare a meno di lui. Sono legati anche da un dolore immenso che condividono, che ovviamente è uno spoiler bello grosso, di cui ovviamente non parlerò.
Frank è un uomo all’apparenza semplice ma è la persona che ogni donna vorrebbe accanto: lavora nella sua fattoria e mette al primo posto la famiglia, la devozione che ha nei confronti della moglie è commovente. L’amore e il rispetto incondizionati che prova per la sua Beth, sono encomiabili. Il vero eroe della storia è lui, in tutto e per tutto.
La complessità della trama, che a un certo punto sfocia nel “giallo”, è accompagnata da una narrazione molto profonda, i pensieri dei protagonisti sono descritti con rara maestria. La prosa è così bella che talvolta rasenta la poesia e sono sempre felice quando la traduzione rende così giustizia all’originale.
L’autrice ha scelto di raccontarci la storia per la maggior parte dal punto di vista di Beth, a parte qualche capitolo in cui fanno incursione gli altri due protagonisti, Gabriel e Frank, con continui salti temporali, che non sempre ho gradito. Ma lo struggimento che affiora in ogni pagina fa perdonare anche qualche scelta stilistica particolare.
Questa è una storia d’amore con troppi inizi. Mi rifiuto di pensare a come andrà a finire.
Ho letto che ne faranno un film, spero davvero che, come spesso succede, non venga stravolta l’anima di questo romanzo, a mio parere tra i migliori letti quest’anno.
Più narrativa che romance, oserei dire.
Consigliato assolutamente.