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Recensione in Anteprima: “Per cinque minuti in più” di Victoria Sue (serie Enhanced World #1)

Buongiorno Fenici, oggi Lucia ci parla di “Per cinque minuti in più” di Victoria Sue 

Lauren Blakely

Fin dal momento della sua trasformazione in un umano potenziato, Talon Valdez sapeva che avrebbe dovuto dire addio alla sua vita e ai suoi sogni. Trattati con diffidenza, insultati, spesso rinchiusi, i potenziati sono visti come mostri, disprezzati dalla società e considerati inadatti a prestare servizio nell’esercito o nelle forze dell’ordine. Anni più tardi, si ha la possibilità di creare una task force di potenziati all’interno dell’FBI, ma ad una condizione: ogni potenziato deve far coppia con un essere umano normale. Finn Mayer sogna di entrare nell’FBI da quando aveva quattordici anni e ha fatto qualsiasi sacrificio perché ciò avvenisse: ha sopportato di vivere con una madre egoista, con un fratello omofobo e bullo e di non avere un suo compagno. Soffre però di dislessia non diagnosticata e basta questo a frenare le sue aspirazioni sul nascere. La sua ultima occasione è fare coppia con Talon, un potenziato con abilità letali, che però non vuole affidare i suoi segreti ad un essere umano normale. Quattro sono le settimane a disposizione di Finn per provare alla squadra quanto vale. Quattro settimane perché la squadra dimostri al resto del mondo che può funzionare. E quando un gruppo minaccia il loro successo – mettendo a rischio le loro vite- sarà per quattro settimane che dovranno sopravvivere.

“Lo Stato li prende in custodia. Quelli che nessuno vuole. Quelli che vengono gettati via.” Finn sentì un bruciore agli occhi e sbatté le palpebre. Talon scosse la testa come se non credesse alle sue proprie parole. “È il motivo per cui questa unità deve funzionare. Dobbiamo dimostrare che non siamo bestie. Dobbiamo dimostrare che non dobbiamo essere rinchiusi. Potremmo iniziare un programma di solidarietà, andare persino nelle scuole.” Finn annullò la distanza tra loro. Voleva confortarlo, dimostrare a quell’uomo che soffriva così tanto che non tutti li condannavano. Senza pensarci, allungò una mano per toccargli la spalla, e l’altro sollevò il viso. Finn si bloccò. Qualcosa era cambiato. Non riusciva a deglutire tanto aveva la gola chiusa. L’azzurro negli occhi di Talon si era accentuato e sembrava risucchiarlo. Il suo respiro caldo gli accarezzava le labbra, e Finn sentì il cuore perdere un battito. L’uomo si mosse. Ma non fu solo uno spostamento, si lanciò proprio su di lui. E se Finn rimase in piedi mentre l’altro gli divorava la bocca fu solo perché le sue braccia forti lo sorreggevano.

Se amate come me i film dei supereroi, e se siete ancora sconvolti per il finale degli Avengers, questa è una lettura che vi potrebbe davvero piacere.

Aprendo le prime pagine verrete immersi in un mondo simile a quello degli X Men, un’America in cui, da parecchi anni, bambini assolutamente normali vanno a dormire e si svegliano il giorno seguente con in viso una voglia a forma di fulmine sotto l’occhio. Potenziati, a volte incapaci di trattenere quel potere improvviso che si trovano ad avere, altre volte senza nessun potere apparente, ma sempre terrorizzati da un cambiamento; spesso tutto ciò vuole dire vedere le persone che amano allontanarsi spaventati, o far scappare via terrorizzati i bambini con cui hanno giocato per anni.

Il loro destino infatti è quasi sempre determinato da come si comporterà nei loro confronti la famiglia, e sono davvero pochi i fortunati come Vance, uno dei componenti della squadra: la sua famiglia, composta da poliziotti, lo ha abbracciato e protetto, facendo in modo che la sua vita, seppur più difficile, potesse andare avanti, amandolo incondizionatamente. Molti altri vengono ripudiati, e lo stato li colloca in case famiglia che si occupano di loro, permettendogli di frequentare le scuole pubbliche solo se ritenuti non pericolosi; in nessun caso possono avere un passaporto, perché nessuno stato, al di fuori dall’America, li accetta. Altri ancora subiscono destini peggiori: Gael, un altro componente della squadra, ha il viso coperto da ustioni provocate dal padre, che, ubriaco, voleva toglierli il marchio dal volto con un accendino.

Dopo le prime ondate di panico, la scoperta che i Potenziati sono sterili ha calmato molto gli animi, e negli anni leggi specifiche hanno ridato loro molti dei diritti che spettano a ogni cittadino, gli ospedali sono stati obbligati ad accettarli come pazienti, ma il pregiudizio non muore mai, ed è per questo che è stata creata la squadra H.E.R.O.

Finn Mayer ha lottato con tutte le sue forze per poter entrare nell’FBI, ha studiato incessantemente, combattendo contro la dislessia che non ha mai rivelato a nessuno, per paura di non essere ammesso all’interno dell’unità di Quantico.

Ma, oltre a questo, Finn ha altri problemi contro cui lottare: ha una madre che si occupa solo di sé stessa e un fratello pigro e senza ambizione, che fa di tutto perché neppure Finn possa uscire dalla mediocrità, scrivendo addirittura una lettera piena di bugie all’FBI per impedire che la domanda del fratello venga accolta. I sogni del giovane sembrano destinati a rimanere tali, fino a quando riceve una strana convocazione segreta dall’agente Gregory; l’agente propone a Finn una via diversa per entrare nell’ FBI: 4 settimane di duro addestramento segreto, per entrare in una squadra appena creata, in cui, al momento, è l’unico a non essere Potenziato.

Talon è il caposquadra, e il suo potere è quello di fermare ogni organo del corpo fino alla morte, e nel finale di questo libro verrà messo alla prova in un modo straziante. Sawyer può scomporre ogni metallo, Gael sa parlare qualsiasi lingua, Vance è fortissimo, Eli è un piromane.

Il primo impatto di Finn con Talon non è dei migliori: il caposquadra non esita un momento nel fargli sapere che non lo vuole con loro, comportandosi malissimo, ma inizia a ricredersi quella sera stessa, quando viene assalito da 6 uomini nel parcheggio e Finn si getta in suo aiuto, senza armi, pronto a difenderlo nonostante il pericolo.

La maggior parte delle persone si sarebbe voltata dall’altra parte, vedendo un Potenziato in difficoltà, ma, nonostante il gesto di Finn, il desiderio di tenerlo fuori dalla squadra è imperativo, perché Talon e i suoi compagni hanno segreti che devono rimanere tali, e per questo è sicuro che le prove che aspettano il giovane lo faranno uscire dal programma. Finn, però, è abituato a non arrendersi mai, e pian piano quest’uomo che sembra un ragazzino e che non ha nessuna possibilità contro di loro, riesce, col suo comportamento privo di preconcetti, a diventare loro amico, preservandone i segreti.

Ma se le prime azioni della squadra sembrano dare il risultato sperato, uomini come Alan Swann e il giudice Benedict Cryer, sono pronti ad approfittare di ogni più piccolo errore per continuare a fomentare la paura delle loro abilità e convincere sempre più persone di quanto siano pericolosi i Potenziati.

E non aiuta il fatto che Nolan Dakota, un Potenziato, non perda mai occasione per far sapere al pubblico le sue idee di potere e supremazia per quelli che reputa esseri superiori.

Ma ora H.E.R.O. ha un compito più importante: nelle case famiglia giovani Potenziati spariscono senza lasciare traccia, bambini abbandonati e dimenticati dai genitori che non hanno nessuno che si occupi di loro.

Ho amato quasi tutti i personaggi di questo libro, fatta eccezione per l’orrendo fratello di Finn che avrei volentieri buttato sotto un treno, e per la madre, una donna davvero egoista e avida, che dopo averlo quasi sempre ignorato, si precipita in ospedale non appena Finn diventa famoso, recitando la parte della madre disperata.

Finn è il personaggio più adorabile, pur con caratteristiche che mi hanno ricordato in alcuni momenti il Dex di Charlie Cochet, un personaggio che appare debole e inadeguato, ma che si rivela pieno di coraggio, disposto a mettersi in gioco, e con un cuore grandissimo. La sua storia con Talon è appena agli inizi, il loro amore è stato messo alla prova e Talon ancora non sa perdonare sé stesso, terrorizzato dall’idea che stare con lui metta Finn in pericolo.

In questo libro abbiamo assistito ai suoi tentennamenti e paure, ma la sua attrazione per Finn è stata immediata.

Ho amato i componenti della squadra: persone che improvvisamente hanno avuto la vita sconvolta da un marchio che appare in poche ore; marchio che non può essere camuffato, nascosto o rimosso chirurgicamente.

Le loro storie, così diverse tra loro, hanno fatto sì che, nonostante la comparsa del marchio sulla pelle, la loro umanità non sia stata distrutta, e che lo stesso ragazzino che il giorno dopo si sveglia Potenziato, è lo stesso del giorno prima, con le proprie emozioni e con i propri sentimenti.

Di fronte a ciò che non capisce e non si sa spiegare, l’umanità reagisce sempre allo stesso modo: c’è chi ne ha così paura da desiderare che essi vengano messi in luoghi da cui non possano più uscire, schedati e lontani dai “normali”, chi vede nella loro solitudine la possibilità di usarli per i propri scopi, utilizzandone i poteri e sfruttando il loro desiderio di essere accettati.

Poi c’è la minoranza, ovvero, quelle persone che sanno guardare oltre, e tentano di convivere pacificamente con loro, accettandoli senza guardare ai segni nel loro viso.

Quella di Victoria Sue è una scrittura scorrevole e pulita; è indubbio che ci siano rimandi ad altre serie e per me è stato impossibile non pensare immediatamente agli X Men, ma riesce comunque a coinvolgere il lettore. I suoi personaggi sono davvero intriganti e meritevoli di avere ognuno una propria storia. La trama è ricca, ci sono missioni, ci sono attimi in cui i personaggi si raccontano, e anche se la storia fra Finn e Talon non ha occupato molte pagine, ho tifato per loro e li ho trovati adorabili.

È un’ambientazione che mi piace molto, ed è una serie che continuerò a seguire con grande attenzione; sono già in attesa delle prossime missioni di H.E.R.O. – Human Enhanced Rescue Organization, e non posso che ringraziare la Dreamspinner per avermi permesso di leggerla in anteprima.

 

 

 

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