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Recensione: Tatuami sul cuore di Noemi N.

Titolo: Tatuami sul cuore

Autrice: Noemi N.

Genere: romance contemporaneo

Editore: Blueberry Edizioni

Data di pubblicazione: 3 giugno 2025

Età di lettura consigliata: +16

Destiny Reynolds ha diciannove anni quando, per un bizzarro scherzo del destino, incontra per la prima volta Cole Tremblay. Tra loro si scatena da subito una forte intesa, ma le loro vite non potrebbero essere più diverse.
Cole è un uomo di trentaquattro anni, muscoloso e tatuato, che ha dovuto imparare a cavarsela da solo fin dall’infanzia. Con un padre in galera e una madre assente, vive grazie a una serie di lavoretti. La sua unica grande passione è la sua moto e giura che un giorno correrà da professionista, nel frattempo si accontenta di partecipare a delle gare clandestine.
Destiny è la figlia del sindaco della piccola cittadina canadese Niagara- on -the- Lake, ha una situazione agiata alle spalle e frequenta il primo anno di College; le sue origini indiane d’America la fanno assomigliare a una moderna Pocahontas. La sua più grande passione è la danza classica, cosa che però non è condivisa da suo padre, e sogna di ballare per professione.
Nonostante le loro grandi e apparenti differenze, tutto sembra perfetto, tanto da pianificare un trasferimento insieme per inseguire i loro sogni, ma qualcosa li separerà inevitabilmente…

A distanza di dieci anni, Destiny, sindaco della cittadina, riceve la telefonata della sua migliore amica Tara che, dall’ospedale, la avvisa dell’arrivo di un uomo che, a seguito di un brutto incidente in moto fuori città, ha perso la memoria. L’unica cosa che ricorda è proprio Destiny, la sua Pocahontas, con cui si ritiene ancora fidanzato. Ma Destiny, adesso, ha una nuova relazione e il ritorno di Cole nella sua vita, colui che l’ha abbandonata ma che non ha mai dimenticato, non può portare altro che guai. Ma se una persona ce l’hai marchiata come un tatuaggio sul tuo cuore decidi lo stesso di prendertene cura e perfino credere che, quella storia, non sia mai finita davvero.

Cover stupenda per una storia molto dolce, a tratti ingenua, carica di sentimenti che ognuna di noi può aver vissuto sulla sua pelle.

Una narrazione che dona quella semplicità che la protagonista, in una prima fase, ci regala; una sferzata di sogni, di problematiche non troppo invasive che a vent’anni possono apparire come valichi insormontabili.

Ci troviamo in una piccola cittadina canadese, Niagara – on – the – Lake, in cui Destiny vive serena la sua giovane età, circondata dal lusso e da un padre decisamente ingombrante. Sapete quei classici genitori che mettono al mondo i figli per renderli una loro proiezione, oh, poveri illusi, mi spiace comunicarvi che la vostra esistenza l’avete già vissuta… quindi, giù le zampe. Destiny ha una passione, quella della danza ed è anche molto brava.

Da quando l’arte è diventata solo futilità?

Cole, al contrario, è un uomo “fatto” per modo di dire, non esageriamo, ha trentaquattro anni (adoro l’age gap in un libro, probabilmente è uno dei motivi che mi ha spinta ad acquistarlo). È un tuttofare, imbianchino, idraulico… insomma, dove c’è bisogno lui va per guadagnarsi qualcosa. La sua vita non è certo paragonabile a quella di Destiny, figlio di un truffatore galeotto col quale, ahimè, condivide il cognome (arma a doppio taglio, mannaggia!) ha dovuto lottare per rimanere a galla, perché come dice Sylvester Stallone in Over the top “il mondo non va incontro a nessuno”.

I due si incontrano in un modo davvero carino, lungi da me dirvi quale! Diciamo da occhi a cuoricino. Il caso li aiuta a rincontrarsi e tra i due scoppiano scintille d’amore, ma i guai sono dietro l’angolo: troppo diversi, troppo incasinato lui, troppo debole lei per contrastare il destino.

Abbiamo così un salto temporale di ben dieci anni, in cui ognuno dei due ha condotto la propria vita, c’è chi si è lasciato guidare dai sogni e chi ha sprecato la sua esistenza sottomettendosi e chiudendo il cuore a doppia mandata. Che peccato! Se fossi stata Tara una doccia fredda e un paio di parole non sarebbero di certo mancate. Non ci sono flashback da gestire, c’è un semplice prima e dopo, la narrazione risulta chiara e lineare, permettendo al lettore di seguire il filo conduttore.

Per uno scherzo del karma sono di nuovo uno davanti all’altro e forse scopriranno che sono i rimorsi e i rimpianti che ci fanno cadere nell’inferno emotivo.

Una storia semplice; Destiny mi è piaciuta particolarmente perché in fondo rispecchia la classica brava ragazza benestante sotto la campana di vetro, ecco forse troppo ingenua per una ventenne, le avrei dato al massimo sedici anni nella prima parte del romanzo, nella seconda invece credo che si incollasse perfettamente al suo personaggio con ogni parola e gesto.

Mi ha invece delusa la figura di Cole, un uomo che ha sofferto può sicuramente avere tanti dubbi, incertezze e poca autostima ma l’ho trovato poco con i piedi per terra sia prima che dopo, poco rassicurante, o cazzuto (non è la scazzottata che me lo rende un tipo di strada); anche il suo modo di parlare oltre alle azioni non me lo hanno reso così reale e coincidente al tipo di percorso di vita che ha affrontato. Per lui mi è dispiaciuto, non l’ho amato particolarmente per come è stato descritto nel romanzo, ma ho adorato la mia personale invenzione di lui.

È un romance che rispecchia tutti i cliché del caso che, a mio avviso, possono dare sicurezza al lettore che tutto andrà bene; pov alternati in prima persona aiutano a entrare nei pensieri e nel cuore di chi narra. Scene sensuali mai volgari, un amore che sprigiona con enfasi.

Libro semplice pieno di buoni sentimenti, un’autrice italiana che assolutamente non conoscevo e a cui do un mezzo voto in più per l’idea e per il susseguirsi dei conflitti. Se mi posso permettere avrei aggiunto maggiore personalità a Cole, un intreccio con qualche flashback a sorpresa per aumentare suspense e curiosità del lettore.

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