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Recensione: “Sophie 2: The Northcliff series” di Emma Lee Bennet

È il secondo episodio di Sophie

Nell’Inghilterra previttoriana, Sophie, figlia del Duca di Northcliff, per un’innata timidezza e un grave problema di salute, ha costruito sin da bambina una barriera di compitezza e austerità, tenendosi lontana da tutti e procurandosi fama di donna fredda. Le attenzioni dell’affascinante Conte di Fishbourne, dedito alla vita di gentiluomo inglese, premuroso e comprensivo, danno però a Sophie la speranza di un futuro gradevole nonostante la sua malattia.
Tuttavia la giovane scoprirà di provare emozioni intense e contrastanti per l’attraente Conte di Richmond, spavaldo libertino che ha scelto di investire nella costruzione di fabbriche tessili, entrando così a far parte della società emergente che darà avvio alla rivoluzione industriale di metà secolo. In uno scenario ricco di eventi e colpi di scena, in cui le vicende dei personaggi si intrecciano a fatti storici, quale sarà la scelta di Sophie per affrontare con dignità e coraggio una vita che si prospetta piena di disagi e difficoltà?

Fonte della trama: Amazon

Ritornano le vicende di Lady Sophie, afflitta da epilessia e dotata di misteriosi poteri di guaritrice.

Abbiamo lasciato il primo episodio con la terribile scena della morte di Lord Richmond, lo sfrontato libertino del quale la timida ragazza è segretamente innamorata.

Nel secondo episodio, il gentiluomo si salva grazie alle doti di guaritrice della giovane, doti che lei ha ereditato dal padre e delle quali non è ancora del tutto consapevole, anzi le teme, considerandole come un’ennesima condanna da parte della società.

Tutti si rendono conto che senza l’intervento di Sophie, accorsa sul luogo dell’incidente, Lord Richmond sarebbe morto.

Di questo è consapevole anche il salvato, che cerca in tutti i modi di avvicinare la schiva dama per scoprire qualcosa di più e capire cosa sia realmente successo. Peccato che alle grazie di Sophie ambisca anche Lord Fishburne, più papabile come fidanzato e più gradito dai suoceri.

Nonostante Sophie preferisca Lord Richmond, si piega comunque ad accettare il matrimonio con l’altro.

Qui si interrompe bruscamente anche il secondo episodio, lasciando il lettore con il fiato sospeso e in spasmodica attesa.

Nonostante l’originalità delle storie di Emma Lee Bennet, questi suoi romanzi dalla fine sempre troppo brusca e quasi affrettata non giocano a suo favore.

Le descrizioni prendono molto spazio a discapito dalle azioni dei personaggi.

Aspetterò pazientemente il terzo, sperando in maggiore soddisfazione e in una conclusione a favore dello scapestrato Lord Richmond.

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