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Recensione: ” Rovina e Ascesa – Grishaverse” di Leigh Bardugo

 

Titolo: “Rovina e Ascesa – Grishaverse

Autore:Leigh Bardugo

Serie: Grishaverse 3 volume

Genere:Fantasy Epico Ragazzi

Editore: Mondadori

Data di Uscita: il 30 marzo 2021

“Disprezza il tuo cuore.” Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura.

L’Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce.

La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell’Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l’unico potere in grado di sconfiggere l’Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell’Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l’uomo esercita su di lei.

Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all’ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.

Eccoci arrivati al terzo volume della trilogia del Grishaverse, Rovina e Ascesa. Ho atteso con ansia questo libro perché la fine del secondo mi aveva lasciato con il fiato sospeso e con la voglia di conoscere la conclusione di questa avventura. Posso assolutamente affermare che non ha deluso le mie aspettative, anzi le ha superate, ribaltando qualsiasi mio pregiudizio e preconcetto su alcuni personaggi. Ma cerchiamo di andare per gradi.

Alina e i suoi si preparano ormai allo scontro finale con l’Oscuro, e per farlo devono trovare l’ultimo amplificatore, l’uccello di fuoco. Questo è il punto principale da cui si evolve tutta la narrazione che è ricca di colpi di scena e rivelazioni sconcertanti, a partire da quelle che sono le vere origini e la natura di Mal.

Mal è un personaggio che, inizialmente, non si può non odiare, in quanto rappresenta un ostacolo per Alina, perché la giudica costantemente portando la ragazza a tentare di reprimere la sua natura. Qui, tuttavia, abbiamo un’evoluzione notevole: lui matura, capisce l’importanza del ruolo della protagonista e di come il potere, ormai, sia una parte fondamentale per lei portandolo, persino, a decidere di sacrificarsi per il suo bene. Forse l’autrice ha voluto un po’ farcelo amare, dopo i due libri precedenti.

L’altro rapporto al centro della storia è quello tra l’Oscuro e Alina. Si attraggono come calamite, si ricercano costantemente e hanno un legame che valica tempo e spazio. L’affiatamento tra loro due mi ha colpito tantissimo, tanto da spingermi a desiderare che in un modo o nell’altro le cose finissero bene per entrambi, che potessero avere un futuro. La Bardugo, infatti, ti porta a empatizzare con L’Oscuro, ti mostra i suoi lati negativi e positivi, le sue fragilità che ti aiutano a capirlo, a comprendere i suoi gesti e i suoi piani. Non nego di essermi ritrovata alla fine del libro a piangere per lui, per il suo personaggio incompreso che ti colpisce per la solitudine che lo circonda.

Nonostante si possa dire che i protagonisti siano questi, le altre figure del mondo narrativo ti coinvolgono in egual modo, in particolare Nikolai con il suo sarcasmo, la battuta sempre pronta e un’anima da principe indiscusso che chiunque seguirebbe, immolandosi per lui. Anche i personaggi secondari dell’esercito di Alina danno ritmo all’azione e creano una trama di relazioni, che mi hanno spinto a desiderare di far parte della loro comitiva.

È un libro che si legge tutto d’un fiato, dove nulla rimane irrisolto, con continui colpi di scena e avvenimenti da capogiro. L’autrice è riuscita a farmi provare emozioni forti, intense e contrastanti che mi hanno colpito in pieno. Forse il finale non era quello che mi immaginavo, o meglio desideravo, però sotto certi aspetti si può definire quello più giusto e corretto, dove ogni tassello ritorna al suo posto. Se devo tirare le somme, è una trilogia che mi ha conquistata, un fantasy quasi puro come non ne leggevo da tanto tempo, dove lo stile narrativo è una continua crescita e scoperta. Sono davvero curiosa adesso di poter leggere la duologia, dalla quale mi aspetto tanto!
Mi raccomando, non lasciatevi scappare la possibilità di immergervi nel Grishaverse!

 

 

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