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Recensione: “Roe e il segreto di Overville” di Daniele Giannazzo

Titolo: Roe e il segreto di Overville
Autore: Daniele Giannazzo
Editore: Mondadori
Genere: Paranormal – Fantasy – YA
Pagine: 420
Formato: digitale (euro 10,99) cartaceo (euro 20,00)
Data pubblicazione: 27 Ottobre 2020
IL ROMANZO D’ESORDIO DI DANINSERIES.

“Qualunque cosa succeda, non tradire mai te stessa, non fare mai niente che tu non voglia, non fingere di essere ciò che non sei per piacere agli altri.”

Roe ha bene in mente queste parole: Adele, la sua amata zia, la donna che si è presa cura di lei da quando, neonata, ha perso entrambi i genitori, gliele ripete continuamente, da sempre. E per Roe sono ancora più preziose ora che sta per iniziare la sua nuova vita a Overville, una piccola e deliziosa città che facilmente potrebbe essere scambiata per il set di “Una mamma per amica”. Qui dovrà vivere per oltre un anno, ospite della nonna, la ricchissima Eloise Sanders. Peccato che per lei però sia una totale sconosciuta dato che nei quindici anni precedenti non si è fatta mai vedere né sentire. Ma, pur essendo preoccupata per questa convivenza forzata, Roe sente anche che il suo trasferimento potrebbe essere l’occasione per trovare dei veri amici, attirare magari le attenzioni di un bellissimo ragazzo disposto a tutto per conquistarla, come accade nelle serie tv che divora compulsivamente, e sentirsi finalmente meno sola e “diversa”. L’incontro con Jay il giorno stesso del suo arrivo, un ragazzo del posto sempre imbronciato ma dagli occhi verdi ipnotici, e quello con Nathan subito dopo, il sorriso più bello che abbia mai visto, sembrano la conferma che sì, per lei sta iniziando davvero una nuova vita. Ma a Overville, lo imparerà presto a sue spese, nulla è mai ciò che sembra. Perché dietro la sua facciata rassicurante e accogliente, la piccola città nasconde una storia e un segreto che riguardano Roe e la sua famiglia e che una volta portati alla luce cambieranno per sempre la sua vita.

Ho aspettato ben tre giorni prima di scrivere questa recensione. Pensieri contrastanti vagavano nella mia testa in attesa di trovare pace e poter esser messi su carta nel modo più chiaro e oggettivo possibile.

Tre fenici su cinque credo che non sia male come voto, ma devo specificare che l’ho assegnato solo perché ho apprezzato la storia nella sua interezza e non tanto per i temi trattati.

Ho iniziato questo romanzo con molto entusiasmo perché la trama mi è parsa accattivante e soprattutto, perché mi piace leggere libri di scrittori emergenti. Proseguendo la lettura però, ho trovato (specialmente all’inizio) il linguaggio molto “banale”, ricco di dialoghi ma meno di descrizioni di luoghi e ambientazioni; dettaglio che personalmente ritengo essenziale per capire dove si svolge la storia e riuscire a ricreare nella mia mente quei posti.

Pur vero, e gliene do atto, che un romanzo destinato a un pubblico dai dodici anni in su, deve avere un linguaggio semplice per essere compreso da tutti.

La storia continua e i personaggi sembrano crescere, sia come maturità di carattere che come lessico, che da infantile e grezzo diventa più ricco… fin troppo forse.

E qui arriva la questione spinosa. Sono fermamente convinta, che mai e poi mai una persona debba pensare o fare intendere a una ragazza, che il modo in cui veste possa giustificare determinate reazioni di un uomo! È vero, le giovani d’oggi sono sicuramente moooolto più spigliate rispetto a quelle della mia generazione (e per chi non lo sapesse sono dell’84… mica Matusalemme!), ma questo non deve essere un pretesto per nessuno per mettere le mani addosso senza autorizzazione!

Onestamente? Sono donna e madre e trovo preoccupante che uno scrittore non valuti attentamente i messaggi che direttamente o indirettamente invia ai propri lettori, soprattutto se giovani e influenzabili.

Fortunatamente per Daniele Giannazzo, la storia è accattivante e invoglia il lettore ad arrivare fino alla fine per capire le vicende dei protagonisti e i loro segreti.

A proposito della trama: Roe è una quindicenne amante delle serie TV, che appena nata perde entrambi i genitori e vive a New York con zia Adele. Ciò fino al giorno in cui quest’ultima decide che è arrivata l’ora di mandarla dalla ricca nonna Eloise Sanders, nella cittadina di Overville, dove dovrà stare per un intero anno.

Nuova scuola, nuovi amici (si spera) e nuova vita.

All’arrivo, i suoi primi incontri saranno con Jay, un ragazzo sempre imbronciato, dai profondi e ipnotici occhi verdi; e con Nathan, un giovane con il più bel sorriso mai visto. Inutile dire che in questo triangolo nasceranno degli intrecci amorosi, ma chi la spunterà tra i due bellimbusti? Chi conquisterà il cuore della piccola e dolce Roe?

Chiaramente non tutto può essere rose e fiori, e se da una parte troviamo l’odiosa Lena e le sue minions pronte a renderle la vita un inferno dall’altra c’è l’amica Vera (gemella di Nathan) disposta a spalleggiarla. Ma siamo davvero sicuri che l’amicizia nata tra le due non nasconda qualcosa di più infimo?

Il personaggio che più ho odiato in tutta la storia è quello della professoressa Eyeblood: pessima, odiosa, falsa e calcolatrice… proprio come Lena (forse è per questo che vanno d’accordo). È la classica insegnante che quando punta il dito contro qualcuno, prendendolo di mira, non lo lascia più andare. Ma Roe le darà del filo da torcere.

Imparerete a conoscere e ad amare questa ragazzina!

La nostra protagonista capirà presto e a sue spese che a Overville niente è come sembra… neppure la faccia più amica e rassicurante. Questa cittadina ha una storia e molti segreti nascosti da oltre quindici anni e che una volta portati alla luce cambieranno per sempre la vita di Roe.

Il racconto mi ha ricordato molto Una mamma per amica.

L’autore è stato in grado di prendere le caratteristiche principali di serie TV, fantasy e ya e mixarle all’interno della sua storia che, seppur “ovvia” (nel senso che fin da subito si intuisce il segreto), ti cattura fin dalle prime pagine.

Per concludere: vi consiglio di leggere questo libro?

Sì se mi limito solo a valutare la storia che mi è piaciuta perché ricca di colpi di scena, con una trama ben strutturata e dei personaggi ricchi di personalità; ma attenzione al messaggio sessista totalmente sbagliato che potrebbe passare ai ragazzi e che a me ha lasciato l’amaro in bocca.

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