Recensione: Principessa di spine di L.J. Shen

Autrice: L.J. Shen
Genere: contemporary romance
Editore: Always Publishing
Data di pubblicazione: 28 febbraio 2025
Una principessa di Hollywood determinata a distruggersi, una tenebrosa guardia del corpo pronta a tutto per salvarla.
Figlia dell’ex presidente degli Stati Uniti d’America, Hallie Thorne vive una vita da principessa: una villa sulle colline di Hollywood, migliaia di follower sui social, feste esclusive… e stormi di paparazzi che la seguono ovunque.
Quando una sua foto poco decorosa diventa virale, il padre di Hallie decide che alla frivola e irresponsabile figlia occorra una babysitter che la tenga in riga. E non è una dolce signora inglese dalla voce da usignolo, bensì un burbero muro di muscoli, autoritario e terribilmente sexy.
Relegata l’infanzia traumatica in un angolo del suo cervello, Ransom Lockwood si è costruito una carriera di cui va fiero. Dopo anni trascorsi nell’agenzia di controspionaggio del governo, ora si dedica alla protezione di privati cittadini facoltosi. Occuparsi della sicurezza di una ragazzina viziata è per Ransom una sorta di inferno personale, ma non si rifiuta un incarico da parte di una famiglia potente come i Thorne.
Di fronte a un uomo autoritario che le impone regole e divieti, e pensa il peggio di lei, Hallie cerca di farsi valere e mettergli i bastoni tra le ruote – però Ransom non è uno a cui fare i dispetti senza aspettarsi ritorsioni, che sfociano presto in una tensione e una chimica così densa da rischiare di incendiarsi ad ogni scintilla.
Complice la convivenza forzata, le maschere che Ransom e Hallie indossano iniziano a crollare, rivelando le ferite di un passato che ha trasformato lui in un uomo spezzato e incapace di provare sentimenti e lei in una ragazza fragile, fraintesa persino dalla propria famiglia. E mentre Ransom lotta per non compromettersi infatuandosi di una cliente, Hallie inizia a spogliarsi delle sue paure e a permettere a quell’uomo impenetrabile di far breccia nel suo cuore.
Ma traumi irrisolti, pericolo e violenza stanno per scatenarsi e abbattersi sulle loro vite… il turbine di emozioni che entrambi stanno provando reggerà alla forza di una nuova tempesta?
Dopo il grande successo de Il Ladro di Baci, LJ Shen regala ai suoi lettori un nuovo libro autoconclusivo dalle tinte piccanti e dark, una storia d’amore proibita tra una principessa sfrenata di Hollywood e la sua nuova, glaciale guardia del corpo.
#ForcedProximity #Bodyguard #TouchHerYouDie #Spicy
Devo partire con una premessa: io amo la Shen, qualsiasi cosa scriva mi coinvolge, mi emoziona, mi colpisce fino in fondo. Eppure, questo libro non ha avuto su di me il solito impatto.
Andiamo con ordine.
Lei è Hallie Thorne, secondogenita dell’ex presidente USA e capricciosa principessa di Hollywood con una reputazione terribile; lui è Ransom Lockwood, assunto come suo nuovo responsabile della sicurezza e tipo risoluto , con un passato nel controspionaggio governativo e totalmente concentrato sul fare al meglio il proprio lavoro… non per niente è soprannominato il Robot.
Dopo l’ultima situazione imbarazzante in cui Hallie si è cacciata, suo padre decide di rimetterla in carreggiata affiancandole un uomo autoritario che le imporrà regole e divieti, e che risponderà ai dispetti della giovane con altrettanta grinta. D’altra parte, Hallie si finge una sciocca superficiale, perché è questo che tutti si aspettano da lei, in primis la sua famiglia.
Ransom è un professionista freddo e spietato, e l’unico sfogo che si concede sono i GDR (piuttosto perversi) con partner consensuali che trova online.
Presto tra i due si crea una chimica talmente forte che rischia di esplodere da un momento all’altro, e Ransom deve combattere con tutte le sue forze per non compromettere la sua professionalità.
Ma il passato torna sempre, in un modo o nell’altro, e una nuova tempesta si avvicina… riusciranno ad affrontarla?
I temi delicati trattati sono tanti (forse troppi?) e ho avuto la sensazione che si volesse fare un minestrone di messaggi politically correct.
Ho apprezzato tanto i dialoghi, sempre frizzanti e ben ritmati, nonostante abbia trovato la prima parte del romanzo piuttosto lenta; mi è piaciuta la crescita del personaggio di Hallie, anche se i protagonisti non sono stratificati come al solito, ma, per fortuna, ci pensa il doppio pov in prima persona ad aiutarci a comprenderli meglio.
Attenzione!
Ci tengo a precisare che non voglio dire che sia un brutto libro, se siete amanti dell’autrice, però, sono quasi certa che noterete una differenza tra gli altri romanzi e questo.