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Recensione: Play you di Tracy Lorraine

Serie: Tatuaggi ribelli #4

Titolo: Play you

Serie: Tatuaggi Ribelli #4

Autore: Tracy Lorraine

Genere: Romanzo Contemporaneo

Editore: Self

Data di pubblicazione: 4 Dicembre 2023

Età di lettura consigliata: +18

La serie è composta da:

  • Hate you #1
  • Trick you #2 Qui
  • Defy you #3
  • Play you #4

Non volevo prendermi gioco di lei…

Ma con il suo tradimento non mi ha lasciato scelta.

L’espressione “un amore nato sotto cattiva stella” non descrive nemmeno lontanamente quello che è successo diciassette anni fa, quando mi sono innamorato dell’unica ragazza di cui non avrei dovuto innamorarmi.

Quella proibita. La nostra rivale. La mia nemica.

Piper Collins.

Era perfetta, nonostante il cognome. Troppo bella per essere vera… peccato che fosse una spia.

Messa lì per infiltrarsi nel nostro club.

Immagino che strapparmi il cuore sia stato solo un bonus che ha avuto.

E quando la verità è venuta a galla, lei e la sua famiglia sono state affrontate nell’unico modo che mio padre conosceva.

Ho seppellito i miei sentimenti, sapendo che non l’avrei più rivista.

Ma proprio mentre sto cercando di far intraprendere una nuova strada a mia figlia, finisco dritto nel mio passato e mi ritrovo faccia a faccia con lei.

Lei si è presa gioco di me, e ora è giunto il momento di vendicarmi.

Perché ora ho un piano.

E lei è la pedina perfetta.

 

 

Dawson, cresciuto all’interno di un Motor Club, oggi lavora in uno studio di tatuaggi e si è distaccato da quel mondo dopo un evento traumatico che pensava di avere superato. Tutto però torna a galla quando rivede Piper, la sua ex ragazza di quei tempi, che per anni ha creduto fosse rimasta uccisa da una vendetta attuata dalla sua famiglia, dopo che lei l’aveva tradito.
Inutile dire che si sono incontrati per caso, in quanto lei non aveva nessuna intenzione di attirare di nuovo l’attenzione di un Club che certamente non ha dimenticato l’affronto.
A quel punto, in lui esplodono mille emozioni potenti e contrastanti, a partire dall’odio e desiderio di fargliela pagare per il tradimento subito, per terminare nel dolore di un cuore andato in frantumi senza il tempo di dirsi addio di cui lei non si è fidata abbastanza, passando per l’umiliazione di essere stato preso in giro per tutti gli anni in cui l’aveva pianta come morta.

Dawson non è mio, non lo è più da… Diavolo, non è mai stato veramente mio. Tutto quello che c’era tra noi era fondato su una bugia. Avrei potuto essere me stessa quando stavo con lui, avrei potuto essere onesta su chi ero, sulle mie speranze e sui miei sogni per il futuro, ma la verità è che se non fosse stato per mio padre, tra di noi non sarebbe successo nulla. Eravamo, e ancora siamo, terreno proibito l’uno per l’altra.

Se in gioventù era riuscito con fatica a superare la perdita, Dawson ora ha tutta l’intenzione di avere il controllo della situazione e di ripagare con la stessa moneta la sua ex. Se non fosse che il solo trovarsi in sua presenza riaccende in lui ogni terminazione nervosa. Quello che proviamo per tutta la prima metà del romanzo è una esplosione di tensione, vecchi sentimenti, passione, sui quali la razionalità fatica a prendere il sopravvento.
Ci aspetteremmo un po’ di senso di colpa, acredine, desiderio di vendetta, sentimenti negativi, rimpianto, mentre il romanzo ha preferito concentrarsi sull’esplosione romantica e passionale che ha riacceso una fiamma mai spenta in loro e che è bastato uno sguardo per ravvivare.
Credo che il mix che descrive un bagaglio emotivo che entrambi i protagonisti si portano dietro da anni avrebbe potuto essere espresso in modo più conflittuale e tormentato, regalando ai lettori più chiaroscuri, ma l’autrice ha preferito abbracciare le tonalità più bollenti, lasciandoci nell’ambigua possibilità di una strategia vendicativa fatta di seduzione e corteggiamento e nel dubbio che, invece, si tratti di rimettere in piedi qualcosa di vero. In effetti, il comportamento di Dawson risulta così credibile e romantico, talvolta, da pensare che un doppio gioco sarebbe una vendetta davvero crudele e maligna, che non potrebbe che frantumare (di nuovo) anche il suo stesso cuore.

«Avanti,» lo provoco. «Baciami.» Il suo sguardo scuro e intenso torna al mio. «Perché? Perché lo dici tu?» «No, perché lo vuoi. Non puoi mentirmi, Dawson, lo vedo. Mi vuoi ancora, per quanto tu possa odiarmi.» Francamente, non so se sia vero. Il ragazzo di cui ero in grado di leggere i pensieri come se fossero i miei è ora così chiuso, con muri così alti che temo di non avere alcuna possibilità di rientrare nella sua testa.

Trovo che soprattutto nella caratterizzazione di Piper manchi un atteggiamento che mostri pentimento per i gesti compiuti da adolescente e sofferenza per la perdita (non solo dell’ex amore della sua vita, ma anche dei genitori morti nell’attentato). Non ho visto neppure moltissimo la ragazzina cresciuta a sua volta in un Motor Club rivale. In effetti, in generale a mio avviso il passato, per l’importanza di quello che è successo, pesa troppo poco sulla storia presente, sul loro nuovo inizio. Rimane un mistero per molto tempo e il modo in cui viene sottovalutato ci lascia il dubbio se quanto accaduto sia così tragico e grave da portare a un odio talmente viscerale da spingere la famiglia di lui a un tentato omicidio, oppure se si tratti solamente di un malinteso che il MC ha orgogliosamente difeso con una reazione spropositata allo scopo di allontanare i due ragazzi.
In ogni caso, gli ostacoli che interferiscono tra i due ragazzi, oggi come allora, sono gli stessi che hanno incontrato Romeo e Giulietta: una faida familiare mai finita, dalla quale è difficile intuire una via d’uscita.

«Dawson,» gemo, tra la minaccia e la preghiera, quando la stoffa si apre. Sollevo le braccia nel tentativo di coprirmi, ma le sue dita mi prendono i polsi per fermarmi. «Vuoi che mi fermi, piccola?» Lo voglio? Voglio che si fermi? Dovrei. Questo è un casino totale. Ma il suo tocco, il suo profumo, perfino le sue parole rabbiose… Desidero tutto ciò. Lo desidero fin dal giorno in cui me ne sono andata, e ora che è qui, con il suo corpo sodo premuto contro il mio, ne ho bisogno più che mai.

Nel complesso, mi sarei aspettata più conflitto interiore e più animosità tra i protagonisti, che fosse andata ad arricchire la passione che li travolge e che è ben descritta da un’attrazione incontenibile… o meglio, che Dawson non ha affatto intenzione di contenere, essendo l’icona del macho virile, decisamente alfa e presuntuoso. A ogni modo, la lettura è stata piacevole e appagante.

  🔥: Spicy, ovunque
Sentimento❤️: Anime gemelle
Voto

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