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Recensione: Mille ragioni per sfuggirti – Serie: Devil’s Night Series #4 di Penelope Douglas

TITOLO: MILLE RAGIONI PER SFUGGIRTI
TITOLO ORIGINALE: NIGHTFALL
SERIE: DEVIL’S NIGHT #4
AUTRICE: PENELOPE DOUGLAS
EDITORE: NEWTON COMPTON EDITORI
GENERE: CONTEMPORARY ROMANCE / new adult
DATA D’USCITA: 29 Dicembre 2020
1. Il mio sbaglio più grande
2. Mille ragioni per odiarti
3. L’errore che rifarei
3.5 Conclave
4. Mille ragioni per sfuggirti
4.5  Fire Night

Cosa succede quando ci si ritrova cinque contro uno e non c’è via di uscita?

La chiamano Blackchurch. Una villa isolata, in un posto remoto e segreto dove i ricchi e i potenti mandano i figli indisciplinati a darsi una regolata lontano da occhi indiscreti.
Will Grayson è sempre stato un ribelle. Spericolato, selvaggio, non ha mai seguito alcuna regola. E la sua famiglia non intende più rovinare la propria reputazione a causa sua. Il fatto è che non è sempre stata colpa di Will…
Al liceo ci frequentavamo in segreto quando nessuno guardava, perché non si sapesse che mister Popolarità voleva davvero me, una piccola nerd silenziosa che gli piaceva tanto punzecchiare. Eppure sapeva anche essere affettuoso. E deciso a tenermi al sicuro. La verità è che ha ragione a odiarmi. È tutta colpa mia. I video. Gli arresti. È tutta colpa mia, e non mi pento di niente.

Non mi importa di essere rinchiuso. Ho imparato tanto tempo fa che se ti trattano come un animale, hai il permesso di comportarti come tale. Tanto nessuno mi ha mai visto in modo diverso. Il loro unico errore è quello di pensare che io agisca a caso. Posso starmene senza internet, TV, alcol, ragazze, ma uscirò da qui con qualcosa di molto più spaventoso per i miei nemici. Un piano. E un nuovo branco di lupi. Solo che non mi aspettavo che uno dei miei nemici venisse da me. Non so chi l’abbia fatta entrare, ma sento che si nasconde in questa casa. È qui.
Quando i cancelli della villa si chiudono e le porte della mia gabbia dorata si aprono, dandomi libero accesso alla casa per un mese, ripenso al fatto che a Blackchurch ci sono cinque problemi. E io sono solo uno di questi.

Oook, da dove cominciare?

Ci troviamo a Thunder Bay, una cittadina governata da cinque potenti famiglie che modificano le regole a loro piacimento.

Emory Scott non fa parte dell’élite ma studia comunque nella scuola privata della città. Ciò la rende una sorta di emarginata non potendosi permettere i vestiti o lo stile di vita dei compagni.  Ciò che davvero la isola da tutto non è nel mondo esterno ma a casa, perché spesso i mostri non sono fuori.

Il fratello, rimasto solo a badare a lei e alla nonna in fin di vita, dopo la morte dei genitori in un incidente, trova nella giovane Em una valvola di sfogo per la sua rabbia, e la usa come un sacco da box.

La paura che la ragazza prova nel tornare a casa viene trasmessa benissimo dalle parole dell’autrice e ci fa provare un senso di ansia in linea con le emozioni di Emory, combattuta tra i problemi derivanti dell’adolescenza e il terrore fra le mura domestiche. Le rinunce che fa e la sofferenza nel nascondere al mondo ciò che le succede la intrappolano in un turbine di emozioni, troppo forti per una persona sola.

Quando le attenzioni del bellissimo William Greyson III si trasformano da violente a protettive scopre un nuovo mondo di dolcezza, ma la paura di essere scoperta dal fratello poliziotto con uno dei ricchi delinquenti della città la blocca in un limbo e si ritrova incapace di lasciarsi andare.

Questo libro ci guida in due fasi temporali: quella presente, in cui troviamo una Emory confusa, mandata a Blackchurch, una prigione segreta dove vengono spediti i figli dei ricchi difficili da gestire che, con i loro comportamenti, hanno messo in cattiva luce la famiglia; e il passato, circa nove anni prima, al tempo del liceo in cui nasce la loro storia.

Una volta rinchiusa, Em si trova con cinque ragazzi, tutti lì per crimini cruenti e violenti. Fra loro c’è Will, che non vedeva dal diploma e per lui sente il cuore spezzarsi da quanto è bello, ma il comportamento freddo del ragazzo le rende chiaro fin da subito quanto la odi profondamente.

Le emozioni di questo romanzo sono forti e il tasso adrenalinico alle stelle. La violenza è resa dettagliatamente e a volte mi è salito un nodo in gola, quando la scena si riversava dalle parole alla mia immaginazione. Di certo non è consigliato a un pubblico suscettibile.

Questo è il quarto volume della serie e, non avendo letto i precedenti, ho fatto un po’ di fatica a capire i vari legami fra i personaggi, ma ciò non ha reso meno intensa la lettura.

I personaggi sono tutti molto realistici e profondi, con storie contorte e complicate capaci di renderli veri agli occhi del lettore. Spesso la Douglas affronta tematiche delicate e qui racconta la violenza dal punto di vista di una ragazzina rimasta sola, che lotta per avere di meglio dalla vita. Ciò la rende una guerriera forte e spigolosa; non lascia che i sentimenti la facciano deragliare dalla strada che ha scelto di percorrere.

Se qualcuno mi chiedesse se questo libro mi è piaciuto non saprei effettivamente che rispondere. La scrittura è impeccabile e le scene molto movimentate, ma è mancato un non so che: forse la storia tormentata dei due innamorati che si usano quasi con odio, come se non sapessero gestire i loro sentimenti, mi ha interessato ma non colpito particolarmente

Mi sono ritrovata confusa dalle mille scene e il salto temporale ha reso il tutto ancora più caotico. Credo che chi ha seguito la saga si troverà sicuramente più a suo agio, conoscendo le vicende precedenti dei protagonisti.

Ho apprezzato il fatto che i ragazzi abbiano creato una famiglia con componenti scelti da loro, perché quelle in cui sono nati non erano delle migliori, sentimentalmente parlando. Questo in particolare dà conforto a chi per nascita non ne ha una o non è stato fortunato a trovare in essa amore e confronto come dovrebbe essere.

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