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Recensione: Mia per 365 giorni – Trilogia Dallas #1 di S.C. Angel

Titolo: Mia per 365 giorni

Autrice: S.C. Angel

Serie: Trilogia Dallas #1

Genere: Romanzo rosa / Letteratura erotica

Editrice: Independently published

Data di uscita: 27 febbraio 2021

Sapete quando si dice fare il patto col diavolo? Questo è quello che è successo a Jennifer Miller, con problemi economici e l’improvvisa malattia del padre, si ritrova a considerare una proposta di matrimonio, dall’uomo che odia di più sulla faccia della terra. Nella sua vita c’è Aiden, l’uomo di cui è innamorata ormai da un anno, ma che ancora non è pronta a presentarlo ai suoi genitori…eppure si ritrova a tentennare davanti alla risoluzione di tutti i suoi problemi. Matthew Dallas al contrario è diventato milionario, dopo aver ereditato l’azienda Dallas Corp. per colpa dell’improvvisa morte dello zio. Ma una clausola nell’eredità porterà Matthew a prendere una decisione, sposarsi, o vendere l’azienda provocando così il licenziamento di centinaia di dipendenti. Quello che Matthew ignora è che ora è sotto i riflettori, molti nemici si faranno avanti, più che mai ora che non è più da solo su quel bersaglio. Un anno, trecentosessantacinque giorni, niente amore, né sesso e sotto lo stesso tetto con un uomo che odia, ce la farà la nostra Jennifer? O alla fine cederà alla tentazione del suo frutto proibito?

Le premesse leggendo la sinossi all’inizio del romanzo ci sono tutte per godersi una storia conturbante, romantica e avvincente. Si tratta del tipico patto col diavolo in cui lei un po’ sfigata e senza un soldo lascia un bel manzo povero in canna per inscenare una relazione con un manzo molto più ricco a beneficio di un testamento fantasioso e in barba all’insofferenza urticante che lui le provoca.

Purtroppo, sebbene abbia trovato i personaggi credibili e le vicende a loro modo divertenti – e sicuramente abbia apprezzato molto la caratterizzazione della protagonista, specie nel suo esilarante rapporto con la migliore amica – questo romanzo non è riuscito a infiammarmi come mi sarei aspettata. Un po’ perché Matthew, il personaggio maschile, è sì ricco di fascino e soldi, ma manca di un certo mordente che lo renda davvero il fulcro di questa vicenda, rimanendo sempre incerto fra il ruolo di bravo ragazzo e quello di bad boy solo per nomea. Un difetto che, seppur veniale, riecheggia lo stantio modus creandi ormai tanto caro alla letteratura post Twilight, in cui lui è un lui bello e dannato, nel senso che si danna per crisi esistenziali, non in senso mefitico, e lei è la bella con famiglia coccolosa al seguito.

Tolta questa piccola pecca, che è più un gusto personale, forse legato alla mia età anagrafica visto che ai miei tempi i bad boy erano bad per davvero, questo romanzo resta comunque godibile e si guadagna un voto 4 grazie al finale, che seppure non proprio originalissimo non è comunque scontato e ci lascia una porta aperta verso il seguito della trilogia sperando che la narrazione faccia il salto di qualità finale scrollandosi di dosso un po’ di legami con il genere e sfociando in una evoluzione di cui ha già buone premesse.

Le scene hot le ho apprezzate e trovate anche ben costruite in un crescendo emotivo che a volte però subisce a mio avviso un po’ troppo i condizionamenti psicologici dei protagonisti.

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