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Recensione: L’ottavo cerchio – Serie Peccato originale vol. 6 di Tiffany Reisz

TITOLO: L’OTTAVO CERCHIO
TITOLO ORIGINALE: THE KING
SERIE: PECCATO ORIGINALE #6
SERIE ORIGINALE: THE ORIGINAL SINNER. The white years
AUTRICE: TIFFANY REISZ
EDITORE: HOPE EDIZIONI
GENERE: CONTEMPORARY ROMANCE / BDSM / EROTICO
DATA D’USCITA: 25 SETTEMBRE 2020
1. Peccato originale, l’innocenza
2. Peccato originale, il gioco
3. Peccato originale, il padrone
4. Peccato originale, il ritorno
5. Guardami, toccami, stringimi
6. L’ottavo cerchio
7. The virgin
8. The queen
Bellissimo, brillante e dissoluto. Questo è Kingsley Edge.
Pagato profumatamente sia in denaro sia in altro tipo di benefici, passa di letto in letto, ma nulla riesce a contrastare la sua apatia autodistruttiva.
L’unico che potrebbe farlo, l’uomo che King ama senza limiti o rimpianti, l’uomo grazie al quale è rinato, è anche la sola persona che King non potrà mai avere: Søren.
Quando Kingsley progetta di aprire il più grande club BDSM del mondo – un parco giochi segreto per l’élite di New York – affiancato da Sam, la sua nuova assistente, giovane e determinata, dovrà vedersela con l’enigmatico reverendo Fuller, un nemico che potrebbe rovinare il suo sogno, e non solo.
Due missioni sacre, due uomini in lotta tra di loro, un solo vincitore.

Fenici trasgressive e amanti del BDSM ne abbiamo?

Eccomi qui a recensire L’ottavo cerchio, il sesto e agognato capitolo della serie Peccato originale di Tiffany Reisz, la padrona indiscussa di questo genere letterario. L’attesa per la traduzione in italiano del libro è stata estenuante, ma ne è valsa la pena grazie alla Hope edizioni…  un consiglio prima di iniziare la lettura: è necessario aver letto tutta la serie.

Il protagonista è il lussurioso Kingston Edge, che, in una notte di ricordi a Londra, torna indietro nel tempo di vent’anni, raccontando la sua storia a Grace nel corso di una visita a lei e al suo preziosissimo bambino.

Il quarantottenne King ripercorre le vicissitudini passate per costruire il suo regno e in particolare la nascita, nel cuore di NY, del più famoso Club BDSM del mondo.

Quest’uomo bellissimo e libertino è l’emblema della dissolutezza, ma anche dell’amore con la A maiuscola, un sentimento straordinario e unico.

Dopo oltre undici anni, all’età di ventinove anni, King si ricongiunge con l’amato  Soren, ma quest’ultimo indossa una veste insolita: un abito talare.

Un memorabile incontro davvero emozionante, oltre che provvidenziale, perché avviene in un momento molto difficile della vita del protagonista che si sta autodistruggendo fra alcool, droghe e sesso sfrenato.

Soren è colui che gli dà la spinta per trovare una motivazione per vivere e adempiere a una promessa fatta tanti anni prima: trovare un luogo dove poter esprimere la propria libertà sessuale, indisturbati e liberi dalle convenzioni sociali.

Colei che lo aiuterà in questo viaggio è Sam, la nuova segretaria personale. La ragazza è stata una delle vittime del reverendo Fuller, un fanatico religioso che detiene dei campi di riconversione sessuale per guarire (con sistemi disumani) i ragazzini affetti da perversioni.

I temi sono forti, ma lo stile dell’autrice è sorprendente perchè apre la mente  anche a coloro che non sono appassionati del genere.  Ne apprezzerete l’ironia, la spregiudicatezza, i diversi modi di vivere la sessualità come forma d’amore e l’accettazione dei desideri più reconditi insiti in ognuno di noi.

I dialoghi sono il punto forte del racconto e lo stile della Reisz è inconfondibile: frizzante e originale. Mi sono ritrovata a sorridere più di una volta, sorprendendomi del contesto in cui riesce a suscitare queste emozioni nel lettore.

La sensazione che  ho provato leggendolo L’ottavo cerchio, è stata quella di essere lì a sbirciare qualcosa di peccaminoso che non può essere raccontato a voce alta… ma a cui esorto anche a voi di fare. Accomodatevi quindi, ed entrate nel regno della perversione.

Ed era come doveva essere:

Soren che deteneva il potere della vita e della morte.

I genitori di Kingsley lo avevano chiamato come un re, ma era Soren che avrebbe dovuto comandare il mondo intero. Soren era il re di Kingsley. Soren aveva bisogno di un regno tutto suo. Kingsley poteva darglielo, costruirlo per lui. Un mondo di pericolo, di segreti, sesso e dolore. Non sapeva come o quando, ma un giorno lo avrebbe fatto, dare a Soren un impero tutto suo.

(Tratto dal libro)

 

 

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