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Recensione: Le ragazze dell’isola di Gill Thompson

Titolo: Le ragazze dell’isola

Autore: Gill Thompson

Editore: Newton Compton Editori

Genere: Narrativa storica

Target: 14+

Data di pubblicazione: 3 febbraio 2023

Ispirato a una storia vera
Anche nella notte più buia, l’amore sarà la loro salvezza
1996
Una donna elegante, seduta in poltrona, è persa nei ricordi: le risate spensierate di sua sorella, gli stivali scuri di un soldato tedesco, la piccola barca rimasta ferma ancorata al porto… Quelle immagini sono come pagine di un diario, impresse nella sua memoria. E l’unica costante, presente in ogni singolo frammento, è la luce del faro.
1940I nazisti hanno appena preso il controllo dell’isola di Jersey, stravolgendo il destino di due sorelle. Mentre Alice lavora nell’ospedale quasi interamente requisito dai tedeschi, Jenny si unisce agli isolani che intendono ribellarsi agli occupanti.
Due strade che sembrano aver preso direzioni opposte e che le porteranno di fronte a scelte in grado di cambiare per sempre il corso della loro esistenza. Riuscirà anche stavolta la luce del faro a indicare la strada verso la salvezza?
Un’infermiera. Una ribelle. A guidarle, la luce del faro.
«È impossibile abbandonare questo libro prima di essere arrivati all’ultima pagina. Indimenticabile.»
«Un romanzo emozionante sui legami familiari messi alla prova dal destino. Una bellissima storia di amore proibito, coraggio e speranza.»
«Coinvolgente e splendidamente documentato. Lo consiglio a tutti, ma non dimenticate i fazzoletti.»
«Una storia struggente.»

Le ragazze dell’isola è ambientato prevalentemente durante il periodo dell’occupazione nazista. Nel 1940 le forze armate di Hitler hanno appena preso il controllo dell’isola di Jersey, stravolgendo la vita delle protagoniste principali, le sorelle Jenny e Alice. Le due da bambine erano estremamente legate, ma crescendo le aspirazioni, le ideologie e piccole gelosie reciproche le hanno allontanate. Il racconto è una storia di sopravvivenza, di coraggio e di crescita personale che le giovani dovranno affrontare, cercando di restare unite mentre il mondo viveva uno dei capitoli più bui e brutali.

Fenici, questo libro è stato davvero intenso, doloroso in alcuni punti, com’era prevedibile visto l’argomento trattato. L’autrice non si sofferma mai con dettagli su scene violente, ma nella sua narrazione traspare forte e chiara l’ansia e la paura verso i soldati tedeschi, l’orrore delle deportazioni,  le privazioni e la morte che accompagnano la guerra. Accanto a Jenny e Alice vediamo tante altre figure, persone che nel loro piccolo hanno cercato di aiutare, di contrastare e sabotare l’invasore nazista e trovano facilmente un posto nel cuore del lettore, ma che in alcuni casi concluderanno il loro percorso in maniera molto triste. Ogni attore di questa trama ha una caratteristica peculiare e impersona ciò che l’animo umano tira fuori quando si sente braccato; assistiamo così a scene di persone che si rivoltano l’una contro l’altra, a chi lascia prevalere l’egoismo e la cattiveria pur di salvare se stesso e a chi ha il coraggio di provare a ribellarsi a tanto odio e a tanta violenza. Gill Thomposn, a mio parere, ha cercato di dare una personificazione, una forma umana, a tutte queste sensazioni più o meno positive, riuscendo a colpire il lettore in modo più massiccio. Del resto, si sa, i fatti (intesi in questo caso come l’agire dei protagonisti) valgono più delle parole.

Particolarmente intenso e appassionato ho trovato il personaggio di Alice. Tra le due sorelle è quella più semplice e in ombra, che spicca meno per doti intellettive e riconoscimento, eppure nella sua linearità è lei che mostra più coraggio, spirito d’adattamento e praticità. Con lei ho sentito un feeling pazzesco e ammetto di essermi ritrovata spesso in lacrime nei capitoli a lei dedicati.

La figura di Jenny è stata un po’ più difficile da digerire: con tutti i suoi buoni propositi finisce spesso per essere la causa innescante di tanti problemi. ammetto Devo confessarlo, mi sta un po’ antipatica XD.

Mi sento davvero di consigliare questo romanzo che, purtroppo, è più attuale che mai. La storia delle difficoltà, delle perdite e delle oscurità che questa famiglia deve affrontare possono rispecchiare perfettamente ciò che stanno vivendo molte persone con la guerra che infuria tra la Russia e l’Ucraina. Per tutta la trama l’autrice narra la sua storia con un’esposizione greve, ruvida, ma in qualche modo fiduciosa e speranzosa, riservando una sorta di malinconico lieto fine ai sopravvissuti. È con questo miscuglio di emozioni che sono giunta all’ultima pagina, ancora una volta enormemente toccata e sconvolta dagli orrori che si sono perpetrati, ma con la speranza che un giorno l’essere umano possa davvero imparare dai propri errori.

 

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