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Recensione: “La seduzione della scena” di Amanda Firth (serie I segreti dei Teatri di Londra #2)

Care Fenici, oggi Lucia ci parla di “La seduzione della scena” di Amanda Firth

Tutti i sogni di Nancy Pearl sembrano essersi infranti per sempre in una notte di dicembre, a metà strada fra Londra e Cardiff. Quando Nancy si risveglia dopo l’assalto alla carrozza su cui viaggiava con Edmund Peckinpah, in fuga dall’orribile e misterioso personaggio che da tempo ormai la bracca, al suo fianco non c’è più l’attore che l’ha portata al successo nel ruolo di Giulietta, ma solo la cameriera di lord Welch, il gentiluomo che l’ha tratta in salvo. Nonostante la morte di Edmund, Nancy decide di perseguire lo stesso il suo obiettivo: fondare a Cardiff un teatro che porti il nome suo e quello di Peckinpah! E il successo non tarda ad arrivare, vestendo i panni di Cleopatra, insieme a una nuova, intensa passione…

I baroni già sapevano della morte del padre di Edmund, accoltellato da un ladro che voleva derubarlo. Era morto davanti agli occhi straziati della moglie e del figlio. Marion, in seguito, era tornata dai genitori a chiedere aiuto per sé e, specialmente, per il bambino. Quel che non sapevano era che la donna, non avendo ricevuto sostegno, si era ridotta a una vita di stenti, cantando nelle rare occasioni in cui trovava una scrittura o, più spesso, agli angoli delle strade accompagnata dal figlio. Era morta di consunzione e il ragazzino, Edmund, avendo ereditato il temperamento artistico dei genitori, si era fatto strada tenacemente nel mondo del teatro. Aveva intrapreso una carriera folgorante, arrivando a essere l’attore più famoso e apprezzato di Londra.

Avevo trovato il primo capitolo di questa trilogia, “Dietro il sipario”, appena passabile. La scrittura dell’autrice è piacevole, ma era proprio il protagonista che non mi aveva trasmesso nessuna emozione. Tuttavia, in questo nuovo capitolo, e non è spoiler dato che è ben presente nella sinossi, Edmund non c’è più. In un romanzo l’amore dovrebbe vincere sempre, nonostante ogni difficoltà, ed è con grande odio che leggo della morte del protagonista. Eppure, vi assicuro, che in questo romanzo funziona, e ho trovato questo capitolo migliore del precedente e più interessante da leggere. Ritroviamo Nancy prostrata  dopo la scena finale del libro precedente, accolta nella casa di Lord Welch, ancora ignara del destino di Edmund. Il padrone di casa è un uomo molto affascinante, gentile e triste, ha perso la moglie da qualche anno e da allora vive ritirato nella sua proprietà, dove cura la serra piena di bellissimi fiori, creata per la sua sposa. I giorni che Nancy trascorre in quella casa riportano alla vita Lord Welch, che è affascinato dalla giovane. Ma lei è troppo addolorata e ha fatto una promessa a Edmund, che  intente mantenere: recarsi alla casa dei nonni di lui e sperare nel loro aiuto per realizzare il suo sogno, un teatro che porti il suo nome e in cui dare splendide rappresentazioni. Il tempo però non ha intenerito i nonni di Edmund, che rifiutano ogni richiesta di aiuto. Però la zia, la sorella della madre dell’uomo, ora vedova, è più che disposta ad aiutare quella che crede la moglie del nipote. Grazie al suo aiuto e alle sue conoscenze Nancy riuscirà a dare corpo al  sogno di Edmund. E quando i segreti della donna tornano a palesarsi, Lord Welch sarà pronto a offrile il suo aiuto e il suo amore.

Il cambio di protagonista ha giovato molto alla storia, Lord Welch è sicuramente più intrigante di un uomo, che seppur famoso, ha venduto se stesso per denaro e gioielli. Vedovo, molto legato a sua Maestà, di cui è stato emissario in India, si rivela affascinante e appassionato, un uomo che non ha pregiudizi nei confronti di una donna che vive facendo l’attrice. Lascia che Nancy realizzi ciò che ha promesso, aspettando il momento giusto per farsi avanti, accettando il suo passato, e disposto ad aiutarla a svelare il mistero che continua a tormentarla. In questo nuovo capitolo ben poco è stato fatto per svelare il segreto della collana che, se in primo tempo risulta sparita dalla morte di Edmund, riapparirà in modo incomprensibile verso la fine, cosa che mi ha lasciata abbastanza perplessa. L’uomo che la cercava con tanto accanimento l’aveva finalmente nelle sue mani, e per averla non aveva esitato di fronte a nulla, com’è possibile che riappaia così facilmente e ritorni nelle mani della sua proprietaria? Perché non distruggerla immediatamente se era così importante?

Ora, grazie a Lord Welch, Nancy si muove nel mondo dell’aristocrazia, e forse è proprio lì la soluzione del mistero, ma ancora una volta il libro si chiude con un nulla di fatto.

Se i personaggi sono risultati più interessanti, nello svolgersi della trama, non abbiamo avuto grossi accadimenti, la lettura è sicuramente scorrevole, ma ancora una volta ci sono troppe scene di sesso, compreso quelle oniriche. Sì, perché anche in questo capitolo ci ritroveremo ad assistere ad avvenimenti che poi scopriremo essere solo sogni, e non posso dire che questo espediente mi sia particolarmente gradito. La zia di Edmund merita una menzione a parte, è una donna fin troppo moderna nel suo pensiero. Non coraggiosa come la sorella, ha sposato l’uomo che volevano i suoi genitori, un anziano che l’ha lasciata ricca e vedova. Ora non nasconde di avere molti amanti e di non essere assolutamente intenzionata a risposarsi nuovamente, e si rivelerà un’amica davvero preziosa e molto generosa. Data la rigida alterigia dei genitori, e il loro disprezzo per il nipote, mi risulta incomprensibile il loro silenzio quando la figlia porta Nancy nella sua casa e la presenta a tutta la nobiltà locale. È come se dopo averla buttata fuori di casa fossero spariti completamente.

Arrivati a questo punto è difficile prevedere come la storia evolverà e non rimane che aspettare il prossimo, e ultimo capitolo, in cui avremo la risoluzione del mistero e scopriremo se anche per Nancy ci sarà una felicità duratura.

Non è stata una brutta lettura, questo capitolo lo ritengo superiore al precedente in tutto, ma è stato penalizzato dal fatto di essere, in effetti, un libro a puntate. Personalmente è una cosa che non amo affatto, anche se sono abbastanza incuriosita da voler conoscere la fine della vicenda.

 

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