Recensione: La Principessa proibita di Vivian Wood

Una principessa dalla natura ribelle che si mette sempre nei guai. Il migliore amico incredibilmente sexy del fratello maggiore che ha il compito di sorvegliarla. La casetta isolata dove si rifugiano ha un solo letto.

La principessa Annika, nota per la sua natura volitiva e ribelle, si ritrova di nuovo nei guai dopo essere colta dai paparazzi in una situazione scandalosa. Nel tentativo di tenerla lontana dagli occhi del pubblico, la famiglia reale assegna a Erik, il migliore amico di suo fratello e guardia del corpo, la sua protezione. Annika è sconvolta quando scopre che sarà isolata con Erik in una casetta remota durante l’inverno.

Stare così a stretto contatto non sarà tuttavia facile. Il temperamento focoso di Annika e l’innegabile attrazione di Erik per lei creano una tensione a cui è difficile resistere. Nonostante sappia che è contro il suo dovere e la lealtà verso il suo migliore amico, Erik si ritrova attratto da Annika in modi che non si sarebbe mai aspettato.

Annika, d’altra parte, è determinata a liberarsi dai suoi vincoli reali e trovare la propria strada. Ma più si avvicina a Erik, più complicati diventano i suoi sentimenti. Intrappolata tra il suo sconfinato desiderio di libertà e il suo senso del dovere reale, Annika deve navigare nelle insidiose acque dell’amore proibito.

Man mano che la loro passione si intensifica, tanti segreti vengono a galla e la storia d’amore da favola di due persone appartenenti a ranghi diversi diventa sempre più bollente.
Annika ed Erik soccomberanno ai loro sentimenti, rischiando tutto ciò che sanno per il vero amore? O la lealtà verso i loro obblighi reali li terrà separati?

La Principessa Proibita è un romanzo che cerca di immergere il lettore nel mondo dei reali danesi con una storia di desiderio proibito e ostacoli da superare. Tuttavia, mentre l’autrice cerca di dipingere un quadro vivido di tensioni emotive, il risultato finale lascia parecchio a desiderare.

Il nucleo della trama ruota attorno ad Annika, una principessa odiosa e ribelle, e il suo desiderio per Erik, un uomo riservato e migliore amico del fratello. L’attrazione tra i due è palpabile ma le loro personalità testarde e gli ostacoli esterni complicano la loro relazione.

Annika non mi ha convinta del tutto. L’ho trovata frivola e poco realistica per una diciannovenne, soprattutto considerati i suoi problemi psicologici. Erik è un personaggio più complesso, ma anche lui risulta poco incisivo. La sua attrazione per Annika è evidente, ma la resistenza, che l’autrice cerca di far trapelare nella sua scrittura, in realtà è completamente assente nei fatti. 
La storia è piacevole, ma non coinvolgente come avrei sperato. L’autrice affronta temi delicati come i disturbi alimentari e la depressione ma, a mio avviso, lo fa in modo superficiale.

Una delle principali critiche riguarda la caratterizzazione dei personaggi. Annika viene dipinta come una figura estremamente frivola e leggera, il che sembra incoerente con i problemi psicologici e i disturbi nutrizionali che affronta. Questo rende difficile per il lettore connettersi emotivamente con lei e simpatizzare con i suoi problemi. Allo stesso modo, il ritratto di Erik come uomo indegno e freddo non è abbastanza sviluppato per renderlo un personaggio interessante.

Inoltre, la differenza di età di sette anni tra i due protagonisti viene presentata come un grande divario generazionale, il che sembra un po’ esagerato e forzato. Alcuni elementi della storia, come la relazione tra la principessa e il suo bodyguard, offrono momenti interessanti ma non vengono sfruttati pienamente, scivolando in una narrazione poco coinvolgente.

Gli stereotipi e i cliché presenti nel romanzo, come l’uso eccessivo di espressioni colloquiali danesi, possono risultare fastidiosi e poco credibili.

In conclusione, La Principessa Proibita ha alcuni elementi interessanti ma la loro esecuzione lascia a desiderare. La mancanza di empatia per i protagonisti e la scarsa cura nella narrazione rendono difficile consigliare questo romanzo agli amanti del genere.