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Recensione: La lunga strada tortuosa – Serie: The Seafare Chronicles Vol. 4 di T J Klune

 

 

 

Titolo: La lunga strada tortuosa

Autore: T J Klune

Serie: The Seafare Chronicles Vol. 4

Editore: Triskell

Genere: Romance mm

Target: +16

Data di pubblicazione: 16 dicembre 2022

 

  1. Bear, Otter e Kid
  2. La nostra identità
  3. L’arte di respirare
  4. La lunga strada tortuosa

A partire da Bear, Otter e Kid e proseguendo con La nostra identità e L’arte di respirare, TJ Klune ha raccontato una saga di famiglia e fratellanza, di amore e sacrificio. In questo capitolo finale, gli eventi del passato preparano il terreno di una strada lunga e tortuosa, verso un futuro che nessuno avrebbe potuto immaginare. Bussa alla porta una bambina che non sa dove andare. Un telefono squilla, portando notizie inaspettate. Un fratello torna a casa dopo aver imparato a cavarsela da solo. Quando questi tre momenti convergono, tutte le loro vite cambieranno per sempre. Nell’ultimo capitolo della serie “”The Seafare Chronicles”” Bear e Otter saranno messi alla prova come mai prima d’ora.

 

 

La vita può cambiare in un battito di ciglia.

Ma se hai qualcuno al tuo fianco che ti sorregge quando le ginocchia cedono, qualcuno che ti bacia ogni volta come se fosse la prima, allora hai la possibilità di farcela. Io ce l’ho, questa persona. Qualunque cosa succeda, ce l’ho. Perché c’è lui al mio fianco.”

 

La prima cosa da dire è che Klune lo si ama, e basta! Anche se scrivesse la lista della spesa. Perché sono sicura che anche in quel caso saprebbe strapparci qualche lacrima e più di una risata.

Siamo giunti al capitolo finale di una saga che ci ha toccato il cuore, tenuti incollati alle pagine rendendoci partecipi di tutte le disavventure, i lutti, gli abbandoni e gli inciampi che la vita ha messo sulla strada di Bear e Tyson. Due fratelli legati in maniera assoluta e totale tramite un filo invisibile che li avviluppa come il più stretto degli abbracci. Da sempre e per sempre. 

Al loro fianco, finalmente sereni e felici, ci sono Otter e Dom, gli unici in grado di capire le loro stranezze, di accettarli per quello che sono e soprattutto di amarli per questo motivo. 

Ricordate come tutto ha avuto inizio? Io sì. E qui è dove comincia un’ultima volta. Sì, perché dopo aver chiuso l’ultima pagina non troveremo più i nostri amatissimi personaggi, che dopo tanto tempo, sono diventati un po’ di famiglia. Abbiamo sofferto con loro l’abbandono della madre, la speranza data dal ritorno di Otter nelle loro vite, il ritorno – non certo per nobili motivi – della genitrice e la morte della signora Paquinn. Lei sì, una mamma vera. Ci sono stati anche momenti felici ovviamente, come il matrimonio di Bear e Otter, l’incontro di Tyson e Dom. Ma non sarebbero loro se andasse tutto bene, no?

 

“Solo Dio sapeva quanto poco gentile fosse stata con noi la vita, e per quanto tempo ci avesse maltrattato; e anche quando la situazione aveva cominciato a migliorare, c’era sempre qualcosa che saltava fuori all’improvviso e minacciava di mandare in frantumi tutto quello a cui tenevo di più”

 

Se nel volume precedente, era stato il fratellino Tyson a raccontarci cosa accadeva, in questo quarto e conclusivo romanzo facciamo un passo indietro per rivivere gli ultimi anni della loro vita, ma il punto di vista è quello di Bear.

Quest’ultimo ha dovuto crescere Ty praticamente da solo, compito non facile perché era un bambino pieno di timori, paure e terremoti emotivi. Eppure sono andati avanti, con Otter che è tornato per non lasciarli mai più, perché ora lui e Bear sono sposati e avranno anche un bambino… anzi due!

 

”Non saremmo vivi, Otter, se non fosse per te. Di questo sono certo. Forse saremmo sopravvissuti, ma non saremmo vivi. Non avevamo una casa. Non sapevamo come fare a vivere. Ma tu sei tornato e ci hai mostrato la via; ci hai protetti, tenuti al sicuro e hai fatto in modo che fossimo sani e felici, a dispetto di tutto.”

 

Un altro terremoto arriva a minare la loro felicità: una ragazzina che bussa alla porta della Mostruosità verde. Bear non la conosce, ma ha gli occhi identici a quelli di suo fratello, ai suoi e…a quelli di lei! L’innominabile. La madre che speravano di poter dimenticare è morta e quella giovane (conosciuta solo da Ty) ora è sola e sperduta. Come può il caro, dolce, buono e altruista Bear non aprire le braccia per accoglierla? 

Ritroviamo tutti i personaggi che abbiamo amato, tutte le incredibili fantasie e strabilianti elucubrazioni mentali di Bear, quelle che lo rendono il personaggio che più di tutti ci ha toccato il cuore e fatto ridere. Ci saranno, come sempre nei romanzi di Klune, lacrime e sorrisi, battute irresistibili e dialoghi oltremodo surreali ma, soprattutto ci sarà tanto, tanto amore, tutto quello che questa incredibile famiglia è capace di donare. E la serenità, finalmente? Dopotutto la vita è una strada tortuosa, ci sono inciampi, sentieri in salita ma, alla fine vale sempre la pena viverla. 

È stato bellissimo seguire la crescita di Kid/Tyson, da bambino fragile e intelligente che è crollato più di una volta, al ragazzino che ha risalito la china grazie al suo fratellone e a Otter. E che ora è un uomo, innamorato perdutamente di Dom, l’unico amore,  da quando insieme – lui bambino l’altro ragazzino che non parlava affatto – hanno seguito una formica.

 

“Era ancora un bambino, intelligente quanto vuoi, ma non ancora in grado di capire cosa ciò comportasse. È cresciuto. Inciampando, ovvio. Tutti lo abbiamo fatto. Ma è cresciuto e ha ritrovato la strada verso casa. Può essere stata lunga e tortuosa, ma è arrivato. Noi siamo arrivati. Siamo sopravvissuti al suo abbandono. Sopravviveremo anche a questo. Respiro e respiro e respiro.”

 

La parte finale è un vero capolavoro: dopo lo sguardo sul passato e l’immersione nel presente, segue un tuffo nel futuro che vi lascerà con il cuore colmo di bellezza e sentimento. Ci mancherà questa incredibile, splendida, scombussolata e innamoratissima famiglia.

 

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