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Recensione: La città dei lupi. Romulus vol. 3 di Luca Azzolini

TITOLO: La città dei lupi

SERIE: Romulus #3

 AUTORE: Luca Azzolini

 EDITORE: HarperCollins

 GENERE: Fantasy storico

DATA DI PUBBLICAZIONE: 21 Gennaio 2021

Il sangue della lupa #1
La regina delle battaglie #2
La città dei lupi #3

Lazio, Terre dei Trenta. VIII secolo a. C.
Un popolo sperduto vaga senza meta per le Terre dei Trenta. Tutto ciò che possedeva è arso tra le fiamme che hanno divorato il bosco sacro alla Dea Rumia.

Spezzati e annientati nello spirito, i Ruminaleshanno un’unica scelta davanti a loro: vivere o morire.

Wiros è riuscito a condurre con sé un drappello di disperati.
Sono stanchi e affamati, e ancora non sanno cosa fare di quella vita. Tornare a nascondersi nei boschi o lottare per il futuro?

Yemos, invece, separato dal resto del branco, è trascinato in catene a Velia assieme alla Lupa. Lo attende la morte per mano di un terribile e acerrimo nemico, Spurius, signore della città.

Mentre il destino dei lupi sta per compiersi, Amulius, re di Alba Longa e della Lega Albana, sembra aver già vinto i suoi nemici. Il Fato, però, è un minaccioso rivale. Gli Dei non rispondono più alle preghiere del re e Gala, la regina, è affetta da un male che le dà incubi e visioni.
La guerra è alle porte, e sarà un confitto epocale pronto a stravolgere le Terre dei Trenta. Accecata dall’odio nei confronti di Yemos, Ilia – la vestale rinnegata, la guerriera ribelle – è pronta a tutto pur di placare la furia che ha nel cuore. Anche a chiudere gli occhi davanti alla verità.
Gli eserciti sono schierati, le donne e gli uomini in campo. Gli Dei stanno per scendere in battaglia. Da questo scontro, nel fuoco e nel sangue, sorgerà una città destinata a regnare sul mondo.

La città promessa. La città eterna. La città dei lupi.

Siamo alle battute finali di questa avvincente saga storica/fantasy sul racconto di come sia nata la città eterna. Il conflitto tra le vicende umane e gli dei, lo scontro tra culture diverse, la brama di vendetta che striscia tra le pagine come un serpente sempre pronto a colpire.

Emozionante e avvincente, questa trilogia mi ha letteralmente catturata. Personaggi ben caratterizzati, ambientazioni vivide, descrizioni degli dei e i loro riti coinvolgenti e poi, quella consapevolezza che stia per verificarsi qualcosa di davvero epico e indimenticabile.

Terre dei Trenta. VIII secolo a. C. Un popolo sperduto vaga senza meta per le Terre dei Trenta. Tutto ciò che possedeva è arso tra le fiamme che hanno divorato il bosco sacro alla Dea Rumia. Spezzati e annientati nello spirito, i Ruminales hanno un’unica scelta davanti a loro: vivere o morire. Wiros è riuscito a condurre con sé un drappello di disperati, sono stanchi e affamati, e ancora non sanno cosa fare di quella vita. Tornare a nascondersi nei boschi o lottare per il futuro?

Yemos invece, separato dal resto del branco, è trascinato in catene a Velia assieme alla Lupa. Lo attende la morte per mano di Spurius, un terribile e acerrimo nemico, nonché signore della città. Mentre il destino dei lupi sta per compiersi, Amulius, re di Alba Longa e della Lega Albana, sembra aver già vinto i suoi avversari. Ma il destino è in agguato e gli uomini devono combattere in ciò che credono.

Un romanzo in cui la ricostruzione storica è magnificamente accurata e ricca di emozioni che fanno sentire il lettore parte del racconto.

Una storia fatta di coraggio, amore, vendetta, scelte e di ricerca del proprio posto nel mondo. Ogni personaggio subirà un’evoluzione nell’arco dei tre libri, diventeranno più sicuri, più consapevoli e scopriranno le loro origini, soprattutto Yemos, colui che ho preferito in assoluto. Lui è spaventato, in balia degli eventi, non sa quale sia il suo scopo, ma troverà la forza per affermare sé stesso in un mondo che vuole solo isolarlo.

Consigliato agli amanti del genere storico ricco di adrenalina.

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