Recensione: La catastrofica visita allo zoo di Joel Dicker

Autore: Joel Dicker
Genere: giallo tragicomico
Editore: La nave di Teseo
Data di pubblicazione: 17 marzo 2025
“Per anni, nella piccola città dove sono cresciuta, è rimasto impresso nella memoria degli abitanti il ricordo degli avvenimenti che ebbero luogo allo zoo locale un venerdì di dicembre, pochi giorni prima di Natale.
E per tutti questi anni, nessuno ha saputo cosa fosse realmente accaduto.”
Alla vigilia di Natale, una visita scolastica allo zoo si trasforma in una catastrofe. Cosa è successo esattamente? I genitori di Joséphine, una bambina che ha preso parte alla gita e che sembra sapere molte cose, sono decisi a scoprirlo.
Diversi anni dopo, Joséphine, diventata adulta, decide di raccontare in un libro cosa è accaduto durante quella visita di classe, e nei fatidici giorni che l’hanno preceduta. Joséphine e i suoi compagni sapevano dal primo momento che non poteva essere stato un incidente, ma durante la loro indagine scoprono che una catastrofe non arriva mai da sola, le apparenze ingannano e le storie possono prendere una piega imprevedibile…
La catastrofica visita allo zoo è un romanzo divertente e a tratti commovente, che tiene con il fiato sospeso fino alla fine. Una storia dalla tensione narrativa a cui ci hanno abituato i romanzi di Joël Dicker, che affronta temi universali, come la democrazia, l’inclusione, i rapporti tra genitori e insegnanti, ed è capace di stupire lettori di tutte le età.
“La democrazia,” ha spiegato il direttore, “vuole dire che siamo uguali e che ognuno di noi deve rispettare l’altro così com’è, e ognuno è libero di agire come vuole senza essere importunato dagli altri.
Se come me amate questo autore e ritenete le sue opere thriller avvincenti, lasciate ogni speranza a voi ch’entrate.
Questo libro è stata una sorpresa, una di quelle che trovi nell’uovo di Pasqua in cui al posto del braccialetto in argento 925 ti ritrovi una cosina che diventerà ramata al secondo utilizzo.
La scrittura è fluida, coerente con il personaggio che narra la storia e non manca di una conflittualità semplicistica, come fosse scritto per bambini, anche per questo motivo è adatto a tutti… ma, mi è mancato quello spirito di curiosità e ricerca degli enigmi più da adulti. Detto questo veniamo al romanzo senza lasciar trapelare nessuno spoiler.
La catastrofica visita allo zoo è la storia di alcuni ragazzini che portano il peso oppure hanno la fortuna di frequentare una scuola speciale. Perché speciale? Perché loro sono “atipici”, “diversi”, “problematici”, definiteli come vi viene meglio, ma sicuramente hanno una visione del mondo e di loro stessi che chiamerei altro. Il loro istituto si allaga per un increscioso incidente, ma non credete a queste scemenze qualcuno ci ha messo lo zampino e ha combinato un gran casino. Chi sarà stato? E quale sarà il movente? (Per la serie Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare… vabbè, proseguiamo!).
I nostri piccoli, intraprendenti, speciali nonché giovani eroi saranno quindi obbligati a frequentare la scuola normale.
E da qui in poi partono una serie di situazioni pseudo catastrofiche che ci porteranno fino alla visita allo zoo, dove verrà lanciata la bomba della verità.
Nel corso del romanzo i ragazzini si improvvisano piccoli Sherlock Holmes con lo scopo di indagare e rivelare chi si nasconda dietro all’allagamento della scuola.
Molto simpatiche e particolari le personalità borderline dei nostri protagonisti: abbiamo
Artie, un vero ipocondriaco; Thomas, fortissimo nel karate ma del resto suo padre insegna questa disciplina; Otto, figlio di genitori divorziati che sa tutto di tutto (un tuttologo insomma!); Giovanni, con due genitori ricchi e una nonna che vive davanti alla tv (non perdetevi quest’ultima mi raccomando), specialista di serie tv investigative che farà da mentore al gruppo di bambini; Yoshi, che non parla mai, ma loro lo capiscono lo stesso; e ultima ma non per importanza Joséphine, colei che narra la storia, una ragazzina sempliciotta, con un probabile ritardo cognitivo.
I nostri eroi non saranno soli, attorno a loro un paio di tipini interessanti: la signorina Jennings, maestra e figura di riferimento, e il Direttore della scuola “normale”, una figura astrusa incapace di esporsi e imporsi.
Alcuni temi di base del romanzo risultano fondamentali: come l’integrazione tra i così detti ragazzini speciali e quelli normali; il grande rispetto per la democrazia e le difficoltà di relazione tra genitori e bambini (libertà fasulla perché decidono sempre gli adulti!).
Che dire se non che sembra una favola moderna che ricerca una morale.
Mancano i colpi di scena che me l’avrebbero forse fatta amare come storia, però se per un adulto può risultare ai limiti della banalità, non lo è tenendo conto che la narrazione avviene con la voce di una ragazzina con ritardo probabile cognitivo. Per lei, infatti, sarebbe un capolavoro, quasi come il libro di parolacce che potrebbe renderla famosa.
Buona lettura!