Recensione in anteprima: Switch Back di Rosa De Ceglie

«In ufficio faremo finta di non conoscerci, ma in privato…»
«Non accadrà mai.»
«Non sfidarmi, Nathalie. Perderesti.»

Sono Alexander Clarke, il migliore architetto degli Stati Uniti.
Il mio obiettivo?
Vincere il progetto che mi è stato affidato e creare un impero.
Il problema?
Nathalie. Undici anni fa l’ho abbandonata e ora è il nemico da sconfiggere.
Batterla significa ottenere tutto ciò che ho sempre voluto.
La catastrofe?
La desidero di nuovo nuda. Sotto di me.
Lo so, non si va mai a letto con il nemico.
Ma le regole, io, non le ho mai rispettate.

Fenici è lunedì! Il giorno più antipatico della settimana si apre però con un romance contemporaneo che ci strappa qualche sospiro. 

Siamo negli U.S.A dove una coppia di brillanti architetti si fronteggerà nella ristrutturazione di una villa splendida di proprietà di un multimiliardario.

I due contendenti erano stati una coppia in giovanissima età, prima che le scelte compiute dal nostro lui li dividessero per sempre. 

Nathalie è uscita piuttosto malconcia da un matrimonio fallito ma ha ancora vivo il ricordo del male causato dal suo ex fidanzatino, mentre Alexander è pronto a tutto pur di aggiudicarsi il lavoro della vita. Entrambi sono determinati a vincere la sfida.

Una competizione che si giocherà a colpi di metri e mattoni, tappezzerie e pavimenti, e che vedrà un uomo e una donna incapaci  di nascondere la loro attrazione. 

È un romanzo in cui convivono due anime: quella del più classico romance aggressivo e sensuale dove la battaglia dei protagonisti è fatta di tensione sessuale e ambizioni lavorative; e l’altra che racconta la storia di due ragazzi. Un ruolo importante lo ricopre l’infanzia di Alexander, caratterizzata da una profonda sofferenza a causa di una madre depressa e di zii affidatari poco affettivi.  A tal proposito forse l’approfondimento psicologico avrebbe meritato uno spazio maggiore.

Nel complesso Switch Back è un romance molto carino con alcune caratteristiche originali (lo stesso lavoro di entrambi e il linguaggio tecnico) che ho molto apprezzato.