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Recensione in anteprima: L’avvocato della mafia (Honorable men series vol. 3) di JD Hurt

Titolo: L’avvocato della mafia
Autrice: JD Hurt
Genere: mafia romance suspence con sfumature dark
Serie: Honorable Men Series #3
Editrice: Self Publishing
Data di uscita: 15 Ottobre 2021

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L’avvocato della mafia

Quando la famiglia ti tradisce, gli unici di cui ti puoi fidare sono gli amici. Loro sono ciò che resta nella solitudine del cuore.
L’ho imparato a quattordici anni. All’epoca ero un adolescente che si dava via per sopravvivere. Sarei appassito se un altro ragazzo non mi avesse impedito di perdermi. È stato allora che ho giurato a me stesso: “lo proteggerai per sempre. Costi quello che costi, se lui avrà bisogno tu ci sarai”.
Così è stato. Ho speso ogni grammo di energia per aiutarlo e messo il mio lavoro a sua completa disposizione.
Io sono Cesare Natale, l’avvocato della mafia, un pescecane che sguazza nel fango. Il migliore amico di Claudio La Barbera.
E adesso voglio salvarlo ancora. Il punto è che, per farlo, devo distruggere lei: June Sutton. La ragazzina che può mandarlo in galera per sempre.
Non posso farlo.
Non chiedetemi perché. So solo che, quando ce l’ho fra le mani, smetto di essere un amico e divento semplicemente un uomo.

Doveva essere un viaggio per festeggiare il diploma, un modo per ritrovarmi con mia madre. Invece mi sono ritrovata nel cuore dell’orrore. Ho visto il re di Roma uccidere un ragazzo.
Dovevo testimoniare contro di lui. Permettere alla polizia di punirlo per sempre.
Ma un uomo mi ha rapito. E tutto si è rovesciato: le verità sono diventate bugie, il male si è confuso col bene.
Adesso, quando sono fra le mani di quell’uomo, smetto di essere una ragazza per bene. Divento semplicemente una donna.
Non giudicatemi.
Il mio rapitore si chiama Cesare Natale. È il diavolo.
Un avvocato.
Il maledetto angelo che mi tiene sospesa fra inferno e paradiso.
Ma sceglierò sempre il Purgatorio. Preferisco non sentire niente che perdermi con lui.

Nota dell’autrice: L’Avvocato della Mafia è un mafia-supense romance age gap autoconclusivo, terzo volume della Honorable Men Series. Pur non essendo una dark romance, per le atmosfere violente e le situazioni sessualmente esplicite è consigliato a un pubblico adulto e consapevole. Può essere letto indipendentemente dagli altri volumi, tuttavia nella trama ricorrono personaggi e situazioni narrati negli altri libri della serie. Pertanto se ne consiglia la lettura.

“Perché suoni il basso?” domando scioccamente. “Perché non un altro strumento?” “Non è un suono usa e getta” ribatte pronta. “Non è come la chitarra che è un fuoco d’artificio o la batteria che è il ruggito di un leone. Il basso sostiene, accompagna tutta la canzone. Lui è uno che si fa il culo per chi ama. Il basso corteggia ogni nota”.

(Tratto dal libro)

 Cesare e June intrecciano le loro strade molto prima di conoscersi di persona, ma lo scopriranno solo dopo che il destino ci avrà messo lo zampino, quando si saranno resi conto di appartenere uno all’altra senza appello. June, pronta a testimoniare contro Claudio, il “fratello di sangue” di Cesare, viene rapita e indotta a entrare nel mondo mafioso affinché la sua parola sia screditata. È durante la reclusione che i nostri protagonisti si conoscono e avvertono il richiamo uno dell’altra. Lei solare e leggera come l’Estate; lui, l’avvocato della mafia, freddo e spoglio come l’Inverno.

Poi, contraddicendo ciò che ha detto finora, mi tira verso sé. Mi bacia. E, porca miseria, ci sono baci che non valgono niente. Come quello che mi ha dato prima il re di Roma, oppure i bacetti che ho elargito ai fidanzatini del liceo. Questo mi fa dimenticare di prendere fiato. Mi soffoca e mi rianima. Scioglie tutti i principi morali.

Senza volere lo tiro a me. Lo succhio come una caramella. Ma quando le sue mani volano sui miei seni e il mio grembo si liquefà sul suo cazzo teso, lo capisco. Comincio a credergli. Lui vuole davvero proteggermi. E, così facendo, distrugge il mio cuore. Perciò faccio vincere la paura.

“Va’ via” lo spingo lontano da me. “Darò una possibilità al tuo Frankie. Ma tu non devi più dormire con me. Non devi toccarmi”. Cesare continua a guardarmi con quegli occhi che ti afferrano più forte delle mani. Poi, senza aggiungere altro, si volta per andarsene.

(Tratto dal libro)

Terzo capitolo della serie, si tratta di un mafia romance molto intenso e tremendamente romantico, dove l’amore vince davvero su tutto, su qualsiasi altro legame, che sia fratellanza o devozione.

Nonostante le vicende siano intrecciate con eventi mafiosi, intessute di violenza, guerre, omicidi, sangue, la relazione che si sviluppa tra June e Cesare è molto rosa, patinata. Ci sono ostacoli prevalentemente legati alle faide familiari che daranno luogo a ricatti, minacce, rapimenti, ma anche conflitti interiori in particolare di Cesare che rifiuta la relazione, si nega la felicità a causa del suo passato, perché ritiene di non meritarlo, di non essere degno. Ma nel momento in cui viene forzato a prendersi questa felicità qualcuno continua a rompere le uova nel paniere, ponendo ostacoli insormontabili e tirando in ballo gli affetti più cari ai nostri protagonisti. Struggente (ma non straziante quanto siamo abituati con altri romanzi della nostra JD su tinte più dark).

“Perché vedi, June, anche quando saremo separati” si solleva sul mio corpo, “io sarò proprio lì, accanto a te. Non puoi lasciare qualcuno che vede il mondo attraverso i tuoi occhi” mi penetra con una sola stoccata. “E sente con le tue orecchie, ride con la tua bocca, tocca con le tue mani. Noi siamo una cosa sola”.

 Magnifico l’intreccio che scaturisce dagli intrighi tra le varie famiglie mafiose, sia presenti che passate. Un bel colpo di scena poi incasina le carte in tavola e rende le scelte dei protagonisti ancora più difficili.

Intense le caratterizzazioni, tanto che anche personaggi secondari come Kolja lasciano il segno e ci fanno commuovere per la loro storia travagliata. Arriviamo a conoscere meglio Claudio e il suo legame profondo, fraterno, intimo con Cesare. Svelato il significato che ha per lui l’atto sessuale, che rappresenta un mezzo di comunicazione, quello più vero, per capirsi a pelle, a tatto, senza bisogno di parlare. Un metodo che ha sviluppato nell’adolescenza, nei momenti tremendi della prigionia nella villa dei La Barbera insieme a Cesare. Ne vediamo il lato umano, apprezziamo il modo in cui esprime tenerezza, affetto per l’amico d’infanzia. Ci sembra insomma di conoscerlo un po’ meglio, di comprendere il perché dei suoi atteggiamenti ambigui, e non vediamo l’ora che esca il prossimo romanzo, incentrato su di lui e sulla “gonnella a pieghe”.

Io e Claudio rimaniamo soli. Ancora amici, più che fratelli. Eppure inesorabilmente cambiati dal mio tradimento. “Ti chiedo scusa; so di essere stato un bastardo al municipio. Ma lo rifarei, perché lei è…” “Tutto. June è tutto per te” Claudio mi impedisce di proseguire. “Conosco la situazione, è come avere un inquilino nel cuore. Sempre in ritardo con l’affitto, ma impossibile da sfrattare”.

Poi mi abbraccia. È il solito tocco disperato, quando ha bisogno di essere punito per trovare pace. Ma invece di baciarmi sulle labbra, posa la bocca sulla mia guancia. “È giusto così. Io tuoi baci sono per lei. Non siamo più quelli di un tempo”.

Il cuore mi si squarcia in due proprio come allora: quand’eravamo due ragazzini abusati a casa dei La Barbera e ci stringevamo nella notte per non morire dentro.

“Hai ragione” lo spingo sul mio petto. “Siamo diversi, eppure una cosa non cambierà mai. La nostra amicizia. Perché tu sei quello che crede in me anche quando sono a terra. E fingi di credere in me persino quand’è chiaro a tutti che non ce la farò.

(Tratto dal libro)

Cesare ci viene presentato come un ragazzo rassegnato al suo destino, spento, senza gioia. Cerca di sopravvivere alla vita che ha dovuto seguire nella traccia mafiosa, un ambiente che non ama e che non desidera, e si porta dietro le cicatrici di ciò che ha subito da bambino (abbandono, violenze, abusi, una strada tracciata suo malgrado). Nel suo arco di crescita passa dal grigio alla passione, a trovare la luce, il sole, l’estate. Si prende il calore accettando tutta la sofferenza legata alle bruciature. Per amore finirà per rinnegare tutto quello in cui credeva, a superare i limiti che si era dato.

“Tu vivrai. Perché sarò pure una merda di mafioso. Ma sono anche l’uomo del cuore. Io tengo i cuori delle persone alle quali voglio bene fra le mani e ciò che faccio è per loro. Delinquo per loro, mando a farsi fottere i miei principi per loro. Mi faccio male per loro. Perciò tu adesso mi mordi dove cazzo vuoi. E ci metti energia, così sudi. Poi mi mordi ancora fino a che questi bastardi non se ne vanno”.

(Tratto dal libro)

June è solare e piena di sogni. Una personalità deliziosa, mix tra delicatezza, innocenza e animo rock. Non solo perché suona il basso ma anche per il modo in cui se ne frega di quello che vogliono gli altri ed è consapevole di ciò che le spetta. June è quella che indossa le Dr. Martens sotto al vestito da sposa. È coraggiosa, dice quello che pensa fuori dai denti, non si fa intimorire. È pudica da un lato, ma anche agguerrita e determinata. Via via esce anche il suo lato più vulnerabile, che smuove l’istinto di protezione in Cesare, ma resterà una donna che non deve essere salvata da nessuno. La sua maturità come personaggio arriva con la svolta (dal significato evidentemente freudiano) che la vede recidere i ponti con i genitori (prima o poi chiederò a JD Hurt di raccontarci di più sul significato metaforico di queste madri così crudeli… o forse basta recuperare la narrativa fiabesca da Cenerentola in giù!)

Il suo essere rock presuppone che non si senta seconda a nessuno. Gli escamotage che permetterebbero alla persona che ama e al suo migliore amico di salvarsi presuppongono che faccia un sacrificio inaccettabile, una soluzione al ribasso: lei non accetta di avere niente meno di quello che le spetta, niente meno di ciò che merita, della felicità.

“Vedi” gli accarezzo il viso. “So che quella ragazza è bellissima. Me l’ha detto Clara e so anche che Claudio è fantastico. Chi non vorrebbe un fidanzato del genere? È affascinante, generoso” sussurro a un centimetro dalla sua bocca. “Ma io sono quella che ti lascerebbe l’ombrello nella tempesta e si prenderebbe tutti i fottuti fulmini al tuo posto. Potrei combattere a mani nude quei cazzo di russi, se me lo chiedessi. E per la verità so pure sparare. Io ti convengo, Mr Prada. Per cui devi amare me, perché io già ti amo troppo e non sopporterei di essere lasciata sola in questa cosa bellissima e tremenda che mi è capitata”.

(Tratto dal libro)

Questo episodio porta avanti anche la storia di Carlos e della piccola Suzanne, che al momento dei fatti ha 13 anni. Sta lentamente crescendo. Ricordiamo dai capitoli precedenti che Carlos ha un’attrazione perversa e sbagliata per questa bambina molto precoce (attrazione che pare ricambiata, per quello che può valere il giudizio di una tredicenne), che al momento sta contenendo impedendosi di realizzare alcunché aspettando il momento in cui questa bambina diventerà maggiorenne. Scopriremo col tempo se riuscirà a resistere davvero. Per ora si limita a mantenere vivo un legame con lei, anche se a distanza, una presenza osteggiata naturalmente dai genitori della piccola.

Me la riprenderò. Non importa se farlo mi distruggerà. Prima o poi tutti finiamo in rovina. Siamo stati progettati per farci male. È una regola. Dobbiamo affrontare la cosa, cercando di tenere insieme i pezzi più a lungo possibile. In fondo io, prima di June, quei pezzi neppure li avevo.

(Tratto dal libro)

Quella di Cesare e June è una grande storia d’amore contrastata nella quale per accettare il proprio lieto fine è necessario fare dei sacrifici dolorosi. Sullo sfondo un intrigo sempre più complesso anche tra i personaggi stessi, non solo nemici e antagonisti, che intrecciano i legami familiari come in una telenovela argentina. Ogni passaggio rende tutto più interessante e la matassa ancora più ingarbugliata, ma allo stesso tempo regala anche una bella soddisfazione poter seguire il filo e arrivare a tirarlo per sciogliere i nodi.

Avete presente quando la mattina uscite di casa e vi trovate di fronte una giornata dal sapore di asfalto polveroso unita a un tunnel di noia, fatto di lavori metodici e sempre uguali, ma poi mettete gli auricolari e c’è quella musica perfetta che vi fa dire: “fanculo! La vita è comunque meravigliosa!”?

Lei è un assolo di Van Halen, il fottuto riff di Smoke on the Water. “Tu sei molto più di un punto d’arrivo. Sei il viaggio, la strada, la casa; l’ultima nota di una canzone. E sai perché? L’ultima nota non esiste. Appena uno strumento finisce di suonare, subito attacca l’altro. Tu sei fottutamente infinita”

(Tratto dal libro)

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