Recensione in Anteprima: Così vicini al cielo di Vera Demes

Autrice: Vera Demes
Genere: contemporary romance
Editore: self
Data di pubblicazione: 4 luglio 2025

Abel Wiley è un affascinante docente alla Columbia University, dipartimento di politologia, trentasei anni e con un matrimonio fallito alle spalle, che lo ha segnato profondamente. Non ha ancora dimenticato la moglie, ma non riesce a superare e perdonare il suo tradimento, nonostante i tentativi di riavvicinamento. Tutte le sue energie le riserva all’insegnamento e soprattutto alle ricerche per un nuovo libro di imminente pubblicazione. Emma Barberio, venticinquenne dottoranda proveniente da Roma, entra a far parte del suo staff di collaboratori e, immediatamente, subisce il fascino del professore, che invece quasi non la considera. È molto insicura, fatica a esprimere le proprie idee, pervasa dal terrore di sbagliare. Ha sempre vissuto nell’ombra, pur essendo un’ottima studentessa non si è mai distinta per intraprendenza, e l’attrazione che prova nei confronti del suo mentore certo non l’aiuta. Anche perché lui pretende molto, la sprona a dare di più, a esprimere senza paura le proprie opinioni. Emma, invece che apprezzare tale atteggiamento, si chiude ancora di più, arrivando addirittura a pensare di abbandonare la collaborazione. Per una fortunata coincidenza, però, si troverà ad accompagnare Abel nel suo viaggio negli Stati del Sud, volto alla raccolta di testimonianze che saranno il cardine della sua prossima pubblicazione. Sarà un’esperienza che cambierà profondamente entrambi e soprattutto il loro rapporto.
La narrazione, caratterizzata dalla prosa elegante che contraddistingue l’autrice, si svolge tra l’estate e l’autunno del 2016, alla vigilia della prima vittoria alle elezioni Presidenziali di Donald Trump. E l’atmosfera che si respira, i problemi della gente comune, sono quanto mai attuali.
Devo ammettere che questi due protagonisti hanno messo a dura prova la mia pazienza, molte volte avrei voluto scuoterli per bene! Emma sicuramente è il personaggio che ha la maggior crescita e durante il viaggio, grazie alla libertà di manovra che le lascia il professore, tira fuori tutta la forza della sua personalità.
In un mondo in cui chiunque si sentiva legittimato a esprimere la propria opinione lei latitava, si nascondeva, rinunciava. La sensazione era sempre quella, non avere argomentazioni, non essere all’altezza, rischiare di essere giudicata stupida.
Abel, per contro, è continuamente in bilico tra l’attrazione per la giovane italiana e lo struggimento per la fine del proprio matrimonio, e sinceramente non sono mancati i momenti in cui ho faticato a capire le sue motivazioni, come il suo continuo ritrarsi al sentimento e il suo crogiolarsi nella malinconia della perdita.
Non ci sarebbero state promesse. La loro storia senza regole. Umile trifoglio cresciuto nell’angolo più remoto di un giardino. Sarebbe durato una stagione. Ma sarebbe stata bellissima.
Del resto, Vera Demes è maestra nello scavare nelle profondità dell’animo umano, e anche questa volta non si è risparmiata.
Una storia normale? Forse. Ma una storia molto intima, e allo stesso modo di respiro universale, dove alla fine, come tutti cerchiamo sempre, l’amore vince.
Consigliato? Ovvio che sì!
