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Recensione: “Il miliardario e la ragazza sveglia” di Annika Martin

Quando mi viene assegnato il compito di trovare un servizio sveglia per il nostro CEO, penso: be’, sarà tanto difficile?

Risposta: praticamente impossibile!

A quanto pare, nessuna compagnia al mondo che fornisca un servizio sveglia lo vuole come cliente. Ne hanno tutti fin sopra i capelli di lui.

Ma non voglio perdere il lavoro, quindi inizio io stessa a chiamarlo – ogni santissimo giorno, alle 4:30.

Oh. Mio. Dio.

Sì, avete letto bene: alle quattro e mezza di ogni stramaledetta mattina.

Confesso: Non è che a quell’ora io sia proprio la più docile delle telefoniste. Ciao proprio! Ma chi mai può essere di buonumore alzandosi prima delle galline?

Fortunatamente lui non sembra prendersela troppo per il modo in cui gli dico di portare il culo giù dal letto.

Solo che… più passano i giorni, più diventiamo intimi, e le chiamate si fanno… bollenti.

Tra le rispettive coperte, col chiaro di luna che penetra dalle finestre, ci confessiamo i nostri più peccaminosi segreti.

Però c’è una cosa che lui non dovrà mai scoprire, ed è l’identità della sexy centralinista che lo sveglia ogni mattina. Cosa direbbe se sapesse che è la sua dimessa assistente?

Ma quanto a lungo riuscirò a tenerglielo nascosto?

Elizabeth Cooper, per gli amici Lizzie, è momentaneamente la social media manager della Vossamer Inc. e deve riuscire a creare un’immagine appetibile sul web per un’azienda, il cui prodotto di punta è un innovativo gel emostatico e il capo è un super serio musone che non accetta idee nuove per veicolare il prodotto. Insomma, una gran brutta gatta da pelare, soprattutto perché Lizzie ha accettato l’incarico allettata dal bonus offerto al compimento del trentesimo giorno di assunzione. Il suo ex Mason è scappato all’estero appropriandosi di tutto ciò che aveva, lasciandole inoltre cambiali da pagare e, ancora più grave e urgente, un debito con uno strozzino… ecco perché per lei il bonus è letteralmente di vitale importanza.
Per questo motivo si trova a dover fare buon viso a cattivo gioco, anche di fronte alle richieste evidentemente assurde della sua superiore Sasha: è lei a possedere il suo contratto e la riuscita del mese è tutta nelle sue mani, eppure è evidente sin da subito che è veramente una grandissima stronza patentata (scusate, ma quando ci vuole, ci vuole…). Spudoratamente innamorata e ammaliata dal loro capo Theo Drummond, si prende i meriti per le trovate ben riuscite di Lizzie, la sminuisce davanti al CEO (è lui lo scienziato che ha trovato la formula per l’innovativo gel), le affida compiti che spetterebbero a lei attribuendosi gli onori e, non contenta, le fa una ramanzina sull’abbigliamento a suo dire non consono, quando l’unica colpa di Lizzie è di aver attirato l’attenzione di Theo (e il bello è che non lo ha nemmeno fatto apposta).
Una delle mansioni che Sasha scarica sulle spalle di Lizzie è quella di trovare una sveglia telefonica per il signor Drummond. Compito in apparenza facile, ma che presto si rivelerà titanico: evidentemente alle 4:30 del mattino il caro miliardario è alquanto scorbutico e tutti i servizi di sveglia telefonica dello Stato si rifiutano di farlo; si trova così a prenotarne uno al di fuori dei confini, ma per sicurezza imposta una sveglia per lei dieci minuti prima per controllare che effettivamente accettino l’incarico e non avere sorprese. Purtroppo, la chiamata di prova non avrà luogo. La sua coinquilina Mia la incentiva a chiamare lei stessa, ma Lizzie non se la sente; quando Mia compone il numero e glielo passa, pensando a uno scherzo, insulta pesantemente il suo capo… solo che la telefonata era partita per davvero! Capito l’errore, non si perde d’animo e finge che si tratti di una sveglia alternativa. Sicura di aver perso il lavoro, rimane stupita quando invece scopre che il servizio sveglia è stato gradito e si troverà così a fare telefonate assai strane al suo capo alle 4:30 del mattino che, ben presto, si faranno bollenti…

Theo decide di voler conoscere a tutti i costi l’identità della centralinista e quando scopre che le e-mail e tutto ciò che porta a questo fantomatico servizio sveglia partono dalla sua azienda. Crede che l’artefice di tutto sia Sasha, che si rivela una volta per tutte la serpe che è: si fa confidare dalla ragazza i dettagli piccanti, la licenzia e si reca a cena con il capo spacciandosi per la sua ragazza sveglia. Fortunatamente Theo è uno scienziato mica per nulla e tutto scemo non è… così ci mette poco ad accorgersi dell’errore, senza però capire chi in effetti possa essere stata l’artefice delle telefonate. Sasha dovrà ingoiare parecchia bile da qui alla fine del romanzo, ben le sta.

Ho solo una parola per definire questo libro: bello. Storia divertente e sensuale, c’è un po’ di dirty talking, ma qui è ben contestualizzato e diventa incredibilmente sexy. Capiamoci, se “mister serietà” inizia a sussurrarti sconcezze al telefono rivelandosi tutt’altro che noioso, ma ardito e spinto, l’effetto è travolgente. I ritmi sono perfetti e ci si sente coinvolte nella lettura sin dalle prime pagine.
La storia è più lunga di quanto accennato e le cose non vanno sempre in maniera liscia: disguidi e incomprensioni ci sono anche qui, ma è il bello del romanzo.
Theo è il sogno erotico di tutte le donne, uno scienziato all’apparenza freddo come il ghiaccio, sebbene bellissimo, che poi si dimostra essere lava fusa.
E poi c’è Lizzie. A mio a parere, è l’amica che tutte vorremmo, simpatica e solare, che non si lascia abbattere nemmeno nei momenti più bui; tanto che, quando rischia la visita dello strozzino senza poter saldare il debito, si preoccupa di pulire casa e del suo look, per esorcizzare le possibili conseguenze .
Inoltre, vedere Sasha causa del proprio male è veramente impagabile, lasciatevelo dire.

 

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