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Recensione: Il Compositore di Sogni Infranti di Laura Rocca

Titolo: Il Compositore di Sogni Infranti

Autore: Laura Rocca

Genere: Romance contemporaneo

Editore: Newton Compton Editori

Data di pubblicazione: 06 febbraio 2024 

Età di lettura consigliata:+18

Nulla può strapparti una felicità che hai scelto di non avere
Ottimi voti a scuola e un cuore grande, Amethyst è la perfetta incarnazione della ragazza della porta accanto che tutti amano. Tutti, eccetto Ermes. Violinista dal talento immenso e lo sguardo di ghiaccio, è appena stato cacciato da Eton ed è tornato a vivere a due passi da Amethyst, la persona che più detesta al mondo. Passa le giornate a tormentarla e a trovare modi sempre nuovi per ferirla, respingendola con cattiveria. Solo mentre suona, Ermes si trasforma: quando impugna l’archetto, le note del suo violino sono pura poesia. E la melodia racconta una storia diversa: comunica le emozioni, i timori e i desideri che è costretto a soffocare. E confessa l’amore per Amethyst che lui non si concede di rivelare. Perché dietro al comportamento crudele di Ermes si cela un passato doloroso, che lo divora come un demone implacabile e gli impedisce di cedere ai sentimenti per Amethyst. Ermes troverà la forza di fare i conti con i suoi fantasmi e riuscirà a conquistare l’unica ragazza che sia mai riuscita a rubargli l’anima?
Una ragazza dal cuore grande.
Un violinista talentuoso ed enigmatico.
Una storia imperdibile, piena di musica ed emozione.

«Il nostro amore non è come gli altri, è nato sui bordi affilati di una scheggia di vetro. Da un lato il sangue, dall’altro un riflesso di arcobaleno.»

 

 

Ermes è come un pezzo di vetro aguzzo. 

Se lo guardi alla luce del sole ti rendi conto di quanto è bello,

possono formarcisi dentro arcobaleni di luce, ma se lo tocchi 

nel modo sbagliato, ti tagli.

Devi scoprire come maneggiarlo. 

Amici Fenici, che dire, ci sono booktok che non dovrebbero guadagnare tutto l’hype che hanno e altri invece, come questo, che meritano tutto il loro successo. 

Inizialmente ero molto titubante nell’incominciare questa lettura, la trama del libro non mi aveva attirato particolarmente, ma non  conoscevo  questa autrice e, sentendo le tante recensioni positive, anche io volevo dire la mia e quindi eccoci qui. Di cose di cui parlare ce ne sono moltissime, cercherò di essere breve ma di trasmettervi le tante emozioni che ho provato  leggendo questo romanzo. 

Il libro tocca temi delicati legati alla psiche umana, quindi se siete soggetti sensibili a questi argomenti  (depressione, ansia, attacchi di panico) potrebbe non essere  adatto a voi. 

 È la storia di due adolescenti che vivono situazioni che oggigiorno sono sempre più reali e difficili da affrontare. Racconta di due anime che si rincorrono, si cercano e si feriscono a vicenda fin da bambini. Viviamo insieme la crescita e la rinascita di  Amethyst e Ermes, sia  come singoli individui sia come coppia. 

Ermes, orfano dei genitori, è obbligato a vivere con suo nonno, Sir Huxley, con cui non ha buoni rapporti, si rifugia nella musica del suo violino, la cui bravura e passione nel suonarlo le ha ereditate da i suoi genitori, violinisti famosi. La loro perdita,  all’età di sette anni, ha creato dei muri mentali  e lo ha reso cupo, triste e insofferente verso tutte le emozioni belle. 

Amethyst è la figlia del giardiniere,   vive nella  dépendance adiacente alla tenuta di Sir Huxley. Lei è  il suo opposto, sempre felice e sorridente, fa volontariato con i bambini  nell’ospedale della città, è introversa e non ha molti amici, fa fatica ad aprirsi, ma è leale fino al midollo, cerca sempre di concentrarsi sugli  altri e mai su  se stessa,  per questo, fin da bambina cerca di portare un  po’ di luce nel mondo di Ermes, che,  per contro tenta sempre di schiacciare e distruggere i suoi tentativi di avvicinarlo. 

Tutte le volte che cercavo di avvicinarmi a Ermes, mi ferivo. 

Più non comprendevo il suo atteggiamento e più provavo a intercettarlo.

Nonostante lui fosse meschino, finivo sempre per tornare, 

per tentare di farlo sorridere.

Il libro è scorrevole, nonostante sia incappata in qualche refuso e lo stile dell’autrice tenga incollati alle pagine. Laura Rocca riesce a trasmettere in modo  così empatico i travagli dei protagonisti  da permettere al lettore di viverli.  Inoltre,  fa un lavoro profondo, non solo sulla psiche e i vissuti dei protagonisti, ma su molti altri personaggi secondari, tutti con questioni molto delicate da dover affrontare e nessuno trattato in modo superficiale. L’utilizzo continuo di metafore è indice di un accurato studio da parte della scrittrice  che riesce così  a trasmettere in modo tangibile le più piccole sensazioni di Amethyst ed Ermes, nonché le patologie.

Ho adorato gli incipit di ogni capitolo dell’autore Philip Pullman, le citazioni di Queste oscure materie  e  le immagini tra un capitolo e l’altro.   Le emozioni dei personaggi sono state rappresentate anche dal punto di vista uditivo grazie ai titoli di alcune canzoni che mi sono divertita ad andare a cercare per vivere a pieno i sentimenti dei due giovani. 

Per quanto approvi lo slow burn  mi è sembrato che, a tratti,  si dilungasse un po’ aggiungendo ripetizioni, a mio parere,  poco utili, ma capisco che  il suo intento  fosse rendere l’insieme il più intenso possibile. 

Alla fine troverete un capitolo bonus, che personalmente ho apprezzato molto. 

Complimenti a Laura Rocca,  un lavoro davvero eccezionale! 

Hot 🔥 | poche e poco dettagliate 
Sentimento ❤️| pieno di slow burn, intenso, travagliato e commovente
Violenza ⚔️ | nessuna

 

Valutazione

voto

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