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Recensione: Il Campione del Re – Blood bonds 10 di Chiara Cilli

 

 

TITOLO: Il Campione del Re
SERIE: Blood Bonds  #10
AUTORE: Chiara Cilli
EDITORE: self publishing
GENERE: dark romance
DATA DI PUBBLICAZIONE: 27 Luglio 2022

Serie Blood Bonds:

Trilogia Henri Lamaze:

1. Soffocami – 31 Maggio 2015
2. Distruggimi – 6 Dicembre 2015
3. Uccidimi – 31 Luglio 2016

Trilogia Andrè Lamaze:
4. Per addestrarti – 26 Febbraio 2017
5. Per combatterti – 7 Agosto 2017
6. Per sconfiggerti – 26 Febbraio 2018

Trilogia Armand Lamaze:

7. Non toccarmi – 1 Aprile 2019
8. Non fidarti di me – 18 Maggio 2020
9. Non tradirmi – 1 Marzo 2021

Neela Sarapova:

10. Il Campione del Re – 27 Luglio 2022

Aleksej Bower:

11. Lunga Vita al Re – PROSSIMAMENTE

Il mio nome è Neela Šarapova.
E il mio è Cade Connor.

Lui è l’uomo più fidato di Aleksej Bower, colui che vuole spazzare via me e i miei sicari e regnare incontrastato su Véres.
E lei è la donna che, con Leks, ho giurato di combattere.

Siamo nemici mortali.
Ma non è sempre stato così.

Eravamo amici.
Eravamo innamorati.

Finché lui non ha distrutto il nostro futuro.
E lei ha distrutto noi.

Adesso, finalmente, pagherà per ciò che fece.
Per quello che ho fatto.

Eravamo il paradiso l’una dell’altro.
E ora lei sarà la mia morte.

Dark Contemporaneo
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti e scene violente. Non adatto a persone suscettibili ai temi trattati. Se ne raccomanda la lettura a un pubblico adulto e consapevole.

Questo decimo capitolo della saga Blood Bonds mi ha lasciata spiazzata; è un libro anomalo rispetto agli altri, e sono sempre più convinta che leggerli in sequenza tutti d’un fiato sia la soluzione ottimale per apprezzare meglio le variazioni di ritmo e di intensità della serie.

«Più forte», mi ordinò sulle labbra. Fu allora che lo capii. Neela non sarebbe mai stata mia. Lei non apparteneva. Lei non si dava. Lei prendeva. Lei dominava. Era la sua natura, e non poteva cambiarla. Io non potevo.

(Tratto dal libro)

Il campione del re rappresenta, rispetto alla trama principale che verte sullo scontro di tre famiglie per la supremazia su Veres, una sorta di interludio che approfondisce le origini del legame tra Neela e Cade.

Se escludiamo l’ambientazione e altri dettagli dark di cui parlerò tra poco, ricorda un romance a “cottura lenta” con protagonisti giovanissimi: per risalire all’origine del loro innamoramento dobbiamo partire dalla loro infanzia. Lo sviluppo della trama segue poi la crescita anagrafica dei due amanti, che passano dall’ingenuità a un rifiuto, a un’affettività idilliaca, fino a scontrarsi con la realtà, in modo forse troppo lineare.

Diversamente dalle aspettative, però, non sono molti gli approfondimenti emotivi relativi alle paure adolescenziali, ai dubbi e alle incertezze tipiche dei primi amori, mentre troviamo tantissima sensualità (nonostante la giovane età e l’inesperienza, Neela dimostra di avere una dote naturale in tal senso).

«Ma potrei accompagnarti», propose. «Perché dovresti?» replicai confuso. Neela mi fissò con intensità. «Per stare con te.» Mi posò le dita insanguinate sulle labbra tumide. «Sempre.» Lo sguardo avvinto al suo, la accolsi nella mia bocca e leccai il suo sangue, deglutendolo come fosse ambrosia. Lasciando che mi entrasse dentro. Che si mescolasse al mio. Rendendoci un unico spirito. «Sempre, Neels», le giurai.

(Tratto dal libro)

Come dicevo, nulla di questa storia romantica è scontata, dato che si tratta di un giovane amore nato nel contesto gotico del monastero covo dei sicari Šarapova, ai tempi in cui regnava la madre di Neela. Il candore di un sentimento puro e totalizzante come solo i sogni infantili possono essere è condito da combattimenti, una certa dose di violenza, orge, nonché il peso di ingombranti aspettative sul ruolo che i ragazzi avranno in futuro.

E proprio i ruoli futuri scandiscono anche distinte gerarchie tra loro (Cade sa di stare su un gradino inferiore, ma solo verso la fine si sentirà davvero in una posizione di sottomissione), oltre a far emergere precise note caratteriali: Neela è capricciosa, altera e dominante proprio come una futura reggente, maturando allo stesso tempo un profondo senso del dovere rispetto a sua madre e alla “famiglia” di sicari che dipendono da lei. Cade sarebbe potuto essere un ragazzino romantico ma, cresciuto e addestrato appositamente per il ruolo di Campione, coltiva qualità analitiche da cecchino e la freddezza di un killer. Nel profondo, però, rimane un uomo onesto con se stesso e con i propri sentimenti, e rinuncerebbe a tutto per la donna che ama.

«Perché non dovrei tornare là dentro e consegnare il mio corpo a chiunque ne voglia un assaggio?» « Perché tu sei mio!» « Certo che lo sono!»

Cade mi stava fissando con espressione severa, tuttavia vi scorsi una traccia di scoramento. «Ma tu sarai mai mia?»

(Tratto dal libro)

Lei è una giovane regina, con abiti sempre tipicamente accattivanti e sensuali, dal carattere genuino e spontaneo, ma anche impulsivo e feroce; lui nasce come un combattente eccelso ma possiede anche un animo romantico. Tra loro scatta una passione focosa, selvaggia, che non disdegna il sadismo, le ferite e il tentativo di predominare vicendevolmente, come in una lotta in cui entrambi desiderano il bacio dell’adrenalina, in cui si compenetrano anziché sentirsi in contrapposizione, godendo non solo delle proprie emozioni, ma della capacità di percepire quelle dell’altro.

«Cade!» gridai d’improvviso. Con tutto il mio cuore. Con tutta me stessa. Lui si voltò a occhieggiarmi da sopra la spalla. Il mio sguardo era bruciante di furia e dolore. Il suo era traboccante di amarezza. Due sguardi che si erano appartenuti. Due sguardi che non riuscivano più a sostenersi.

(Tratto dal libro)

La relazione con Cade non solo era auspicata, ma addirittura incentivata dalla Regina, in previsione del legame simbiotico tra la figlia e il proprio campione. E proprio questa perfetta connessione è resa benissimo. Allenandosi insieme, vivendo insieme, crescendo insieme, i ragazzi imparano a odiarsi-amarsi, a contare uno sull’altra, avendo la consapevolezza costante che in futuro Cade dedicherà la vita a proteggere la sua Regina: un legame inscindibile sotto ogni profilo.

Una gran bella sintonia, il modo in cui lottano reciprocamente anticipando uno le mosse dell’altro, anche metaforicamente, in perfetta complicità. Tra loro c’è equilibrio, si conoscono così bene da sapere fin dove possono spingersi, sanno cedere reciprocamente il comando o provare a sfidarsi per prenderlo, muovendosi come un corpo solo, conoscendo perfettamente la persona che hanno di fronte.

Le caratterizzazioni sono quindi molto buone, non fosse che mi è mancato riuscire a entrare bene nella mente adolescente di Cade, nelle sue paure di abbandonarsi a un sentimento così potente e naturale, oltre che ricambiato. Lui è certo che non  verrà messo al primo posto ma, poiché Neela non gli ha mai dato motivo di dubitare, non ho capito esattamente le sue motivazioni, e questo mi ha impedito di provare parte del pathos che rende avvincente il romanzo.

Ma poi, finalmente, i suoi occhi vennero dai miei. Vi si scontrarono. Con furia. Con disperazione. Con astio. Con dolore. Mi scagliò contro ogni sua emozione, finché non le sentii strisciarmi sotto la pelle come un veleno che mi divorava dall’interno. Il rancore che imperversava nel suo sguardo era impenetrabile, era come le onde altissime di un oceano in tempesta che mi ricacciavano indietro. Non mi lasciava entrare.

(Tratto dal libro)

Al di fuori dell’intensità drammatica iniziale, in cui ci immergiamo nella tragedia di Neela per aver perso la sua Campionessa, con un concentrato di dolore e lutto che danno spessore al suo lato emotivo e fragile, la lettura successiva sul passato dei due ragazzi rimane positiva e priva di conflitto, se non fosse che viene inframmezzata da scene combattimenti e scaramucce verbali dovute al carattere dominante di entrambi.

Una perfetta fiaba romantica, insomma, ed è questo uno degli aspetti che più mi ha lasciata perplessa.

Non sono del tutto convinta che sia stato un bene organizzare l’intreccio in modo così lineare, scorrendo la crescita di Cade e Neela cronologicamente dall’infanzia all’età adulta, perché questo ha reso difficile mantenere un buon ritmo e una certa dose di suspense.

«Amarti mi sta impedendo di essere l’erede che mia madre esige», conclusi in tono grave. Cade mi osservò con estrema durezza. «Vuoi dire che ti impedisce di essere la macchina fredda, calcolatrice e spietata che lei vuole che tu sia.» Annullò i centimetri tra di noi, e il suo naso sfregò per un istante contro il mio. Il suo respiro era così caldo e invitante sulle mie labbra che mi ritrovai a smaniare di baciarlo. Di divorarlo. «Vuoi dire», terminò Cade con voce ancora più profonda, «che amarmi ti rende umana.»

(Tratto dal libro)

La brama di continuare a leggere è dovuta alla curiosità di capire quando e perché le cose tra loro, così perfette, reciproche, e avallate dalle persone che li circondano, cambieranno e cosa diavolo sia successo da portarli a una situazione tanto disastrosa per cui Neela deve e vuole uccidere Cade. Cosa è successo per condurli su due fazioni opposte nonostante evidentemente l’amore ancora vivo tra loro?

Certo, l’omicidio di Ekaterina ha sporcato tragicamente e in modo definitivo qualsiasi possibilità di recuperare il sentimento tra i due anche perché, in qualità di Regina, Neela è tenuta a portare a compimento una vendetta esemplare di fronte ai suoi sicari.

Conficcai gli artigli d’argento nel legno per frenarmi. Dallo spezzargli il collo seduta stante. Dal piegare il braccio dietro la testa per affondargli le dita nei capelli. Dall’inclinare il capo di lato per dargli accesso alla mia gola. «Perché non hai scelto me?» mi domandò Cade, le labbra sul mio orecchio. «Perché non hai scelto noi?»

(Tratto dal libro)

Quali sono davvero gli ostacoli alla loro relazione, tanto idilliaca, romantica, perversa e perfettamente sancita dalla devozione di un ragazzo che giura di essere disposto a sacrificare il suo sangue, il suo respiro, la sua vita?

 

**spoiler**

Il caratteraccio di Neela e… la suocera.

La superbia della giovane, il reagire impulsivamente, il suo senso del dovere. Tutto questo è stato coltivato e incentivato proprio dalla madre, che ha come unico obiettivo quello di addestrare un’erede consapevole, forte e che non sia schiava delle emozioni.

Come un’ultima prova di iniziazione, anche lei, come Cade e ogni altro sicario, dovrà dimostrare di saper gestire i legami affettivi piegandoli alle esigenze del lato più oscuro.

A differenza del suo Campione, Neela non si rende conto di star compiendo una scelta e si troverà intrappolata, senza accorgersene, nel suo ruolo di leader a perseguire la cattura dell’uomo che ama considerandolo traditore anziché devoto, perdendo l’opportunità o l’interesse a chiarire, a perdonare, a essere grata.

**fine spoiler**

 

«Tu porrai fine alla faida», sentenziò. Sentirla pronunciare quelle parole mi riempì di fervore. Volevo tutto questo. Volevo essere la Regina che lei si aspettava. Volevo compiere la sua profezia. Volevo che fosse orgogliosa di me. «Ma non potrai farlo», continuò, «se prima non tornerai padrona di te stessa. Della parte di te che hai dato a Cade.» Rimasi spiazzata, il cuore in procinto di implodere. La mamma mi lasciò il mento, osservandomi solenne. «Devi riprendertela, Neela», ingiunse con durezza. «Avrai tempo per ridargliela, quando sarà il momento.»

(Tratto dal libro)

Dopo tanta luce e positività, le cose vanno a rotoli velocemente riportandoci al presente, dove fazioni contrapposte si contrappongono il potere, ma rimangono in noi la consapevolezza del dolore dei protagonisti e la speranza che sia ancora possibile colmare il divario che li separa. Il prossimo episodio ripartirà dalla guerra tra il Re e la Regina entrando nella fase finale, e non ho alcun dubbio che l’autrice ci porterà a versare ancora una volta una valanga di lacrime.

Mi afferrò per la fibbia del cinturone e mi trasse a sé, come se non fosse passato neanche un giorno da quando era solito farlo per i corridoi del monastero o nella nostra camera. Come se fossi ancora sua. Ma la verità era che eravamo ceneri di un fuoco morente che stavano precipitando sottoterra. Un fuoco che, specchiandomi negli occhi di Cade, percepii divampare di nuovo, più potente che mai. Un fuoco che, riavvertendolo reclamare la sua possessività su di me, mi distrusse spietatamente. «Che lo sarò sempre», dichiarò Cade. Fu allora che compresi che, in tutti questi anni passati lontani, non avevamo fatto altro che correre in circolo.

(Tratto dal libro)

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