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Recensione: “Fuga dal destino” di Terri Brisbin (serie A Highland Feuding #4)

Buongiorno Fenici, oggi Lucia ci parla di “Fuga dal destino” di Terri Brisbin (serie A Highland Feuding #4)

Scozia, 1370.
Il destino di Sorcha sembra ormai segnato.
Suo padre, capoclan dei MacMillan, è intenzionato a usarla come pedina per i propri fini e l’ha promessa in sposa al laird dei Cameron, un uomo violento e crudele, le cui due precedenti mogli sono morte in circostanze molto sospette. Prima di esalare l’ultimo respiro, però, sua madre le rivela di aver disposto tutto affinché lei possa scappare e trovare rifugio in un convento sull’isola di Skye. Tuttavia durante la fuga qualcosa va storto e Sorcha è costretta a nascondersi a Glenlui sotto falsa identità.

È proprio qui che incontra Alan Cameron e da subito comprende quanto sia pericoloso. Per il suo sorriso, per il modo in cui la guarda, per l’intesa immediata tra loro, per la tenerezza che li lega… ma soprattutto perché lui è l’uomo incaricato dai Cameron di stanarla e riconsegnarla al triste futuro che l’attende.

I congiunti della madre erano castellani che esercitavano un controllo sul promontorio, o meglio lo avevano esercitato finché Erca non aveva sposato Hugh MacMillan. Adesso, un erede era l’unico modo che gli avrebbe consentito di conservare quel controllo. Perciò, o lei sposava un uomo abbastanza forte da battersi contro il Signore delle Isole, o il padre avrebbe dovuto procurarsi un altro erede. Il decesso della moglie gli aveva fornito l’opportunità di generare un erede legittimo, il figlio maschio che non aveva mai avuto. Il valore di Sorca come femmina era precario, basato soltanto sui vantaggi che il padre avrebbe potuto ricavarne. Se poi lui avrebbe provato dell’affetto per un erede maschio, restava da vedere.

Una tregua stipulata da tempo che ha permesso di vivere in pace, sta per essere infranta grazie ad alleanze segrete e ad un matrimonio fra Sorca MacMillan e il Laird dei Cameron, ma la madre della ragazza, pur malata e in procinto di morire, intende impedire che il destino della figlia si compia. Il Laird dei Cameron infatti è tale e quale al suo crudele marito, ed ha già sepolto due giovani mogli dopo averle maltrattate e reso la loro vita orribile. Per salvarla un piccolo tesoro in gioielli e un piano di fuga che la metterà al sicuro in convento, dove né il padre, che non ha mai avuto amore per lei, né il fidanzato, potranno raggiugerla. Ma dopo essere fuggita senza grandi problemi tutto si complica: l’uomo che la doveva scortare muore, e la giovane donna si deve rivolgere ad una parente della madre che le offre asilo e tempo per pensare. Intanto il fidanzato manda suo nipote Alan a cercarla, un uomo noto per le sue abilità nello stanare qualunque preda; le sue tracce lo convincono che la giovane sia annegata durante una notte di tempesta, ma il destino li porrà presto l’una di fronte all’altro e l’attrazione che cominceranno a provare metterà entrambi in pericolo.

Poche autrici sono in grado di evocare la Scozia come Terri Brisbin, capace di portarci con la mente nelle brughiere e sulle sponde dei suoi laghi, in compagnia di guerrieri muscolosi e protettivi. Alan è un uomo d’onore, ama il suo clan ma non il suo Laird, sa bene che suo zio è un uomo crudele, ha già visto morire due giovani donne, colpevoli unicamente di averlo sposato ed aver perso la voglia di vivere.  All’annuncio del suo terzo matrimonio ha temuto per la ragazza che sarebbe andata sposa ad un mostro anche non conoscendola, e pur provando dolore per la sua morte è stato ben conscio che si è risparmiata molte sofferenze ed umiliazioni. Quando incontra Sorca per la prima volta, è ospite in un clan a lui amico e gli viene presentata come una vedova che ha deciso di entrare in convento, eppure, anche sapendo questo, non può nulla contro il desiderio che lei gli ispira, ma piano piano il suo istinto di cacciatore gli fa comprendere di trovarsi di fronte ad un mistero. Sorca ha visto sua madre spegnersi a poco a poco sotto il tirannico dominio del padre, per questo rimane stupefatta dal piano accuratamente preparato da quella donna, apparsa sempre debole e rassegnata, che non intende morire prima di saperla al sicuro. Una volta liberatasi dal padre, e in compagnia del clan Mackintosh, Sorca si rende conto di quanto diverso possa essere vivere sotto un capo giusto e onorevole, che permette a tutti di dire la propria opinione e che ama la propria moglie. Incontrare Alan le provoca emozioni mai provate che le fanno desiderare cose che non si può permettere: sono troppe le bugie che ha dovuto raccontare, e se si sapesse che lei è ancora viva il padre non le permetterebbe di rinunciare al matrimonio con il bieco pretendente. Ma Alan non intende perdere la donna che sta imparando ad amare e per lei è pronto a rischiare ogni cosa.

Una scrittura fluida e sempre piacevole, ci fa assistere ad un amore che nasce a poco a poco e che deve superare molti ostacoli, e ancora una volta Terri Brisbin si rivela un’autrice di talento, in grado di far rivivere le tante faide che hanno costellato questa terra bellissima, che ancora oggi riesce ad incantare con l’aura di magia che la accompagna. E il prossimo capitolo di questa serie vedrà un prode highlander dare la caccia ad un mito, un’incantevole strega che da sempre vive nascosta nelle terre dei Cameron.

 

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