Recensione: Duello di cuori di Shannon Drake

Nessuno conosce l’identità degli alleati di Robin Hood, soltanto i suoi più fidati collaboratori. La giovane e bellissima lady Katherine de Montrain, preziosa informatrice sui malvagi progetti del principe Giovanni, non può certo sapere che lord Damian Montjoy è il valoroso cavaliere ammantato di nero di Riccardo Cuor di Leone. Per Katherine, lui è solo un usurpatore che per decreto reale dovrà amministrare la ricca tenuta dei De Montrain e sposarne la proprietaria. Lei. Una crudele condanna per entrambi i promessi sposi, non solo un grave ostacolo per le loro attività illecite, ma si sa… se il volere del re è legge, quello del cuore è imprevedibile.

Bentornate, Fenici!

Robin Hood. No, non mi sono ammattita o rincoglionita all’improvviso: questo libro parla di leggende e di un amore che si intreccia a esse. Lady Katherine de Montrain ha un cugino di nome Robin, il quale ha un altro cugino chiamato Damian, il cavaliere nero che diventerà uno dei comandanti di Riccardo Cuor di leone durante le Crociate.

Per volontà di Riccardo, Damian dovrà sposare Katherine affinché la sua immensa fortuna non cada nelle mani del fratello Giovanni. Damian lavora per il re, Katherine deve riferire i piani o qualsiasi altra cosa Giovanni abbia in mente agli allegri compagni della foresta.

Così, inizia un vero duello verbale tra i due. Kat non vuole avere vincoli ma continuare a essere Lady Manicheverdi, la spia di Robin: sa che se si sposerà, la sua agognata libertà verrà tolta dalle regole di quell’epoca dove la moglie deve obbedire al marito in tutto e per tutto. Damian invece è diviso tra Spada d’Argento, il suo alter ego quando combatte con Robin contro il principe Giovanni, e Lord Montjoy, il barone.

“Le leggende e l’amore! Qui hanno avuto inizio, e qui vivranno in eterno!”

Katherine è una testona di prima categoria… se uno ti dice di non fare una determinata cosa tu non devi farla, giusto? Invece, lei che fa? Lo fa con conseguenze, sa che può essere riconosciuta, uccisa, o peggio, come finire nelle mani del cattivo di turno che vuole il suo castello, i possedimenti e il suo corpo. Davvero, va benissimo essere emancipate e toste,ma qui andiamo ben oltre, l’avrei presa a schiaffi io dato che il caro Damian non osa!

Ah, Damian… capelli come l’ala di un corvo e occhi d’argento. Un cavaliere nero, un fregno atomico che diviso in due identità e una di esse gli si ritorcerà contro, anche se sarà proprio il suo essere Spada d’Argento che lo aiuterà.

Un applauso ai personaggi secondari ma soprattutto a come l’autrice ha messo Robin Hood e tutti gli altri compagni nella storia – o meglio, nel modo in cui ha infilato Kat e Damian in una delle più note storie del mondo.

Vogliamo parlare anche dei due cavalli di Damian? Lucien per Montjoy e Lucifero per Spada d’Argento, due stalloni neri come la notte, cavalli da guerra intelligenti e potenti.

Libro assolutamente da leggere e caldamente consigliato.