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Recensione: “Dove lui finisce e io comincio” di C. Cardeno (serie Home 3)

Titolo: Dove lui finisce e io comincio
Autore: C. Cardeno
Editore: Triskell Edizioni
Genere: Romance MM
Serie: Home vol.3

 

 

ake Owens, aggressivo, sensuale, senza peli sulla lingua e coraggioso, è un asso del football diventato poliziotto. Nate Richardson, il suo miglior amico da sempre, è premuroso, tranquillo, gentile, ed è un dottore geniale che non ha mai avuto dubbi sulla propria identità e che ha sempre saputo che Jake è l’amore della sua vita, anche se il fedele, coraggioso ed etero Jake non ne ha mai avuto idea.
In realtà anche Jake ha pensato di non essere corrisposto, e non è mai stato così etero come Nate dà per scontato. Magari Nate pensa che la passione esplosa tra di loro sia un caso, che sia dovuta alla loro prolungata vicinanza, ma Jake è deciso e determinato a provargli il contrario. Per Jake, il punto non è come sono finiti a letto insieme, ma come convincere Nate che lo vuole e che ha bisogno che resti lì.

 

È la storia di Nate e Jake, due ragazzi cresciuti come fratelli, segretamente innamorati, da sempre, uno dell’altro.

Jake, bisessuale, ha sempre mostrato solo il suo interesse per le donne, perché nessun uomo poteva reggere il confronto con il suo più caro amico.

Nate era dichiarato, ma mai avrebbe potuto immaginare che sarebbe valsa la pena di fare un passo verso il suo oggetto del desiderio.

Essendo entrambi inconsapevoli dei sentimenti dell’amico, non hanno mai lottato per scoprire se avessero potuto avere un’opportunità.

Nate finalmente recuperò il respiro e si unì a me sul pavimento della doccia. Restammo seduti in silenzio, con le fronti unite, accarezzandoci la schiena a vicenda, l’acqua che scendeva su di noi. Potevo sentire il nostro amore irradiarsi tra i nostri corpi. In quel momento, capii di essere stato uno stronzo completo durante tutti quegli anni, visto che nonostante volessi lui mi ero scopato innumerevoli donne senza nome. Quelli erano stati errori, errori enormi. Avrei dovuto combattere per lui. Avrei dovuto fargli capire cosa provavo, ma non sapevo come cambiare il passato, né come porvi rimedio.

La storia inizia a metà percorso, quando i due si svelano e iniziano una relazione. Questo filone prosegue con una dose di sesso notevole, perfino eccessivo, esplorando mille e una posizione.

Ogni tanto viene sottolineata l’insicurezza di Nate sul fatto che l’altro sia davvero interessato anche agli uomini e sul fatto che la loro relazione sopravvivrà a un eventuale richiamo per una bella donna. Nate non si sente abbastanza per Jake, che fino al giorno prima era un grande playboy.

Durante la narrazione delle vicende attuali si inseriscono capitoli sul loro passato: la loro amicizia, i momenti di intimità e quelli di incomprensione in cui avrebbero potuto intuire il loro interesse reciproco e che ci danno l’idea di tutto il tempo perso.

Sospirai. È impossibile spiegare a parole quello che io e Nate condividiamo, che abbiamo sempre condiviso, ma di sicuro non era un’infatuazione o una cotta. Anche prima che tramutassimo i nostri sentimenti in qualcosa di fisico, quegli stessi sentimenti erano la forza motrice della mia vita. E sapevo che per Nate era la stessa cosa. Poter condividere i nostri corpi, beh, era il regalo più bello che potessi immaginare, ma non era di certo la base della nostra relazione.

I capitoli sono in prima persona alternata che riprende le stesse scene e gli stessi dialoghi nei due punti di vista, cosa che presto rende la narrazione un po’ ridondante.

La traduzione non è ottimale, la dose di sesso è eccessiva e molto descrittiva. Si cerca di esplorare le due psicologie, ma risulta davvero strano pensare che, entrambi così empatici e affiatati l’uno con l’altro, non siano riusciti a leggere i sentimenti nei propri confronti per così tanti anni.

Dovevo schiarirmi le idee e buttare fuori un po’ di frustrazione ed energia negativa. Sapevo che mi amava. Lo sentivo nel profondo e non avrei lasciato che quelle stupide insicurezze crescessero dentro di me e mi convincessero del contrario. No, mi amava, lo sentivo. Aveva solo una maledetta paura di dirlo. […]

Avrei voluto costringerlo a sedersi e urlargli: «Mi ami, Nate. È questo che provi. Tu mi ami!»

Mi sembrava l’unico modo possibile per farlo entrare nella sua zucca dura. Ma sapevo che non l’avrei fatto. Era un sentimento che non potevo spiegargli. Avrebbe dovuto arrivarci da solo. Avrebbe dovuto trovare le parole e io avrei dovuto aspettare finché non ci fosse riuscito. Avevo atteso per quasi tutta la mia vita che Nate ricambiasse i miei sentimenti. Potevo aspettare ancora un po’. Cavolo, potevo aspettare per sempre. Dopotutto, cosa cazzo potevo fare di diverso?

Inoltre, la trama appare già abbastanza scontata fin da subito. C’è un piccolissimo brivido di mistero da svelare su un fatto avvenuto molti anni prima, ma questo non tiene viva una tensione che sembra basata solamente sull’aspetto passionale.

«Nathaniel, se c’è una cosa di cui puoi essere sicuro in questa vita, una cazzo di costante che non cambierà mai, è che io sarò sempre qui, e che ti amerò sempre con tutto ciò che ho e che sono. E questo non cambierà. Non puoi spaventarmi e non puoi spingermi via. Non te lo lascerò fare. Mi senti, Nate? Non te lo lascerò fare. Sono lo stupido atleta che ti stava attaccato nella culla e ti sbaverà dietro fino alla morte. Dalla culla alla tomba, Nate. È così che andrà. Non importa cosa accadrà

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