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Recensione: “Dirty Therapy – Serie: La serie Dirty #1” di Tara Crescent

Titolo: Dirty Therapy
Serie: Dirty #1
Autore: Tara Crescent
Editrice: Self Publishing
Genere: Contemporary Romance / mfm
Data di pubblicazione: 14 febbraio 2019

Dirty Therapy #1
Dirty Talk #2
Dirty Games #3
Dirty Words #4

Non so cosa sia il piacere. Due terapisti mi aiuteranno a scoprirlo.

Dennis mi ha chiesto di sposarlo e due ore dopo l’ho beccato a riempire Tiffany Slater come un cannolo. Indovinate a chi ha avuto il coraggio di dare la colpa?

Sono frigida.

Già, non sono mai arrivata al culmine con lui né con chiunque altro se è per questo, ma una relazione va oltre una buona ripassata. (Non che con lui sia mai stata buona. Adeguata è un termine migliore. Okay, chi voglio prendere in giro? Dennis non si sarebbe orientato là sotto nemmeno con una mappa e una torcia.)

Ora sono più che decisa a scoprire come godere con l’aiuto di due degli uomini più sexy che abbia mai visto, i dottori Benjamin Long e Landon West. Se non riescono loro a farmi venire, non ce la farà mai nessuno.

Non dovrei farci sesso assieme. Non dovrei soccombere ai loro sorrisi intriganti. Non dovrei ascoltare quelle voci decise che mi promettono tutto il piacere che riuscirò a reggere.

Non ne avrò mai abbastanza, eppure quando una rivale amareggiata scoprirà la nostra relazione proibita, il castello di carte rischierà di crollare.

Ben trovate, Fenici!

Oggi vi parlo del primo volume de La serie Dirty: Dirty Therapy – Un romanzo sul ménage. Beh, come s’intuisce dal titolo, è un romanzo erotico che si occupa nientepopodimenoche… [rullo di tamburi] del ménage a trois!!! Chi l’avrebbe mai detto, eh?!?!

Ovviamente la protagonista, Mia, non si sente questa gran bellezza nonostante sia un peperino tutto curve. Inizialmente la si conosce come la classica brava ragazza, pudica e composta. Ma poi… beh, quando becchi il tuo fidanzato con l’uccello infilato in un’altra dopo sole due ore dalla proposta di matrimonio, ti girano non poco! Rimugina di continuo sulle motivazioni di lui: pare, infatti, che sia lei la frigida che non gode mai.

Così, stanca di non avere mai orgasmi quando va a letto con un uomo, decide di andare in terapia da due giovani (o almeno così pare dato che la loro età non è mai specificata) ed esperti sessuologi trasferitisi nel suo piccolo paesino da Manhattan: Benjamin (Ben) e Landon.

Mia però non riesce ad aprirsi ai due quando, per fini “puramente terapeutici”, le chiedono di esprimere tutte le sue fantasie più segrete e recondite. Si trovano quindi costretti a ipnotizzarla e a registrare la seduta, così che lei possa riascoltarsi in un secondo momento. La ragazza si risveglia con due stalloni eccitati come poche cose al mondo davanti, che le propongono di continuare la terapia con un surrogato (da quel che ho capito avrebbe dovuto farsi montare da un “addetto ai lavori”). Così, imbarazzatissima, scappa via, ma li rincontra, ubriaca, la sera stessa. Decisamente poco lucida gli si getta tra le braccia, ma, da grandi cavalieri, la mettono semplicemente a dormire. Ah, tranquille, ci pensano la mattina dopo a sbattersela per bene.

Insomma, tra una trombata e l’altra i tre decidono di comune accordo d’iniziare una storia tutti insieme e, dopo appena due giorni di sesso bollente e sfrenato, Mia si scopre innamorata persa… faccio ancora fatica a crederlo, ma, d’altronde quegli orgasmi tutti assieme le avranno fritto non poco il cervello.

Beh, che dire di questo libro. Con poco più di centocinquanta pagine, l’autrice ha compensato la triste vita sessuale di anni e anni della nostra Mia. In una pagina sì e nell’altra pure, la ragazza scopre mille e una posizioni del sesso a tre esplorando anche i piaceri del “parlare sconcio”.

Un romanzo che si spaccia per romantico, ma s’incentra solo ed esclusivamente sul rapporto sessuale lasciando ben poco spazio all’introspezione dei personaggi, alla loro caratterizzazione e all’espressione delle emozioni.

Ciononostante è stata una lettura parecchio piacevole, capace di stuzzicare fantasie nuove e intriganti nel lettore… o meglio, nella lettrice.

Questo è solo il primo volume (autoconclusivo) di una serie che spero venga affrontata in modo leggermente diverso, poiché lo stile della Crescent è leggero ma seducente, capace di trascinarti in una lettura tutta d’un fiato.

Alla prossima, Fenici!


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