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Recensione: “Cuore Barbaro” di Lucia Cantoni

Care Fenici, oggi Buffy ci parla di “Cuore Barbaro” di Lucia Cantoni

La guerra imperversa tra il popolo franco e quello longobardo per il controllo del nord Italia e del ducato del Friuli.
Biancofiore di Garold, figlia maggiore di un membro di spicco dell’aristocrazia longobarda, si vede costretta a uno straordinario atto di coraggio: offrirsi in pegno al nemico pur di salvare la vita della sua famiglia.
Rhies di Friulf è il fratello nonché capo delle guardie del nuovo duca del Friuli, il suo animo impetuoso, ma giusto lo spinge a salvare le sorti della giovane fanciulla rinchiusa nelle segrete della loro fortezza, prendendola in moglie.
Tuttavia, per Biancofiore essere sposata al nemico non sarà la prova più difficile da affrontare… non quando il vero avversario sarà il suo cuore.
Nella corte di Carlo Magno, tra guerrieri, antichi amori e leggende, solo il più puro tra i sentimenti guiderà alla vittoria.

 

 

«Non sono ancora riuscito a capire se Dio mi abbia voluto fare un dono o se il suo intento fosse quello di maledirmi. Ogni uomo sano di mente perderebbe la testa con te.»

Biancofiore si tirò in piedi, facendosi scivolare di dosso la tunica e rimanendo nuda davanti al suo sposo. «Voglio che tu faccia l’amore con me come non l’hai mai fatto con nessun’altra.» Gli disse spogliandolo con gesti concitati e leggeri. La pelle dorata di Rhies apparve al suo sguardo sopra i muscoli guizzanti. Il guerriero se la tirò in grembo, flettendo gli addominali e facendola accomodare tra le sue cosce.

«Tu sei l’unica in grado di domarmi, Bianca, pensavo lo avessi capito… tu sei l’unica…» la guidò piano sopra di sé, aiutandola ad accoglierlo tutto, fino a che furono una cosa sola. Biancofiore gemette, iniziando a muoversi e allacciando le braccia dietro la sua nuca.

Con la sua consueta bravura, Lucia Cantoni ci fa dono, anche questa volta, di un gioiellino davvero imperdibile.

Sullo sfondo di un’epoca storica quasi inedita nel mondo del romance, si consumano le vicende e l’amore tra Biancofiore e Rhies.

Lei è una nobile longobarda con l’animo di un guerriero intrappolato nelle curve voluttuose di una giovane donna molto attraente, e non esita un istante ad offrirsi in pegno al nemico pur di proteggere la sua famiglia.

Lui, uno dei Paladini di Carlo Magno, è il fratello del duca del Friuli, l’uomo a cui Biancofiore si è consegnata e nelle cui segrete sta languendo; per il valente cavaliere salvare una dama tanto coraggiosa è una questione d’onore e decide di sposarla in barba al fratello che desiderava farne la sua amante.

Potranno due persone, unite dalle ragioni più sbagliate, costruire un rapporto degno di questo nome? Certo li divide la storia, ma saprà avvicinarli l’amore? Voi, ve l’assicuro, vi divertirete moltissimo a scoprirlo, gratificate dalla presenza di questo grande affresco di un mondo ormai scomparso, dove la parola “onore” significava tutto, ma il tradimento restava sempre ben presente.

Amerete i due protagonisti, perché non amarli è semplicemente impossibile; adorerete la piccola Giselle, briosa cognata di Biancofiore, non più bambina ma non ancora donna, destinata a sbocciare anche lei tra le braccia di un nemico. Vi indignerete con Brandald, duca del Friuli, per la sua arroganza, ma capirete che è un grand’uomo e un bravo fratello non appena imparerete a conoscerlo meglio. Sorriderete degli inevitabili diverbi tra due persone dal carattere forte che imparano a conoscersi reciprocamente, ma vi avverto che piangerete anche, perché questo romanzo tocca temi importanti come l’amore per la famiglia, il sacrificio e l’eroismo, quello di Orlando a Roncisvalle che la storia ci ha consegnato, ma anche, e soprattutto, quello di due sorelle, pronte nonostante la giovane età a dare la vita l’una per l’altra.

Pregevoli anche le scene hot, erotiche ma mai volgari, che appaiono qua e là a celebrare l’amore ancor più del sesso.

Un libro dal quale non mi sarei mai voluta separare, che sicuramente rileggerò perché merita veramente e che vi esorto a comprare, certa che ne sarete entusiaste quanto me. Un grazie, dunque, alla talentuosa autrice, che spero vorrà presto narrarci della capitolazione di Brandald; non vediamo l’ora di conoscere la donna capace di domare il Signore del Friuli.

A tutte voi, care Fenici, auguro una piacevole lettura.

 

 

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