Recensione: Butcher & Blackbird di Brynne Weaver
Serie: The Ruinous Love Trilogy vol.1

Serie: The Ruinous Love Trilogy vol.1
Autrice: Brynne Weaver
Genere: Dark Romance, rom-com
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 29 ottobre 2024
La serie The Ruinous Love Trilogy è composta da:
- Butcher & Blackbird vol.1
- vol.2
Anche i serial killer hanno bisogno di un amico. Ogni gioco ha il suo vincitore. Sloane e Rowan sono due serial killer a caccia di serial killer. Si conoscono da anni, e trovano riflessa la stessa anima nera come la pece l’uno negli occhi dell’altra. Si capiscono al volo, insomma. Sono amici, ma rivali. Dalle piccole cittadine della Virginia alla sofisticata California, dai sobborghi di Boston ai campi del Texas, ogni anno si incontrano per misurarsi con i peggiori mostri del Paese. Quando finalmente l’attrazione a lungo sopita esplode e scocca la scintilla, il romance si tinge di sfumature horror. Perché Sloane e Rowan hanno seminato dietro di loro una cruenta scia di fantasmi pronti a reclamare vendetta. Riusciranno a uscire in tempo da questo gioco mortale? Primo volume della “Ruinous Love Trilogy”, Butcher & Blackbird è un’esilarante dark romantic comedy “friends-to-lovers” piena di omicidi, caos e chimica effervescente. Pubblicato da un editore indipendente e presto divenuto virale su TikTok, sta facendo impazzire il mondo e ora arriva finalmente anche in Italia.
Non siamo persone normali.
Siamo mostri.
Ma se siamo dei mostri, prospereremo nell’oscurità.
Fenici buongiorno, quanto mi è dispiaciuto aver aspettato a leggere questo romanzo, un’assurda, geniale, meravigliosamente disturbata rom com dark che mi ha fatto ridere, sgranare gli occhi e innamorare di due assassini senza redenzione. Tra omicidi, messaggi esilaranti e un’attrazione fuori scala, questo libro mi ha completamente stregato.
Butcher & Blackbird è la risposta alla domanda che nessuno ha provato a fare : “E se Dexter e Villanelle avessero una storia d’amore?” Sarebbe folle, brillante, irresistibile.
Al centro di questa meraviglia ci sono Sloane Southerland, detta il Tessitore d’Occhi, artista del delitto con un’anima oscura ma sorprendentemente tenera sotto il sarcasmo, e Rowan Kane, chef dal fascino irlandese e dalle mani insanguinate, noto alla stampa come il Macellaio di Boston. Entrambi serial killer… di serial killer. Una specie di Dexter 2.0, ma con più umorismo, più personalità e sì, più chimica.
Il loro legame nasce da una sfida annuale: una caccia ai peggiori mostri d’America, con regole non scritte, battute pungenti e un sottotesto sessuale che urla da ogni pagina. Sono amici, rivali, complici, due anime nere che si riconoscono al volo e si sfidano per non soccombere alla noia letale del loro stesso vuoto interiore.
La narrazione, a pov alternati, ci fa entrare nelle loro teste in modo crudo, intimo, a tratti devastante e subito dopo esilarante. Il passaggio da una voce all’altra è fluido e naturale, rendendo la lettura scorrevolissima, come una lama ben affilata che affonda senza sforzo.
Ho adorato ogni singolo scambio tra i due: i messaggi, le battutacce, i momenti piccanti (sì, ci sono eccome!), ma anche i dettagli più morbosie accidentali episodi di cannibalismo, ma hey, nessuno è perfetto. Il tono oscilla tra il comico grottesco e il romanticismo malato e funziona alla perfezione.
Ci sono poi i personaggi secondari, mai banali, scritti con cura, che arricchiscono l’universo narrativo senza rubare la scena ai protagonisti. La trama non molla mai, alternando scene leggere e momenti cupi con una precisione che tiene incollati alle pagine fino all’ultima riga.
Se proprio devo trovare una piccola crepa in questo gioiello tagliente riguarda la costruzione della relazione tra Sloane e Rowan: il loro passaggio da amici-nemici a qualcosa di più non è del tutto chiaro. La narrazione ci assicura che, anno dopo anno, (perché durante il racconto avvengono salti temporali) si sono tenuti in contatto, parlando costantemente tra una sfida e l’altra… ma la maggior parte di quei momenti resta fuori scena. Mi sono mancati, appunto, quei dettagli quotidiani, quei dialoghi rubati che ci avrebbero fatto sentire il cuore del loro legame, facendoli entrare ancora di più in empatia con il lettore. Il risultato è che la trasformazione del loro rapporto sembra, a tratti, un instalove , invece che uno slow burn . Avrei voluto vederne di più, sentire di più, vivere di più con loro, non solo assistere alle scintille, ma anche al fuoco che le ha alimentate.
In conclusione, il romanzo è una lettura per stomaci forti e cuori deviati, ma se come me amate i personaggi morally grey, le dinamiche friends to lovers rivisitate con una spruzzata di sangue e una buona dose di humor nero, questo libro vi farà impazzire .
Io l’ho adorato. Ho riso, ho sospirato, ho sottolineato frasi.
E ora voglio il seguito. Subito.
P.s. è un romanzo autoconclusivo ma con un finale aperto che introduce i prossimi protagonisti.