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Recensione: “Ristrutturazioni necessarie : I fratelli walsh Vol. 3” di Kate Canterbary

Ai suoi fratelli piaceva prenderlo in giro.
Damerino, fissato, playboy.
Ma era il suo modo di reagire a un passato di dolore.

Sam è un perfezionista con molte imperfezioni.
Riesco a leggere le donne meglio di qualsiasi progetto. So cosa vogliono e so cosa prendere da loro, prima di liberarmene, ogni volta.
Tutto cambia quando Tiel Desai irrompe nella mia vita, dando una nuova definizione all’amicizia, facendola sembrare la cosa più sporca ed eccitante mai vissuta.
Non riesco a comprendere la stupenda violinista, ma lei è l’unica a impedirmi di andare in frantumi ed è la sola che non voglio e non posso lasciar andare.

Tiel è geniale, stravagante, indipendente.
Mi sono dovuta allontanare dal mio passato e dalla mia famiglia, per poter essere me stessa. Ora suono, insegno, aiuto bambini in difficoltà con la musicoterapia, e bazzico il panorama musicale underground di Boston con un architetto tatuato, tormentato e bello in maniera irritante.
Sono senza difese quando mi bacia, quando balliamo seminudi, quando le coccole fra di noi diventano sesso.
Sam Walsh è il mio pensiero fisso, una canzone che suona a ripetizione nella mia testa. Vorrei di più da lui, ma so che potrebbe finire da un momento all’altro.

L’unica cosa che hanno in comune è la mancanza di rispetto per le regole.
L’uno troverà nell’altra qualcosa di cui non credevano di aver bisogno.
Ma imparare a stare insieme non sarà affatto facile.
Per evitare che la struttura crolli, saranno necessari degli interventi individuali di ristrutturazione.

Ed eravamo ancora amici.
Amici che si baciavano, amici che dormivano insieme sul divano, amici che si svegliavano aggrovigliati l’uno all’altra, come se fosse il loro ultimo abbraccio.
Amici. Amici estremamente affettuosi .

Sam e Tiel sono quanto di più opposto si possa immaginare: lui un playboy arrogante e allergico alle relazioni, lei una violinista sognatrice.

Un incontro casuale riesce a far scattare un’attrazione vissuta inizialmente come amicizia. Ed è proprio quello che serviva a Sam, che di sesso vuoto e inutile ne ha avuto abbastanza. C’è una serie di motivi per cui lui si nasconde dietro a questa facciata sicura, e la spontaneità e la voglia di vivere di Tiel riusciranno a fare breccia nella sua corazza per svelare il ragazzo introverso che si nasconde là dietro.

Molto belle le caratterizzazioni, sia la gioia di vivere di Tiel, sia la sfaccettature delle problematicità e delle insicurezze di lui, fisicamente menomato da problemi di salute.

È delizioso come Sam capisce di avere vissuto fino a quel momento una vita vuota di emozioni, di averle tenute a distanza per paura di essere visto e toccato, sia emotivamente sia fisicamente.

Se ne rende conto iniziando a uscire la sera, girando per locali, scoprendo nuovi generi musicali, facendo cose impensabili e divertendosi con Tiel.
Inizia a riempire il suo vuoto interiore con il suo affetto, con le coccole sul divano, e solo dopo che avrà sanato le ferite sentimentali si lascerà rapire dalla passione.
Tra i fratelli Walsh, Sam è quello che ha subito maggiormente il peso della mancata accettazione da parte del padre. È cresciuto covando un senso di inferiorità che ha cercato di coprire con una facciata da maschio alfa, senza mai guarire dalla sensazione di non meritare l’affetto altrui, pur avendone un disperato bisogno.

Confermo il giudizio ottimo che ho assegnato a tutti gli episodi della serie, anche se il finale di questo terzo volume mi ha lasciata perplessa, a partire da una scusa un po’ debole per un’ultima sospirata rottura e conseguente riappacificazione, e arrivando alla via crucis di Sam per espiare le sue colpe, a mio avviso un po’ eccessiva.

Un epilogo romantico e non banale certamente gradevole, ma nel quale avrei immaginato un ruolo più pieno di Tiel, sviluppando la sua redenzione e le potenzialità della sua caratterizzazione (il rapporto con i bambini autistici, ad esempio).

Sam era come quei motivetti che non riuscivi a levarti dalla testa, quel ritmo che continui a ripetere perché ha risvegliato le tue cellule, propagandosi come un’onda attraverso i muscoli, come fosse l’unica canzone che avresti mai voluto ascoltare.

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