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Recensione: “Rise of the damned (Redemption Series Vol. 2)” di Mya McKenzie

Per tutta la vita Jack ha cercato risposta all’unica domanda che contasse davvero, senza però rendersi conto di essere impreparato ad affrontarne le conseguenze. La verità che ha scoperto è stata così devastante da spingerlo ad abbandonare la propria casa, l’università e l’unica donna che l’abbia mai amato.
Quando è fuggito da Tampa era un ragazzo stravolto, confuso e ferito.
Ora è un uomo che ha trovato la propria strada, ha intrapreso una nuova carriera e si è prefissato nuovi traguardi.
Eppure in Florida ha lasciato una buona fetta di sé, una parte così importante che gli risulta impossibile ricominciare davvero. Perciò, quando la vita gli offre l’opportunità di chiudere i conti con il passato, Jack non si tira indietro.
 
Fa ritorno nella sua vecchia città, da coloro che si è lasciato alle spalle.
Con l’obiettivo di ottenere giustizia.
Con l’intenzione di chiedere perdono.
Con l’illusione di poter avere una seconda occasione.

Non riesco a prender sonno. Là fuori, a un passo da me, ci sono persone, luoghi e cose che ho amato, odiato e rinnegato. I ricordi si accavallano ai rimorsi, la vergogna si mescola al rimpianto, le vecchie ferite tornano a pulsare, le occasioni sprecate gridano rimproveri che non vorrei mai ascoltare. Sono scappato da questa città, ma qui ho lasciato gran parte di me. Sono riuscito a liberarmi dalla rabbia e dall’odio, ma il mio cuore è rimasto qui, accanto alla donna che ho tradito e agli amici che ho deluso. Sono curioso di sapere come stanno e se hanno ottenuto ciò che desideravano, ma ho anche paura di vedere con i miei occhi come siano riusciti ad andare avanti senza di me.”

Avevamo lasciato Jack, deluso e amareggiato, alla ricerca di risposte e disposto ad ascoltare ciò che sua madre aveva tentato invano di raccontargli. Ora ritroviamo un personaggio completamente diverso: Jack è cambiato moltissimo e ce lo racconta lui stesso, mentre sta guidando per andare a trovare Isabel, sua madre, con la quale ora ha un buon rapporto anche se ancora non riesce a chiamarla mamma. Dopo aver scoperto chi era veramente suo padre ha voluto ascoltare ciò che veramente è accaduto ad Isabel, scoprendo che anche sua madre, seppur in maniera diversa, è stata una vittima come Cherry. Arrivato allo chalet in piena notte per passare con lei il Ringraziamento, Jack ha una grande sorpresa. Sua madre ha finalmente deciso di rifarsi una vita e, con suo stupore, si trova al cospetto del tenente Leonard, il padre di Gwen, la donna che Jack non riesce a dimenticare e che ha tradito. Leonard, che è sempre stato prevenuto verso il giovane quando frequentava la figlia, ora ha invece una grande stima di Jack che, lasciato per sempre il suo passato poco edificante, è diventato un capace agente dell’FBI.

<<Sai, Jack, quando ti ho conosciuto non avrei scommesso un centesimo su di te. C’era qualcosa che non mi convinceva nel tuo comportamento, credevo nascondessi del marcio. Sono contento di essermi sbagliato.>> Annuisco appena. A lui non posso confessare che all’epoca ero davvero un poco di buono. Non vado fiero di ciò che ho fatto e cerco di tenere il passato chiuso in una scatola. Soltanto due persone al mondo conoscono l’uomo che ero e una di questi è sua figlia.

Infatti, stranamente, pur sapendo ciò che ha fatto alla figlia, più di una volta esorta il giovane a riprendere contatto con Gwen. Ma Jack pensa ancora di non esserne degno. Oltre ai casi che gli vengono assegnati, nel suo tempo libero, Jack lavora su un caso mai chiuso, l’omicidio di suo padre avvenuto per mano delle stesso uomo che una sera sul molo aveva tentato di ucciderlo, e da cui si è salvato solo grazie al tempestivo intervento di Leonard. Il giovane vuole vendetta ma anche delle risposte, così come il padre di Gwen che sta indagando a tempo perso sullo stesso caso. Sente che sotto c’è ben altro. Sarà il nuovo delitto su cui viene chiamato ad indagare Jack, che improvvisamente apre delle piste sul vecchio omicidio. I cadaveri di due giovani donne ed un uomo vengono ritrovati e si aprono foschi scenari su possibili traffici di ragazze importate illegalmente per il mondo della prostituzione. Mentre Leonard e Jack si avvicinano sempre più alla verità, sono ignari che i nemici sono già sulle loro tracce, che qualcuno di molto vicino a loro è il capo di un’organizzazione dai mille tentacoli e che non esiterà a ricorrere all’omicidio pur di fermarli.

È una trama bella ed intricata quella di questo nuovo capitolo che ho svelato solo in piccolissima parte, proprio perché rivelando troppo potrei rovinarvi il piacere della lettura. Non sono molti i libri in circolazione che possono vantare una storia così avvincente. Vi troverete immersi in avventure continue e arriverete, grazie alla bravura dell’autrice, a sospettare di tutti per scoprire un attimo dopo di esservi completamente sbagliati. Jack, che nel primo libro non ho amato in modo particolare, qui ha un completo riscatto: le donne continuano a cercarlo per la sua avvenenza e il suo fisico da dio nordico e lui, ogni tanto, cede ad una notte di sesso, ma non va più a cercarlo. Ormai vive per il suo lavoro e l’unica compagnia delle sue serate è la cagnolina Elsa che aveva regalato a Gwen, e che la ragazza aveva poi riportato al canile perché talmente disperata da essere incapace di prendersene cura. Elsa e la madre Isabel sono le uniche femmine che fanno parte stabilmente della sua vita. Loro e il ricordo di Gwen, che non lo abbandona mai. Lavorare con Leonard sul nuovo delitto porta Jack a riprendere i contatti con Gwen, che sembra averlo perdonato, e la successiva tragedia che accomuna entrambi li riavvicina. Ma Gwen non ha parlato a Jack del suo nuovo ricchissimo fidanzato, e anche se hanno passato una notte d’amore la giovane non è disposta a fidarsi del ragazzo che in passato le ha causato tanto dolore. Jack crede di averla persa per sempre, e per riuscire a sgominare l’organizzazione si infiltra sotto copertura, scoprendo che un pericolo mortale minaccia la ragazza.

Una caratterizzazione dei personaggi davvero perfetta, piena di sfaccettature e di ombre, ognuno con un proprio bagaglio di errori e paure. Mya McKenzie ci ha regalato una storia che non ha mai un attimo di pausa, e gli ostacoli che pone ai suoi protagonisti li mette in situazioni angoscianti, che il lettore sembra vivere in prima persona. Anche nel momento in cui la storia sembra avviata verso un meritato happy end, ecco che nel giro di due sole pagine tutto viene rimesso drasticamente in gioco. Sono stata incapace di chiudere questo libro fino alla parola fine (e stanotte ho fatto le 3), e sono rimasta attonita nello scoprire che la storia, che sembrava essere arrivata alla sua conclusione, aveva in serbo invece un tale inaspettato colpo di scena. Un finale al cardiopalma che mi lascia in fremente attesa di scoprire cosa ha riservato questa sorprendente autrice per i suoi protagonisti, e un romantic suspense che non posso che raccomandare caldamente alle amanti del genere.

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Voto Lucia63

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