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Recensione: “La tempesta di Cristallo” di Morgan Rhodes (La saga dei Tre Regni #5)

Care Fenici, oggi Tracy ci parla di “La tempesta di Cristallo” di Morgan Rhodes

Paelsia, Auranos, Limeros: dei tre regni un tempo floridi non rimane che un’arida landa di schiavi, governata col pugno di ferro dalla perfida Amara, che ha sottratto con l’inganno il trono a Gaius. Tuttavia il Re del Sangue non si è arreso, anzi ha già un piano per spodestare l’impostore. Ma ha bisogno di alleati. Così chiede aiuto a Cleo e Magnus per radunare attorno a sé l’esercito ribelle. Se Magnus è propenso a dare al padre una seconda occasione, Cleo è divorata dai dubbi. Possibile che il suo più acerrimo nemico sia l’unica speranza per la salvezza del suo popolo? Una sola cosa è certa: se Gaius vuole essere della partita, dovrà giocare secondo le sue regole… Nel frattempo, la principessa Lucia ha raggiunto il Santuario, il palazzo di cristallo in cui dimorano i Guardiani, custodi del tempo e della magia. Quello che pensava fosse un rifugio si rivela però un luogo decadente e in rovina. Anche per loro, come per i mortali, il tempo sta per scadere: nuvole nere si addensano all’orizzonte, si prepara la tempesta di cui parla la profezia, la tempesta che porterà morte e distruzione in tutto il continente. Lucia è l’unica che possa fermarla. Eppure ben presto si renderà conto che ogni dono ha un prezzo, e quello per mantenere i suoi poteri potrebbe essere troppo alto…

Alzi la mano chi come me aspettava questo libro.

Ormai siamo affezionati all’autrice, bravissima nel creare questa saga dai complicati regni, anche se devo dire che risento del malcontento comune perché il pathos sta un po’ calando.

Accade sempre con libri che vanno oltre la trilogia, quando alcune situazioni ti fanno chiedere ‘ma perché?’, anche se ammetto che la storia ci tiene sempre col fiato sospeso.

Per chi non conoscesse la saga, si parla di un regno decadente e sull’orlo del crollo, minato da siccità e interminabili inverni. In questo quadro desolante, si incontrano tre giovani che sono destinati a epiche battaglie e situazioni che li porteranno a scrivere il loro incerto futuro.

Ci sono tre regni: Auranos, dove l’erede al trono sta morendo senza che si possa arrestare il suo male.

Paelsia, dove in una rissa un nobile di Auranos ha accoltellato un giovane di Paelsia; Limeros, dove regna Gaius, il re del sangue, crudele e spietato che non esita a sacrificare la propria figlia per ottenere una vittoria contro il primo regno.

Nelle varie peripezie di questi quattro precedenti libri, ci siamo salutati a questo punto.

Re Gaius (un personaggio tosto e crudele, ammettiamolo!) ha sposato la ancora più perfida Amara che in quanto ad ambizione, lo supera alla grande.

Ma anche lei, nella sua veste da ‘cattiva’ esercita un formidabile fascino.

Il nostro Magnus, ancora non crede al cambiamento del padre, ritrovandolo in lontani ricordi, quando era ancora un uomo sorridente che lo prendeva tra le braccia. Ma potrebbero essere solo sogni, oppure una strana magia esercitata in questi regni dove l’antica arte corrompe animi e situazioni.

All’inizio del libro ci ritroviamo indietro nel tempo di 17 anni, a quando re Gaius riceve una terribile notizia, che ci fa comprendere il perché del suo cambiamento.

È ricorso alla magia di sua madre, una potente strega oscura, suggellando un patto che lo cambierà profondamente.

E poi c’è Lucia, avventuratasi nell’antico regno, dopo aver perso l’uomo che ama, alla ricerca di risposte sui catalizzatori.

E Cleo, che non crede che re Gaius sarà l’uomo che li porterà in un clima di pace, creando l’unione di questi regni e finalmente la pace.

Ebbene, vi perderete nel clima di Mytica, dove i morti non restano morti abbastanza, perché la magia e il potere degli elementi può annullare questa condizione.

Devo dire che la narrazione è piuttosto lenta oltre le cento pagine, ma poi all’improvviso si anima e vi fa risvegliare di botto.

Imparerete a conosce meglio i personaggi di Nic e Taran, rimasti un po’ in ombra nei primi volumi, mentre Cleo, Magnus, Lucia e Jonas saranno parecchio cresciuti, cambiati persino.

Scopriremo con una certa sorpresa che c’è qualcuno più cattivo di Gaius (roba da rimanerci anche un po’ male!) e soprattutto cambieranno alcune prospettive, facendoci chiedere: “Ma ho letto bene nei volumi precedenti?”

Insomma, la nostra autrice non ci fa di certo annoiare, visto che tratta molto bene la storia dei catalizzatori, offre parecchi colpi di scena, ma ci lascia con l’amaro in bocca perché dovremo aspettare ancora il prossimo volume.

Purtroppo qualsiasi cosa voglia commentare, è spoiler.

Anche voi vi state chiedendo, perché inizio sempre delle serie infinite che mi fanno soffrire così tanto? Be’, mi riprometto ogni volta che non lo farò, ma davanti a un’autrice con una narrazione così fluida, così intrigante, devo ignorare la mia promessa.

Alla prossima avventura (sperando che sia anche quella conclusiva!)

 

 

 

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