Recensione libri

Recensione:”Good Girl” di Jana Aston

Buongiorno Fenici,Vega Vampy ci racconta una divertente commedia romantica..

 

 

 

Autrice bestseller del New York Times
Lydia è l’incarnazione della brava ragazza: nonostante i suoi ventidue anni, è molto seria e responsabile. La persona in grado di farle perdere la testa non è ancora arrivata e lei non ha mai sentito il desiderio di lasciarsi andare. Ecco perché l’incontro con Rhys è destinato a sconvolgere la sua vita. Quel ragazzo affascinante, che se ne sta in disparte, ma che la osserva con uno sguardo magnetico, è in grado di risvegliare i sensi sopiti di Lydia. E se lei vuole afferrare quella promessa di felicità, forse dovrà accettare di infrangere qualcuna delle sue rigidissime regole, almeno per una sera. È arrivato, per la brava ragazza, il momento di addentrarsi in un territorio inesplorato, concedendosi una notte di follia con un perfetto sconosciuto…

 

 

Lydia, al liceo, faceva parte delle Girl trooper (tipo scout femminili) ed era troppo impegnata a studiare e compilare moduli (la sua più grande  passione) per interessarsi ai ragazzi. All’università inizia a frequentare il sesso maschile, ha anche qualche fidanzato, ma non è mai andata oltre qualche bacio, perché nessuno le ha fatto venire voglia di sfilarsi le mutandine.

Adesso ha ventidue anni e si è appena trasferita a Las Vegas con la sua amica Payton, per iniziare il suo primo lavoro da adulta. Una sera, in un bar, il suo sguardo viene calamitato da un ragazzo: l’ormone sale e la mente corre. Così, Payton dichiara ad alta voce che, finché Lydia non bacerà un uomo, non usciranno da quel bar. Rhys, l’oggetto delle fantasie di Lydia, si propone come volontario e, dopo il bacio, la congeda chiamandola brava ragazza. Da quel momento Lydia non si sente più una brava ragazza, ma, parole sue, “un’aspirante zoccola”.

Lydia e Payton sono una coppia esilarante, una l’opposto dell’altra, ma legate da una grande amicizia. Se Lydia ha qualche problema a socializzare, è però bravissima a perseguire i suoi obiettivi e in questo l’amica le darà una mano, motivandola con dei premi (che lei stessa definirà “distintivi da Girl Trooper zozze”).

Ritengo che “Good Girl” sia una commedia molto riuscita e sembra essere una specie di diario “dell’aspirante zoccola”. È scritto in modo da rendere la lettura molto fluida e coinvolgente, però, in alcuni momenti, il linguaggio risulta essere un po’ “terra terra”, sconfina quasi nell’osceno. Confesso che, normalmente, sentir parlare (o leggere) di ca**i, fi**e, tette e chiappe, non lo trovo né eccitante, né sensuale, tuttavia Jana Aston è stata capace di rendere anche questo molto sensuale, il che, per me, è un evento più unico che raro.

Nel complesso, credo sia un libro sexy ed esilarante, da leggere tutto d’un fiato.

 

 

 

 

 

 

 

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio