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Recensione: Deviati da redimere di J. Rose

Serie: Blackwood Institute vol. 1

Titolo: Deviati da redimere

Autrice: J. Rose

Serie: Blackwood Institute vol. 1

Editore: Virgibooks

Genere: Dark romance

Data di pubblicazione: 27 Maggio 2023

Età di lettura consigliata: +18

La serie Blackwood Institute è composta da:

  • Deviati da redimere Vol. 1
  • Peccatori da sacrificare Vol. 2
  • Santi da profanare Vol. 3

 

 

Assassina. Squilibrata. Senza rimorsi. Pazza.,Mi hanno chiamata in tutti i modi mentre marcivo in un reparto psichiatrico di massima sicurezza, imprigionata per i miei crimini. Quando mi viene data la possibilità di scappare da questo inferno, si tratta di un’offerta che non posso rifiutare.Vengo trasferita al Blackwood Institute, purgatorio dei pericolosi e dei deviati. L’accordo è semplice. Devo portare a termine il programma sperimentale triennale e sarò libera di andarmene.Ma non sono questi i miei piani. Le persone come me sono nate per morire. Non c’è vita per me là fuori. Farò tutto il necessario per porre fine alla mia misera esistenza.Questa volta nessuno potrà fermarmi. Nemmeno i quattro compagni d’istituto con degli oscuri segreti e dei disturbi che rivaleggiano con i miei.

Uno è un autolesionista di poche parole.

Un altro ha una dipendenza maniacale dal sesso.

Un altro ancora è un maniaco del controllo possessivo.

E poi c’è un fantasma oscuro del mio passato.

l tempo stringe. Se non sto attenta, i demoni che dimorano in queste aule imbrattate di sangue mi raggiungeranno prima che io faccia in tempo a togliermi la vita.

Che il gioco abbia inizio.

 

Vorrei iniziare dall’aspetto più succulento di questo dark romance: si tratta di un reverse harem, ciò significa che la nostra protagonista Brooklyn prova attrazione contemporaneamente per quattro uomini con personalità diverse e complementari. Uno dei propositi focali della narrazione è essere convincente sul “why choose” e sul fatto che la ragazza non può accontentarsi di nessuno di loro, pena lo sgretolarsi dell’equilibrio nel gruppo di amici.

Annuisco senza ragionare, fidandomi intuitivamente di lui con ogni fibra del mio essere. Lui alza le sopracciglia, in cerca di conferma. Piuttosto che rispondere, unisco le mie labbra alle sue. Solo un momento di affetto sussurrato, per permettergli di dare una sbirciata alla ragazza danneggiata che si cela dietro strati di sarcasmo e rabbia, e che vuole che lui la tagli visto che non è in grado di farlo da sola, cazzo. “Ti prego,” mugolo. “Fammi stare meglio, Eli. Ti prego.” Mentre disegna sul mio polso, mi chiedo se lo senta. Questo legame inspiegabile tra noi, come anime affini finalmente riunite. Siamo due lupi solitari che girano uno attorno all’altro, entrambi incuriositi e un po’ spaventati. Mi chiedo che sapore abbia questa sensazione per lui.

Tutto il racconto ruota attorno a Brooklyn che, con una personalità piuttosto problematica, persegue la finalità di togliersi la vita entro un termine ben preciso, ossia la ricorrenza del gesto (che rimane un segreto per buona parte della trama) a causa del quale è stata incarcerata. 

I suoi problemi psichiatrici vengono sfruttati, sollecitati e stuzzicati da un medico che ci lascia l’amaro in bocca e stimola il senso di suspence durante la lettura, ma la tematica relativa al programma di riabilitazione è secondaria rispetto alle vicende dei protagonisti: il modo in cui i quattro maschi legati da una sorta di indissolubile fratellanza la avvicinano; l’attrazione che ognuno di loro, con le proprie peculiarità, prova per lei sbilanciando le dinamiche del gruppo; i tentativi e gli errori che creano un nuovo equilibrio in cui i cinque protagonisti diventano emotivamente interdipendenti; la tenacia di lei nel respingere la spinta lussuriosa, ostacolando il formarsi di legami destinati a lasciarsi dietro anime ancora più spezzate; il punto di rottura a cui verranno portati molti di loro.

Siamo come due schegge di vetro rotte, frantumate e sparpagliate senza possibilità di essere riparate. Quando i frammenti si mescolano, non si capisce più da dove provengano. Non ha più importanza. Resta solo un disastro inutile, ma è pur sempre insostituibile. Hudson è troppo rotto per chiunque altro. Io sono troppo rotta per chiunque altro. Lo odio, cazzo, ma c’è una parte infernale del mio cervello che è ancora assuefatta. Abbiamo bisogno l’uno dell’altra, non si può negare questa brutta verità.

E veniamo all’ambientazione, elemento chiave anche per dare credibilità alla situazione poliamorosa. Ci troviamo in un istituto psichiatrico e i protagonisti sono caratterizzati da diverse malattie mentali. Ognuno di loro ha sensibilità, problematiche, attitudini distinte che vanno a completarsi e a sostenersi quando sono insieme.  

Elie è un ragazzo sensibile e introspettivo che soffre di sinestesia: le emozioni che prova o che percepisce negli altri attivano in lui tutti i sensi e gli fanno provare un bouquet (spesso indesiderato) di gusti, odori e allucinazioni sensoriali. Incarna la vulnerabilità.

Phoenix soffre di isteria e alterna momenti depressivi e paranoici ad altri in cui è spumeggiante, lussurioso, dominante. Ha un kink per le perversioni e il controllo, e incarna la libertà sessuale.

Hudson è ricoverato per imparare a gestire la rabbia, propende per una forma di autodistruzione, fatica a controllarsi e brucia di passione e gelosia. Incarna gli impulsi primordiali.

Kade è il bravo ragazzo con l’istinto del salvatore; è razionale, socievole e positivo, fa da collante e motivatore per tutto il gruppo. Incarna la stabilità.

E infine Brooklyn: è schizofrenica, soffre di allucinazioni, è fobica, ma si muove da leonessa nell’ambiente ostile, mostrando la sua tenacia. Non si fida di nessuno, ma i quattro ragazzi riescono lentamente a conquistarla e a solleticare il desiderio di vivere. Con Elie percepisce una particolare sintonia emotiva, Phoenix la attrae dal punto di vista più erotico, con Hudson è tutto così intenso e bruciante da diventare travolgente, mentre Kade diventa semplicemente la sua roccia, l’ancora capace di donarle tenerezza e conforto.

Il modo in cui Brooklyn intesse legami con loro, prima singolarmente e via via anche a coppie, un passetto alla volta, aggiungendo nuovi pezzi emotivi fino a raggiungere un mosaico sempre più completo, è semplicemente delizioso, eroticamente molto stimolante, e gradevolmente complesso. Il puzzle finale riesce a metterla al centro del mix tra le quattro personalità opposte: il fuoco bruciante di Hudson, il ghiaccio distaccato di Phoenix, il turbine di emozioni di Elie e la solida terra di Kyle.

C’è poi l’ulteriore elemento di tensione dovuto al fatto che Brooklyn ha già dei trascorsi molto intensi, complicati e dolorosi con Hudson, tutti da esplorare.

Sbuffando, mi avvicino al letto e guardo il mio merlo addormentato. Si aggrappa alle lenzuola, tormentata anche adesso. Circondata da noi, temporaneamente al sicuro dalla sua stessa mente. Cazzo, non c’è modo che funzioni. Non possiamo darle ciò di cui ha bisogno. Come si può convincere qualcuno a vivere quando non vuole? “Funzionerà,” mi rassicura Phoenix, leggendomi nel pensiero. “Come fai a esserne così sicuro?” “Perché non c’è altra scelta. O così o la lasciamo implodere. Gli strizzacervelli non possono entrare qui dentro. La seppelliranno così in profondità che non ne uscirà più. Noi siamo la sua ultima possibilità.”

Mi sento in dovere di inserire qualche avvertenza, anche se chi si approccia ai dark romance non dovrebbe essere facilmente suggestionabile in tal senso: sono presenti temi come promiscuità (anche in cambio di denaro), masochismo e asfissiofilia, autolesionismo, droghe e suicidio, e in più occasioni sono prospettati come misure di conforto nell’affrontare i problemi oppure parte di un mix eccitante (lontano da un contesto strutturato come può essere il sesso BDSM). In più, questi elementi rivestono un ruolo ancora più delicato nell’assumere una connotazione di legante empatico tra le perversioni schizofreniche delle menti distorte dei ragazzi. Praticare insieme l’autolesionismo (aiutando l’altro nel farlo in un momento di debolezza, ad esempio) viene mostrato come momento di vicinanza e sostegno, come una comprensione di bisogni e condivisione di emozioni, cosa che ho trovato allo stesso tempo discutibile ma anche innegabilmente vera. È ovviamente pregnante il fatto che tutti i protagonisti abbiano qualche tipo di problema mentale, e non dobbiamo dimenticarlo.

 


 

Hot 🔥: media
Sentimento❤️: Molto poco
Violenza ⚔️: abbastanza presente
Voto

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