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Recensione: La figlia del leone di Loretta Chase – Serie Scoundrels #1

 

Titolo: La figlia del leone

Autore: LORETTA CHASE

Serie: Scoundrels #1

Genere: Romance storico / Regency Romance

Editrice: Mondadori

Lord of Scoundrels 1

Decisa a vendicare la morte del padre, Esme Brentmor non esita a vestire panni maschili.
Dopo aver dilapidato al gioco la fortuna di famiglia, Varian St. George vive alla giornata.
Due strade destinate a incontrarsi.
Mentre Esme cerca di resistere all’affascinante ribaldo per compiere la propria vendetta, Varian, colpito dal coraggio della ragazza, cerca di fermarla.
Riusciranno a voltare le spalle al passato e a vivere appieno la passione che li divora?

La figlia del leone è il primo volume autoconclusivo della serie intitolata Scoundrels di Loretta Chase. Per la prima volta in Italia nel 2008, e riproposto in seguito con l’occasione della pubblicazione anche in e-book degli altri volumi nel 2021.

La narrazione è ambientata nel 1818 in Italia, Albania e Gran Bretagna.

È stato sorprendente scoprire le abitudini e le tradizioni albanesi in quel periodo storico. Gran parte dell’azione si svolge proprio in Albania dove James, Il Leone Rosso, ha deciso di rifugiarsi dopo essere stato rinnegato dalla sua famiglia.

Inglese di origine, sposa una donna del posto con la quale ha una figlia, Esme sopranominata: “il piccolo soldato”.

Questo romanzo è dedicato in particolare a Esme e Varian St.George, lord inglese squattrinato e irresponsabile.

Più che una storia d’amore mi è sembrato di leggere un libro d’avventura. Certo, l’ambientazione esotica e selvaggia dell’Albania, quando era governata da un Pasha, aiuta tanto, ma le azioni sono rocambolesche, ricche di intrighi, complotti, traffico d’armi, rapimenti, faide famigliari, lotte con banditi, guerre di potere, malintesi… Insomma c’è di tutto, una bella cornice  per un romanticismo anticonvenzionale.

I due protagonisti sono davvero anticonformisti. Infatti Esme, crescendo in Albania, non conosce le usanze dell’aristocrazia inglese, ma dimostra di saper sparare, medicare una ferita, dormire per terra, usare abiti maschili, ha delle cicatrici e fa il bagno ogni tanto.

Varian, invece ha dei fratelli che non vede da anni, ha mandato in rovina la sua famiglia spendendo la sua eredità in giochi d’azzardo, vive come un parassito approfittandosi di amici e parenti, non possiede più di cinque sterline in tasca e non ha intenzione di vendersi per un matrimonio per meno di 25000 sterline.

“Io sono una falena, pigra e stupida, che svolazza senza uno scopo. E voi siete una piccola torcia, che si infiamma continuamente. La stupida falena vede la fiamma, bella e brillante e, senza pensare alle conseguenze, le va incontro pur essendo abbastanza vecchia da avere un po’ di buonsenso. Allora si strina le ali e, da stupida imbecille qual è, rimprovera la fiamma” (Tratto dal libro)

 Penso che questa citazione possa racchiudere in modo perfetto il loro rapporto e la loro storia. Il coraggio e il carattere forte di lei, tutta sale e pepe e l’ambiguità di lui, abituato a vivere grazie al suo titolo nobiliare sulle spalle dei ricchi.

Voglio dedicare un po’ di spazio anche ai personaggi secondari che mi sono piaciuti tantissimo. Ho trovato molto interessante Percival, il giovane cugino di Esme, un ragazzo intelligente, intuitivo e furbo. Ismael, il principe albanese enigmatico e pieno di segreti, se sopravvive credo che riserverà ancora delle sorprese.

Sir Gerald, il padre di Percival e zio di Esme, ha una parte importante, si potrebbe dire che è il villain della storia.

A tratti ho trovato il racconto caotico a causa del numero elevato di personaggi e per le molteplici avventure, ma lo stile dell’autrice è comunque scorrevole e accattivante. Una volta ambientata e aver compreso le dinamiche della storia, la lettura è stata veloce.  Sono curiosa di scoprire a chi sarà dedicato il prossimo libro.

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