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Recensione: Rush di Daphne Loveling Stone Kings Motorcycle Club Vol. #1

TITOLO ORIGINALE: RUSH

SERIE: STONE KINGS MOTORCICLE CLUB #1

AUTRICE: DAPHNE LOVELING

EDITORE: QUEEN EDIZIONI

GENERE: CONTEMPORARY ROMANCE

DATA D’USCITA: 9 APRILE 2020

Categoria: MC bikers
Narrazione: prima persona, doppio pov
Finale: conclusivo

1. Rush
2. Crash
3. Ride
4. Stand

Seton
Non riesco a smettere di desiderare un assassino.
Greyson Stone è il presidente della Stone Kings MC, il club di motociclisti di Lupine, e so che mi porterà soltanto guai. È rude e pieno di tatuaggi, trasuda pericolo da tutti i pori. È quel tipo di uomo arrogante e sicuro di sé che dovrebbe farmi scappare a gambe levate… Invece, non riesco a smettere di fantasticare su di lui. Anche se so che è un criminale. Anche se è stato un uomo come lui a uccidere mio padre. Anche se la mia vita, ora, è nelle sue mani.
Greyson
Come presidente della Stone Kings ho poche regole: sali in sella o muori; meglio la morte del disonore; il club viene prima di qualsiasi donna.
O almeno, questo era quello che pensavo. Poi ho incontrato lei. Grandi occhi verdi, curve da infarto, e quella bocca…
Nel momento stesso in cui l’ho vista, ho desiderato farla mia. Anche se so che, quando scoprirà chi sono, mi odierà per sempre.
Lei è la ragazza che non sono mai riuscito a dimenticare.
La donna a cui sto per spezzare il cuore ancora una volta.

Con Rush, Daphne Loveling inaugura una nuova serie, composta da quattro racconti stand alone e ambientata nel mondo dei motociclisti.
Greyson Stone è bello, arrogante e sicuro di sé; un bocconcino da non lasciarsi sfuggire, se non fosse anche il presidente della Stone Kings MC, una gang di motociclisti fuorilegge che opera sul territorio di Lupine, in Colorado. Per quelli come lui, i membri del club rappresentano tutto: fratelli e amici a cui dare assoluta fedeltà e dedizione.
E lui in quanto capo, nonché figlio e nipote dei riders fondatori, si sente responsabile per ogni decisione che coinvolge la sua famiglia… almeno fino all’incontro con Seton Greenlee.
Seton (See) è una ragazza che ha dovuto imparare presto a badare a sé stessa e ai suoi fratelli, a causa di una madre indifferente e dell’assassinio del padre, morto sotto i suoi occhi. Ma questa bellissima e forte donna è abituata a combattere e, sebbene per sopravvivere debba accontentarsi di un misero lavoro al Cactus bar e di un ragazzo scroccone e infantile che la mette costantemente al secondo posto, è sempre pronta a sacrificarsi per proteggere Cal, ovvero ciò che resta della sua famiglia. Quel ragazzo, inaffidabile e costantemente nei guai, forse non si merita tanta pena, ma è pur sempre suo fratello e Seton proprio non ce la fa ad accettare l’ultima sua decisione.
Quando Grey e See si incontrano per la prima volta, non importa che siano due individui agli antipodi, l’aria si fa subito elettrica e l’attrazione è talmente intesa da vanificare qualsiasi loro tentativo di resistenza. E, credetemi, c’è più di un motivo che ostacola quel legame che si fa, via via, sempre più profondo.
In una storia davvero piacevole che si sviluppa tra le varie faide tra bande locali, i nostri protagonisti dovranno decidere se restare prigionieri di un triste passato, o afferrare le opportunità e le occasioni che offre il presente. Chi e cosa vincerà lo lascio scoprire a voi!
La trama è ben sviluppata, la scrittura fluida e ciò rende la lettura davvero scorrevole.
Rimane in sospeso la questione dei mandanti delle aggressioni al gruppo, ma ritengo che quello sarà il tema conduttore per tutti i capitoli che seguiranno (Crash, Ride e Stand) e che avranno come protagonisti Levi, Trig e Cal.
L’ambientazione fa solo da contorno alla storia, senza grosse descrizioni.
I personaggi sono ben sviluppati, anche se confesso che mi sarei aspettata un Grey più ricco di sfaccettature. Va bene l’essere innamorato e quindi dolce con la donna amata, ma un po’ di cattiveria in più al club e con gli altri riders ci sarebbe stata bene.
Nel complesso mi è piaciuto, non perderò certamente il seguito.

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