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Recensione in anteprima: “Tra i ghiacci dell’Alaska” di Sarah Bernardinello

Buongiorno care fenici, oggi Lucia ha recensito per noi in anteprima il libro “Tra i ghiacci dell’Alaska” di Sarah Bernardiello

I lupi stanno morendo, e con essi anche altri predatori, nelle terre innevate e gelate del Denali National Park, in Alaska, per un motivo del tutto oscuro.
Quando Ike Gerrard si trova davanti il veterinario inviato a indagare su quanto sta accadendo, di certo non sospetta che quell’incontro potrebbe dare una scossa notevole alla sua vita. Tutto ciò che vede è un giovane uomo dai tratti orientali, bellissimo e insofferente al freddo. Ma lui è un uomo tutto d’un pezzo, all’apparenza. Non può mostrare l’attrazione che sente per quel ragazzino infagottato in abiti pesanti.
Elijah Ross odia il freddo, lo odia con tutta l’anima, ma il lavoro è lavoro e quando il dovere chiama… L’ultima cosa che si aspetta è che ad attenderlo all’aeroporto si presenti l’uomo dei suoi sogni: alto, brizzolato, più vecchio di lui, Ike Gerrard rappresenta tutto ciò che lui cerca in un uomo.
Peccato che il ranger sia etero, vedovo e irraggiungibile.
Tuttavia, Eli si ritrova in mezzo al nulla e ai ghiacci per scoprire il perché di quelle morti innaturali. Non avrebbe il tempo per pensare ad altro. Ma, quando meno te lo aspetti, il destino ci mette lo zampino…
Il veterinario si imbatterà in un mistero ben più grande, e nella sensazione che l’Alaska non è fredda come pensava, quando c’è un cuore caldo a circondarlo.

Ike era disteso, i gomiti a sostenerlo mentre teneva il binocolo, cercando di localizzare gli animali. Aveva trovato i resti di un alce a poca distanza, ma sapeva che i lupi non sarebbero stati troppo lontani. Conosceva quel branco, c’era una lupa a comandarlo; aveva riconosciuto l’impronta di una zampa menomata. Malgrado ciò, la grossa femmina manteneva il suo dominio di alpha incontrastato già da parecchio tempo. Quando il compagno era morto, qualche maschio degli altri branchi aveva tentato di accoppiarsi con lei, ma la lupa sembrava non volere nessuno. A dispetto dell’etologia, lei aveva chiuso con l’altro sesso. Si sollevò sulle ginocchia, osservando attraverso le lenti il paesaggio, interrotto dai tronchi degli abeti: eccoli, sei adulti e tre cuccioli, che passeggiavano indisturbati a circa trecento passi di distanza. I cuccioli saltellavano, giocando e rincorrendosi, circondati dagli adulti che proteggevano la loro voglia di sgranchirsi le zampe. La femmina alpha era girata verso di lui, e Ike comprese che lei sapeva con certezza dove fosse.”

Il libro di cui vi voglio parlare oggi, Tra i ghiacci dell’Alaska, è un delizioso MM nato per commemorare una scrittrice che io ho adorato: Sandrine Gasq-Dion. Personalmente credo che Sarah Bernardinello abbia fatto un lavoro eccellente.

Fin dalle prime pagine di questo libro è come se vi trovaste catapultati nel paesaggio fiabesco e gelido di un mondo ricoperto di ghiaccio, di distese immense dove un respiro potrebbe congelare i polmoni. Il nostro protagonista, Ike Gerrard, infatti è un ranger del Denali National Park, un luogo splendido che ama immensamente, e in cui sta accadendo qualcosa di orribile. I predatori del parco, come lupi, volpi e ghiottoni, stanno morendo in modo inspiegabile; nessuna ferita, nessun motivo apparente sembra collegare queste morti e i ranger sono costretti a chiedere aiuto. In loro soccorso viene mandato il veterinario Elijah Ross che, pur sembrando molto qualificato, appare sin troppo giovane per poter risolvere un così grande problema. Ike viene incaricato di andarlo a prendere all’aeroporto e successivamente, dato che è vedovo e solo, di rimanere con lui alla stazione in mezzo al parco, mentre Elijah esamina le prove e tenta di scoprire cosa uccida quegli splendidi animali. La vicinanza e l’isolamento di cui godono durante la notte permette all’attrazione che han provato l’uno per l’altro fin dal primo sguardo di avere una possibilità. Ma i decessi continuano e dietro di essi si intravede un orrendo piano.

Ike Gerrard ha fatto del parco la sua casa: ama le sue distese inospitali, dove è vissuto con sua moglie; quest’ultima lo ha fatto sentire per la prima volta nel posto giusto, dandogli quella sensazione di pace che aveva a lungo cercato. Alla sua morte il lavoro gli ha dato salvezza, tanto da essere indignato e arrabbiato per le morti di quegli animali che lui deve proteggere, ancor di più perché avvengono in un luogo creato per preservarli. L’arrivo del dottore scuote la sua vita ordinata, facendogli provare sensazioni e desideri che pensava fossero scomparsi per sempre. Da ragazzo, infatti, aveva scoperto di essere bisessuale, ma poi il matrimonio gli aveva fatto dimenticare quelle pulsioni e da allora non aveva più avuto nessun desiderio per gli uomini. Ma Elijah, con la sua esotica bellezza, è una tentazione irresistibile. Lunghi capelli neri e occhi dolcemente a mandorla, con un fisico esile, retaggio di una madre cinese, il giovane veterinario è una gioia per gli occhi e risveglia desideri sopiti. Ike però è convinto che i suoi quarantasette anni, e i suoi capelli brizzolati siano un ostacolo insormontabile; non sa che sono proprio quelle le caratteristiche fisiche che Elijah ha sempre adorato.

Per il giovane dottore la sua apparente fragilità e la sua bellezza sono state un ostacolo più che un aiuto, specie nel lavoro. Deve lottare per dimostrare le sue qualità e la sua preparazione, e all’arrivo al parco si sente valutato nello stesso modo soprattutto per la sua intolleranza al freddo. Detesta infatti il clima del posto, pur trovando il paesaggio magnifico. Ben presto, la sua capacità nello scoprire la causa delle morti in pochissimo tempo convince tutti che, pur con il suo aspetto giovanile, le sue competenze sono impeccabili. Scoprire la causa però non basta, pone solo problemi diversi e ben più terribili, e presto i rangers saranno costretti a dover prendere coscienza che forse chi ha ideato questo orribile piano è più vicino di quanto pensino. Intenzionati a stanare il colpevole, sia Elijah che Ike si troveranno in serio pericolo, e rischieranno di perdersi per sempre.

Sarah Bernardinello ha saputo riportarci con la mente alle fantastiche ambientazioni di Sandrine, pur costruendo una storia completamente diversa da ogni altra. È facile immaginare il vento gelido sferzarti il viso mentre si leggono le sue pagine. I suoi personaggi sono ben tratteggiati e la loro storia procede in modo fluido e senza forzature, regalandoci una relazione che cresce a poco a poco: prima l’attrazione fisica e poi lo scoprirsi a desiderare qualcosa di più. Per timore di non essere corrisposti, si nasconderanno per qualche tempo dietro il mero desiderio fisico, convinti che sia ciò che l’altro desidera. La suspense si fa intensa solo verso il finale che riserverà molte sorprese. Sono presenti scene veramente avvincenti, in particolare quella dove una creatura selvaggia dimostrerà che la riconoscenza non è una prerogativa umana.

La scrittura della Bernardinello è molto bella in quanto riesce a coinvolgere e intrigare. I suoi personaggi sono interessanti e hanno caratteri ben definiti, mentre la trama racconta una storia d’amore dolce e passionale con risvolti inaspettati ed è inserita in un’ambientazione bellissima e particolare. Un omaggio perfetto a un’autrice che ha sempre dimostrato nei suoi romanzi quanto amava la bellezza suggestiva del Denali National Park dell’Alaska.

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