Recensioni: serie TV e Film

Recensione: Noi i ragazzi dello zoo di Berlino

Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino è il reboot del film Christiane F. – Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino ispirato alla storia vera di Christiane Vera Felscherinow. Ce ne parlano Shelby e MariRiss. Eccovi il trailer.

Progetto grafico a cura di Marina Alesse

MariRiss: Ciao a tutti, amanti delle serie TV!

Ehi Shel, ti ricordi quel servizio su Le Iene in cui si parlava degli effetti devastanti della Krokodil?  Chi ha concepito questo CiofekReboot deve essersene calato una quantità atomica!

Spesso che i remake siano delle schifezze è cosa nota, ma vedo con mio sommo dispiacere che una volta toccato il fondo si può solo scavare.

Mai assistito a una roba più brutta. Hanno completamente snaturato l’opera originale che era cruda, sporca, malsana … in pratica semplicemente perfetta.

In questa infatti Christiane e i suoi amici sono un gruppo di disperati, una nuova generazione di disadattati che trova nella “polvere magica” dapprima evasione, e successivamente rifugio da una vita schifosa.

Noi i ragazzi dello zoo di Berlino - Miniserie

La miniserie sembra invece un’orrenda parodia nella quale i ragazzi della Bahnhof Zoo diventano dei viziatelli senza arte né parte, che si divertono a farsi dei trip di eroina.

La prostituzione, il mezzo più lurido con il quale loro si procurano la roba, viene spacciato come un gioco divertente ma molto redditizio.

Che sciatteria!

Shelby: Mari dire sciatteria è quasi un complimento. Nel libro pubblicato nel 1978, a cui si è aggiunto successivamente un adattamento cinematografico nel 1981, si parla in modo crudo e forte di questi giovani che cadono vittime della dipendenza dall’eroina.

Questo nuovo remake, pensato per gli young adult, è come un manifesto per rendere quasi attraente la droga e addirittura la scena dove Christiane, Stella e Babsi iniziano a prostituirsi viene mostrata come un gioco in cui le tre si divertono.

Gli sceneggiatori sono riusciti a distorcere il messaggio del libro stesso, mi domando cosa avessero in testa!

I protagonisti sembrano usciti dalle pagine di una rivista vintage, vanno in giro per la città e per locali con spavalderia, come se fossero i padroni del mondo. Per essere credibili non avrebbero dovuto renderli attraenti o affascinanti al pubblico e ogni tanto buttare qualche scena forte per ricordarci che ci sono anche delle brutture.

Se il libro e il film mi colpirono allo stomaco, questa miniserie invece mi ha fatto incazzare. In pratica hanno glorificato la dipendenza e i traumi di questi giovani dicendo all’inizio di ogni episodio che i fatti sono stati romanzati.

Ho trovato alcune scelte davvero di pessimo gusto, una vera e propria mancanza di rispetto verso l’inferno che Christiane e i suoi amici hanno vissuto.

MarRiss: Il doppiaggio è da dimenticare… fortuna che so il tedesco perché quando il padre della protagonista – facendo il cretinetto con la sua seconda moglie, una filippina con cui comunica in inglese maccheronico – ha esclamato YES IN GERMANY WE HAVE I BIG CAGNONI volevo tirare una testata al muro.

Noi i ragazzi dello zoo di Berlino - Miniserie

Le musiche in Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino

MariRiss: Colonna sonora del film erano le canzoni del meraviglioso David Bowie. Qui l’illusione di ascoltare la sua bellissima musica è durata solo un paio di puntate, ma meno male.

In una mezza scena hanno avuto il barbaro coraggio di far comparire un finto David che dice una frase smozzicata a uno dei protagonisti.

Che oscenità! Era truccato meglio Achille Lauro a Sanremo…

Shelby: Sono riusciti a inserire persino canzoni di David Bowie in contesti dove non servivano. Poi non ho capito perché hanno dovuto prendere un tizio e farlo spacciare per il Duca Bianco dato che il cantante è scomparso nel 2016, a cosa serviva? Assolutamente a niente!

Noi i ragazzi dello zoo di Berlino - Miniserie

MariRiss: Degli istituti di disintossicazione ne vogliamo parlare? Enti alternativi con corsi di yoga e di cucito…ci mancava solo il mago Otelma.

Shelby: Perché quelli che ho visto erano degli istituti di disintossicazione? Ho trovato più realistico quello dove si reca Sandra Bullock nel film 28 giorni.

Top Trash MariRiss

La cena in famiglia nella quale Christiane spiega ai nonni e ai cugini come si procurava la droga. Non ho ben capito se quella scena intendesse provocare disgusto o pietà… l’effetto è stato quello di un’orrenda macchietta. Che imbarazzo ☹

Top Trash Shelby

Christiane e Benno che fanno un ingresso trionfale, come in una sfilata, nella fabbrica dove il ragazzo in teoria lavora, solo per vendere la croce di ferro che hanno rubato a casa del padre di lui per poi comprarsi una dose.

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