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Recensione: Midnight Dancer di Marie HJ

Serie: Midnight Serie Vol. 1

Titolo: Midnight Dancer

Serie: Midnight Serie Vol. 1

Autrice: Marie HJ

Editore: Quixote Edizioni

Genere: MM

Data di pubblicazione: 13 luglio 2023

Età di lettura consigliata:  +18

La serie è composta da:

  • Midnight Dancer
  • Midnight Hearts (inedito)

Cameron e Alexander appartengono a due mondi diversi ma hanno qualcosa in comune: un dolore che li pervade da anni e che la musica permette loro di combattere. Cameron ha subìto un forte trauma da bambino e non riesce a parlare se non con pochissime persone a lui vicine. I passi di danza sono le sue parole, quelle che gli permettono di esprimersi. Alexander si trascina dentro angosce e sensi di colpa per un evento capitato tempo prima, ed è uno dei pochi che riesce a capire il linguaggio di Cameron, che definisce “la sua musa”, e a leggere in lui attraverso le note e i passi di danza. Per una serie di coincidenze, più o meno volute, i due si ritrovano a collaborare e sarà proprio quella collaborazione, che si svolge nelle ore intorno a mezzanotte, che aiuterà entrambi a superare le angosce, oltrepassare i propri limiti e tornare a vivere appieno la vita, questa volta insieme, forti dell’amore che provano l’uno per l’altro. L’amore di un “mago”, come Cameron definisce Alexander, per la propria “musa”.

Cameron e Alexander sono uomini spezzati in modo differente che si riconoscono nella loro fragilità. Ciò che riesce a legarli in modo viscerale è la musica.

Alexander è un compositore; ha perso la moglie alcuni anni prima, e da quel momento anche la voglia di vivere. È caratterialmente un orso, e il dolore lo porta a essere fisicamente      rinchiuso in se stesso e nella propria casa. Ha però trovato dei piccoli momenti di luce e ispirazione assistendo alle esibizioni di Cameron: vederlo ballare, anche senza conoscerlo, sollecita in lui un arcobaleno di emozioni che riesce a tradurre in musica.

Cameron ha subito un’esperienza tremenda da bambino (che ci terrà sulle spine fino a quando verrà svelata verso la fine). Sta cercando di superare il PTSD e un disturbo del linguaggio a esso associato, che compare in particolare quando deve comunicare con gente sconosciuta. Il suo unico e migliore mezzo per esprimersi è attraverso il corpo e la danza.

Quest’uomo fa vibrare la musica. Non è solo un musicista. Lo sento dentro di lui. Emana l’aura di coloro che non subiscono la loro passione ma la costruiscono, la padroneggiano. L’ho appena sentito, è lui che guida le note e non l’inverso. Possiede quel dono.

Una trama senza dubbio innovativa, che combina profondi risvolti psicologici legati a drammi dolorosi e la magia della creatività musicale e delle percezioni sensoriali che questa provoca. Riusciamo a percepire in modo vivido le vibrazioni che scattano tra i protagonisti e la perfetta sintonia artistica che nasce in modo spontaneo.

D’altro canto, dal punto di vista relazionale la loro particolare sintonia è qualcosa di sconquassante, che all’inizio, a causa delle esperienze passate, fa scattare il timore di qualcosa di tremendo, pericoloso, doloroso. Nonostante l’istinto di allontanarsi e rifiutare il richiamo simbiotico, ciò che li attrae è più forte. Vedere e sentire il loro corpo e la loro creatività rispondere a quelle dell’altro è esaltante e magnetico, e attraverseremo con loro il processo per liberarsi di questa paura istintiva che li porta a ritrarsi, il disinnesco del trigger che fa scattare reazioni non desiderate.

Particolarmente complesso sarà il percorso di crescita di Cameron, anche perché Alexander non ha esattamente una grande capacità comunicativa. Pur non avendo problemi di linguaggio, il suo essere orso lo porta a dire la cosa sbagliata e non avere la percezione degli effetti delle sue parole su un animo ferito.

Dal canto suo, il compositore deve invece affrontare una dose aggiuntiva di ansia da prestazione, avendo un’immagine pubblica che lo pone sotto i riflettori. Dovrà superare il timore di mostrarsi in società senza una moglie ma con un uomo al suo fianco, per di più con una disabilità comunicativa.

«Ti propongo di venire da me. Quando vuoi. Se lo vuoi. Per un’ora, per un giorno, una settimana, decidi tu. Avvisa o non avvisa. Non mi interessa, io sarò lì, aspetterò. Così potremo imparare a conoscerci. Oppure no. E forse un giorno vorrai parlarmi. Spiegarmi. Se arriverà quel giorno, allora saprò che per te non diventerò mai un errore.» Wow… Mi ingarbuglia il cervello tanto quanto me lo illumina. E mi fa eccitare ancora di più. Il modo in cui mi domina, lasciandomi tutte le carte in mano, mi condanna a diventare dipendente da lui. Mai nessuno si è mai rivolto a me così. Come a una persona normale e adulta. Non fragile, non persa. Solo… un uomo. Uno vero. È talmente nuovo che non so come reagire.

Nel complesso si tratta di un racconto intimo e toccante, i cui toni si fanno a tratti molto drammatici, intensi, romantici. Sotto il punto di vista passionale, la progressione è piuttosto lenta. Alexander è un amante non occasionale e vuole avere tutto da Cameron: affetto, intimità, confidenze e… la parola. Vuole sapere di essere desiderato e che la cosa non finirà dopo una notte. Tuttavia, è sulle note e sugli arabesque che viene liberata nell’aria la sensualità carnale tra i due corpi che reagiscono tra loro con una chimica irresistibile, e le pagine ne rimangono impregnate anche prima di arrivare a momenti di erotismo pieno.

Tu… tu sei come Warwick in qualche modo. Rispetti ciò che sono ma allo stesso tempo non dimentichi te stesso per accettarmi… Tutti si trattengono dall’urlarmi contro a volte, solo perché ai loro occhi io rimango il povero bambino che ha subìto cose indicibili. Ma hanno torto. Non sono solo quello. Io ballo, ho degli amici, mi ubriaco e amo. Amo tanto, Alexander. Così forte che provo dolore a volte. Amo i miei genitori. Amo mio fratello. Amo il mio amico di una vita, che mi ha seguito fino a qui quando ha potuto farlo. E… amo ballare. Amo la musica. Amo la tua musica. Amo parlarti, con o senza parole. Amo il tuo modo di rispondermi. Una volta con gli occhi, un’altra con le note. A volte con la voce. Ma sempre con l’anima.»

 

Valutazioni

Voto generale
Sentimento
Sensualità

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