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Recensione: “Lei mi avrebbe detto sì” di Manuel Pomaro

 

Titolo: Lei mi avrebbe detto di sì
Autore: Manuel Pomaro
Editrice: Self Publishing
Genere: romance
Data di uscita: 14 febbraio 2019

Miriam e Ascanio attraversano una crisi di coppia. La ragazza intreccia una relazione con Pablo, un cuoco che organizza cene emozionali.
Ascanio scopre il tradimento e prepara un’atroce vendetta.

Lauren sta cercando di allontanarsi da una relazione satura. Un incontro a Capodanno la indurrà a credere che ciò sarà possibile, ma gli strascichi del precedente rapporto potrebbero minare il suo tentativo di tornare ad amare.

È giusto credere che in prossimità di eventi catastrofici nascano le migliori storie d’amore?
Può una proposta di matrimonio portare allo stesso tempo gioia e disperazione?

Di solito inizio a scrivere la recensione di un libro immediatamente, subito dopo averne terminato la lettura; questo perché, a volte, alcune emozioni sono talmente sottili da risultare sfuggenti e io non voglio perdermele.

Con “Lei mi avrebbe detto sì” ho dovuto cambiare approccio, attendendo qualche giorno per lasciare sedimentare il tutto.

La storia narra delle vicende di un gruppo di amici, tra i quali spiccano i personaggi di Ascanio e Miriam, una coppia che dopo anni di convivenza sta vivendo un periodo di apatia.

È a questo punto che, oltre agli storici amici dei due (Domenico, Giacomo, Bianca e Annalisa), fanno il loro ingresso nel racconto anche altri personaggi (Lauren, Pablo, Franco…) che consentiranno alla trama di svilupparsi.

Il libro racconta di storie di vita che ognuno di noi ha vissuto davvero sulla propria pelle, o indirettamente tramite conoscenze.

Il sopraggiungere della stanchezza in un rapporto, la paura di mettere a soqquadro una vita che seppure insoddisfacente ci dà sicurezza, la rabbia per un tradimento, il timore di restare soli, l’entusiasmo dell’innamoramento, la speranza di non commettere gli stessi errori del passato, le aspettative disattese, il dolore nei confronti di una vita che ci regala tantissime emozioni ma che non sempre va come avremmo desiderato.

Il protagonista principale risulterà essere Ascanio, ma tutti quanti i personaggi che gli ruotano attorno ci regaleranno un pezzo della loro storia, mettendo in evidenza uno spaccato, nemmeno troppo clemente, della nostra società.

Generazioni di trentenni/quarantenni egoisti e immaturi, che non tengono conto delle conseguenze derivanti dalle azioni compiute. Uomini e donne che giocano con i sentimenti altrui senza alcun rimorso, tutti alla disperata ricerca di qualcuno capace di sanare quel vuoto interiore che sentono dentro, ma senza la minima intenzione di assumersi responsabilità.

Persone innamorate dell’idea dell’amore, ma senza avere idea di cosa esso sia davvero.

– Fammi ben capire: per qualche colpo di fortuna, tu riesci a beccare una donna di quasi vent’anni più giovane, che ti sbava dietro e che puoi portare sotto le lenzuola tutte le volte che vuoi e che fai? Mandi tutto all’aria per una che… – Giacomo contò sulle dita ogni sua affermazione. – Non ti ha dato nulla, ti ha mollato senza scrupoli ed è già impegnata. Ho scordato qualcosa?

– Sì: che era quella giusta.

– Giusta per cosa? Per quello che avevi immaginato nella tua mente! Ma se cancelli tutte le fantasie e gli assurdi piani che ti sei costruito senza una base solida, ti accorgerai che fra te e Lauren non era nato tutto l’amore che tu vai decantando.

– Ma avrebbe potuto”

(Tratto dal libro)

Ma rispetto alla realtà, almeno in questa storia, il finale dà messaggi di speranza circa una possibilità di crescita.

Trattasi certamente di un libro ben diverso rispetto a quello che mi ero aspettata: il fatto che sia stato scritto da un uomo certamente ci regala un punto di vista maschile di certe situazioni, e poi il finale… che non è esattamente in stile rose e fiori.

È una storia che non mi ha fatta sognare, ma indubbiamente più “vera” di tante altre, scritta con uno stile fluido e preciso, che racconta di sentimenti e vicissitudini che riflettono quelle della vita reale.

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