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Recensione: La caduta del regno di A. Zavarelli

 

Titolo: La caduta del regno

Autore: A. Zavarelli

Editore: Quixote Edizioni

Genere: Mafia Romance

Serie: Underworld King Series #1

Data di pubblicazione: 22 Giugno 2022

Ero una tata che aveva bisogno di un lavoro.
Era l’oscurità personificata.
Avevo ben poco che potevo definire mio.
Era ricco, potente e pericoloso.
Il compito era semplice, e lo era anche il mio obiettivo.
Prenditi cura di suo figlio. Tieni la testa bassa. Quando meno se lo aspetta, distruggilo.
Avrebbe dovuto essere facile. E ho pensato che lo sarebbe stato fino a quando non ho guardato nei suoi occhi azzurri.
Baciare il nemico è una cattiva idea, ma lo è anche innamorarsi di lui.
Non sa che le fondamenta fatiscenti della mia vita sono costruite su bugie.
Quando scoprirà la verità, saprò se è brutale come credo.
Sono venuta qui per rubargli la vita.
Non avevo messo in conto che lui mi rubasse il cuore.

Studio il suo viso, osservando la sua brutale bellezza, memorizzando ogni linea e ogni curva. Vorrei credere a questa strana e nuova sensazione. Vorrei esistere nello spazio dove sono al sicuro con lui. So che è un’illusione. Non è il mio salvatore. È il mio nemico. «Non riesco a capirti.» Lascia andare i miei capelli, tenendo la mano sollevata come se volesse toccarmi il viso. «Cosa mi stai nascondendo?» Deglutisco, e lui abbassa la mano, scostandosi di un passo e scuotendo la testa come se fosse infastidito. «Non so come comunicare con te.» 

 

La storia rientra nell’ambientazione dei mafia romance e, come tipico di questa splendida autrice, ciò che ci colpisce è l’intensità della sofferenza dei protagonisti.

Alessio è un sicario-esattore-torturatore, indossa una costante maschera ghiaccio assume gesti quasi robotici per impedire che altri possano avvantaggiarsi nell’individuare le sue debolezze ed emotività. Ma più che abitudine, questo è il modo in cui ha perfezionato la sua naturale anaffettività, caratteristica che ha sviluppato a causa di eventi traumatici infantili.

Ha a carico Nino, un bambino di sei anni di cui si prende cura come se fosse il padre. 

Alessio vive ai vertici di una rete massonica più potente della mafia e il fatto di non mostrare attaccamenti ha una sua funzione, eppure vorrebbe essere capace di creare un legame con il suo figliastro e si rammarica di esserne incapace. 

Non sto così male soltanto per Gwen. È anche per la perdita di Natalia. La fiducia che avevo in lei è distrutta. Senza di lei ad ammorbidire tutti i miei spigoli, non so cosa diventerò. Chi avrà Nino per evitare che un giorno diventi proprio come me? Sento gli occhi inumidirsi e li chiudo con forza, tentando di soffocare questi maledetti sentimenti che non ho mai voluto. Non so come ci sono arrivato a questo punto. Non so quando sono cambiato, ma è colpa sua. È tutta colpa sua. 

 

Natalia viene assunta come istitutrice, è una ragazza muta che riesce comunque a comunicare con la tecnologia o usando la LIS (durante la lettura non avvertiamo disagio per la mancanza del suo parlato). Per quanto soffra di un trauma passato dovuto a un’aggressione, è tenace, determinata e coraggiosa. Ma la sua caratteristica principale è l’enorme cuore che mette a disposizione di Nino, grazie al quale riesce a creare una connessione fin dai primi momenti. Non solo, intercederà per Alessio aiutandolo a entrare in contatto, insegnandogli a gestire le emozioni e ad aprirsi di più, in modo che il bambino si trovi sempre più a suo agio con lui.

Mi avvicino a lui come ci si avvicinerebbe a un animale ferito. Non voglio farlo scappare e so che non importa quanto mi desideri. Ormai l’ho capito. Non è questione di desiderio. È questione di cosa pensi di potersi permettere. 

 

Natalia si rivela una ragazza piena di mistero. Ha un coraggio notevole per essersi addentrata in un ambiente con tutta evidenza violento e pericoloso, ma è abbastanza tenace per rimanere perseguendo un obiettivo nascosto. C’è naturalmente dietro una storia tutta da scoprire, che alimenta la nostra brama di sfogliare le pagine. 

Mentre tutto questo cuoce a fuoco lento e si costruiscono le premesse di un conflitto tragico, queste due anime, che sono stati costretti dall’ambiente circostante e dalla vita a irrigidirsi e a perdere parte della loro umanità, scalpitano per riappropriarsi di quello che sarebbero potuti essere: la passione, l’attrazione magnetica, il riconoscersi nel loro dolore, nel trauma che hanno vissuto, nella sofferenza che li ha plasmati. 

Siedo sul letto con lentezza, riconoscendo la sagoma dell’uomo lì accanto. Mi sta guardando in silenzio, come il predatore che è. Questa è la dicotomia di Alessio Scarcello. È letale, ma possiede anche un altro lato. Uno che sembra più trascurato. Più innocente, a volte goffo, e dolce, a modo suo.

 

L’ambiente circostante porta dei vincoli che prima o poi si stringeranno attorno a loro, con i riti e le tradizioni di un’organizzazione che determina modalità e condizioni per farne parte. 

L’empatia che la protagonista inizia a provare per quest’uomo che ribolle di emozioni senza riuscire a esprimersi le scatena dentro tenerezza e il desiderio di aiutarlo a connettersi affettivamente con gli altri. Lei è muta, ma il vero incapace di comunicare è lui.

Sono senza fiato quando Alessio si scosta, fissandomi come se lo avessi maledetto. Ho già visto quello sguardoso che di solito gli compare sul viso prima che si allontani. Ha paura di quello che sta provando e reagisce soffocandolo. Ha sempre fatto così, ma ora voglio che sia presente. 

 

Quando i misteri vengono svelati, la situazione diventa così intricata che Alessio e Natalia faticano a sbrigliarsene: ormai si sono sommate bugie, incomprensioni, ambiguità e sentimenti che faticano a essere gestiti o anche solo compresi. I conflitti interiori li spingono ora all’allontanamento ora al riavvicinamento, in un balletto di emozioni (per noi) dilaniante, e imparare a fidarsi uno dell’altra è difficile quando le circostanze che emergono sembrano minare tutto.

Natalia è la prima a venire a patti con il suo innamoramento, nonostante il forte desiderio di portare a termine la missione che finora motivava la sua vita. Alessio, d’altro canto, mantiene la caratterizzazione del killer vendicatore e non accetta alla leggera i tradimenti e le bugie che verranno alla luce, anche se si rifanno a periodi precedenti. 

Se lei dovesse mai cercare conforto in un altro uomo, so che gli garantirei una morte sanguinosa e violenta. Deve capire che questa è la sua vita, adesso. Non può avermi, ma non permetterò che abbia nessun altro. 

 

Bellissime le caratterizzazioni: Natalia si rivela ancora più forte, coraggiosa, determinata rispetto a quello che avevamo immaginato, ed è sorprendente come possa esserlo al di fuori degli stereotipi: è insieme anche una ragazza spaventata, senza l’uso della parola, nella cui intimità entriamo attraverso i capitoli nel suo punto di vista trovandovi incertezza, empatia, desideri, conflitto, amore e tenerezza. La contraddistinguono lo spettro delle emozioni che prova ma anche la capacità di leggerle dietro la maschera di Alessio, così come l’onestà nel riconoscerle e nell’ammetterle a se stessa e a lui, assumendosene la responsabilità. 

Forse è da pazzi desiderare quest’ultima volta, ma è così. Se vuole distruggermi, il minimo che può fare è soddisfarmi, prima. 

 

Il livello di sensualità è al massimo perché, quando si hanno due personaggi così intensi e tormentati, l’attrazione scaturisce anche solo dal modo in cui uno spoglia l’altro con gli occhi.

«Sei gelosa, Natalia?» Lei mi guarda con astio. Accenno un sorriso che mi sembra così sconosciuto, le avvolgo un braccio intorno alla vita e la attiro contro di me, in modo che possa sentire il mio cazzo duro che le preme contro la schiena. «Pensi che questo sia tuo?» Un’altra occhiataccia. Scuote la testa, senza sapere come comunicare con me ora che non ha il suo telefono. Mi ero ripromesso di non farlo più, ma quando è tra le mie braccia sembro dimenticare anche solo perché lo avessi deciso. Le sfioro il collo con le labbra e le poso una serie di baci sulla pelle, fino alla clavicola, adorando la dolcezza del suo sapore. «Se lo vuoi, prendilo.» 

 

 

 

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