Recensione: King of Greed di Ana Huang
Serie: Kings of Sin Vol. 3

Serie: Kings of Sin Vol. 3
Autrice: Ana Huang
Genere: Romance
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 20 maggio 2025
La serie Kings of Sin è composta da:
- vol.1—>Recensione
- King of pride vol.2—>Recensione
Brillante, ambizioso, potente, DOMINIC DAVENPORT è partito da zero per diventare il re di Wall Street. Ha tutto: una casa splendida, una moglie bellissima, e più soldi di quanti riuscirà mai a spendere. Eppure non è mai soddisfatto. Nella sua smania di avere sempre di più, finisce per allontanare l’unica persona che lo abbia mai amato davvero. Solo quando lei lo lascia, Dominic capisce che nella vita c’è qualcosa che va oltre il denaro e la gloria… ma ora potrebbe davvero essere troppo tardi. Gentile, intelligente, premurosa, ALESSANDRA DAVENPORT ha interpretato per anni il ruolo della moglie-trofeo. È stata accanto a Dominic mentre costruiva il suo impero, ma ora che hanno conquistato la vetta, si rende conto che lui non è più l’uomo di cui si era innamorata. Quando capisce che per il marito lei verrà sempre dopo il lavoro, decide di prendere in mano la propria vita e mettere se stessa al primo posto, anche a costo di abbandonare l’unico uomo che abbia mai amato. Ciò che non poteva prevedere è quanto lui sarebbe stato capace di lottare per salvare il loro matrimonio.
«Hai ragione, è vero ti amo ancora.
Una parte di me ti amerà per sempre.
Ma non sei più la persona di cui mi sono innamorata,
e tutto questo tempo che ho trascorso a fingere che tu lo sia mi sta uccidendo.»
Fenici buongiorno, ci sono romanzi che non brillano per l’originalità dell’argomento, ma arrivano comunque dritti al cuore, perché capitano nel momento giusto. È quello che è successo a me con questa storia. Sto attraversando un periodo complicato nella mia vita sentimentale e ho sentito una connessione profonda con Alessandra, tanto da commuovermi in più di un punto.
Lei è stata per anni la moglie perfetta, il sostegno silenzioso di un uomo inarrestabile. Lui, Dominic, è diventato il re di Wall Street partendo dal nulla, ma nella corsa al successo ha finito per perdere l’unica cosa che contava davvero: lei. Quando Alessandra decide di lasciarlo, Dominic è costretto a guardarsi dentro per la prima volta, a capire che certi vuoti non si colmano con il potere.
Avevo già intuito la forza di questi due personaggi leggendo degli scorci del loro legame nei volumi precedenti e sono felice di aver finalmente potuto leggere la loro storia completa. Qui non si parla del classico “nuovo amore”, ma di qualcosa di molto più raro e potente: l’amore vero che resiste, cambia forma, si mette in discussione. L’amore che lotta per esistere, anche quando tutto sembra perduto.
Mi è piaciuto tantissimo come il romanzo riesca a raccontare la vita vera: le rinunce, le ambizioni, le fragilità, le scelte che fanno la differenza. In un mondo dove spesso si dà valore solo a ciò che è materiale o apparente, questa storia ci ricorda quanto conti il tempo dedicato a qualcuno in modo reale, presente, concreto.
Ho adorato sia Dominic che Alessandra. Li impariamo a conoscere nel loro passato condiviso, attraverso salti temporali nel passato; scopriamo i successi e le crepe, ma soprattutto seguiamo la loro crescita personale, separata e di coppia. Il messaggio che si vuole trasmettere è potente: per amare davvero qualcuno, bisogna prima imparare ad amare se stessi.
[…] crescere significa riconoscere l’importanza
dell’amor proprio tanto quanto l’amore per qualcun altro.
I punti di vista alternati aiutano a entrare nel cuore di entrambi, rendendo il loro percorso ancora più autentico. Non manca lo spicy che, pur essendo intenso e dettagliato, diventa di sfondo, se paragonato alla profondità della loro relazione.
Questo è il terzo volume della serie King of Sin e, secondo me, uno dei più intensi a livello emotivo. Una storia che non parla solo d’amore, ma di scelte, rinascita e coraggio dei sentimenti. L’ho trovata autentica, toccante, scritta con una delicatezza che arriva dritta dove deve. Cinque stelle, senza dubbi. Perché a volte non servono colpi di scena spettacolari per farti tremare il cuore: basta una verità raccontata bene, al momento giusto.
Avevo trascorso la vita a costruire un impero,
ma in quel momento sarei stato felice di smantellarlo tutto,
se avesse significato scambiare quelle lacrime
con un sorriso.