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Recensione in Anteprima: “Collezione Privata” di Eveline Durand (serie Collezione Privata #1)

Pronti a leggere una nuova recensione dio Tracy: ecco per voi “Collezione Privata” di Eveline Durand  

Julian West Johanson è un medico dall’ego spropositato e uno scienziato eccezionale: nel giardino della sua enorme tenuta ama collezionare creature particolari. Non animali normali, ma esseri prima congelati in celle dalla tecnologia all’avanguardia, nei tempi difficili in cui l’imperatrice Cristine De Mustang non permette agli abitanti di muoversi nei cieli e in modi rapidi via terra. Amante delle aste clandestine, Julian rimane stupito alla vista di una cella criogenica di insolita fattura, che appartiene a un periodo passato, e ancora di più dal suo contenuto: una donna, dall’identità ignota. Sconvolto dalla dubbia moralità della vendita, il suo migliore amico Romery non perde tempo e inizia a fare offerte per un “oggetto” tanto raro, aggiudicandosi la ragazza addormentata con i soldi della famiglia Johanson. A questo punto non gli rimane altra scelta che portare la sconosciuta con loro.

Una storia originale che evoca atmosfere steampunk dai misteri irrisolti, dalle passioni irresistibili, scritta dalla penna magnetica dell’autrice Eveline Durand. Quando non ricordi più chi sei, l’unico obiettivo è capire a chi appartieni.

 

Come si racconta di un libro dalle mille sfaccettature, senza rischiare di fare spoiler?

Uhm, vediamo.

Posso partire dal fascino del genere, ossia uno steampunk dalle arie non cupissime come siamo abituati a leggere, ma con una sfumatura molto dark che si amalgama con una leggermente “rosa”.

Il periodo è quello di una società evoluta, fatta di macchine e di vapore, con un’imperatrice a capo di un regno molto elaborato, con le sue regole e le sue bizzarrie.

Ed è in questa cornice che si muove Julian, dottore dell’alta società, figlio di un principe e di una donna di spettacolo, a cui rifiuta la comunanza di geni.

È un appassionato di “mostri”, ossia creature messe in capsule criogeniche, nate non si sa bene dove o quando, frutto di esperimenti oscuri, che vengono acquistate all’asta, solo per il piacere di un gruppo molto nutrito di eccentrici.

Julian ha una “collezione privata” di stranissimi animali, che provvede personalmente a scongelare e a collocare nel suo “strano zoo”, a cui fa accedere pochi amici intimi.

Ed è durante un’asta clandestina che si trova di fronte al più grande mistero a cui mai avrebbe pensato di assistere: una teca dalla perfezione scientifica, ricca e misteriosa, che contiene… una donna. Ebbene, l’essere umano, di una bellezza mozzafiato, giace inerte in quel liquido blu, con un’espressione enigmatica che cattura la sua attenzione.

Ma non è disposto a “comprare” un essere umano, anche se il suo amico Romery non ha nessuna intenzione di lasciarlo a un noto collezionista, sadico e astuto, che potrebbe fare qualsiasi cosa a quella giovane innocente.

Non avevo mai sentito niente del genere: sotto quel telo si nascondeva sicuramente un oggetto senza prezzo.

Il velluto scivolò via senza far rumore, rivelando il colore insolito delle cromature e il rudimentale serbatoio delle proteine.

Ogni dettaglio, dai dadi della cornice alla chiusura stagna, dichiarava a gran voce l’appartenenza alla sua era, eppure il tutto dava un senso di solidità e avanguardia.

Trascina Julian nell’asta, accaparrandosi il cimelio e la portano al maniero di Enoch, dove viene rinchiusa in una sala della musica, lontana da occhi indiscreti.

Comincia il “periodo di pazzia” di Julian, che viene assorbito dal fascino della sua musa, facendo sogni assurdi sulla donna che dorme beata nella capsula, come una moderna “Bella addormentata”, a cui nessuno darà mai il bacio del risveglio.

Ma sapete che non bisogna mai programmare la propria vita, perché il fato, quando meno ce lo si aspetta, scombussola i piani fatti. Un black out lascia la capsula senza corrente e Isaak, servitore del dottore, interviene, cercando di rianimare la donna.

Ora si pone il problema: cosa puoi dire a una donna sconosciuta, apparentemente vissuta ottant’anni prima?

Perché questo è il dilemma a cui sono sottoposti i suoi salvatori che non trovano una scusa migliore da darle, salvo che l’hanno trovata nella brughiera, sola e smemorata, proponendole un lavoro come domestica.

Come dicevo, le bugie non sempre si possono sostenere, e prima o poi la memoria cercherà di uscire da quell’angolo buio per dare un’identità alla grintosa “Stila”, nome che ha impresso su un bracciale che porta al polso.

Trovarsi in un luogo sconosciuto, circondata da gente che istintivamente ti sembra fuori luogo, sapere di avere competenze che stonano con l’ambiente, e avere un istinto che ti porta a fare sempre la cosa giusta, potrebbe avere conseguenze sulla vita della giovane donna?

Forse è colpa del dottor Julian dal cuore di pietra, donnaiolo e pessimo gentiluomo, che ha toccato la ragazza come un imprinting che sembra non volersi cancellare.

Ne succederanno di cose bizzarre, causate da personaggi viscidi o interessanti, ma ciò che si chiude attorno a Stila sono le persone per le quali lei prova un affetto sincero, come Brigid, Delia, Romery, Isaak.

È una creatura indomita Stila, con il suo fascino sensuale, la sua grinta, il carattere indipendente, che travolge Julian, facendo breccia nel suo cuore e nel suo quieto vivere, tanto da sradicare convinzioni e stereotipi, portandolo finalmente a vivere la vita che ha sempre eluso perché pensava di non meritarla.

Mentre nella prima parte della narrazione è Julian che racconta la storia dal suo punto di vista, ci sono poi POV dove è Stila a parlare, a raccontare la sua versione.

Un connubio che mi ha affascinato molto, considerando il modo di esprimersi dei due protagonisti.

In pratica mi stavo innamorando di un metro e novanta centimetri di vero bastardo.

Insomma, troverete di che ridere, sognare, sospirare, inveire contro qualcuno in questo primo libro ben congegnato, dal linguaggio fluido e perfetto, senza storpiature o stonature, che vi coinvolgerà fino all’ultimo respiro, facendovi arrivare a una conclusione che non vi deluderà.

Buon viaggio in un tempo misterioso.

 

 

 

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