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Recensione: “Il castello dei desideri” di Valentina Piazza

Buongiorno care fenicette, oggi Emanuela ha recensito per noi il libro “Il castello dei desideri” di Valentina Piazza

Viola è una giovane donna che gestisce da sola il castello di Lavagna, una cittadina della provincia di Genova. È felice e ama il suo lavoro. All’improvviso la sua vita precipita quando il vecchio proprietario del maniero è costretto a vendere il castello. Un giorno si presenta un possibile acquirente, Valerio, giovane imprenditore di successo, bellissimo e pieno di fascino. La ragazza è intenzionata a rendergli la vita difficile ma, tra dispetti e sotterfugi, i due giovani inciamperanno nell’amore e in un tesoro dimenticato che riecheggia le famose nozze tra il conte Opizzo Fieschi e la nobildonna Bianca de’ Bianchi. La triste leggenda di Cecilia e un amore che sembra giungere a noi direttamente dal passato fanno da contorno a una fiaba romantica in chiave moderna.

Fonte della trama: Amazon

Ho letto con piacere questo romanzo breve, poco impegnativo e leggero seguendo con molta simpatia le vicende della giovane protagonista della storia di Valentina Piazza. Viola, fortunata fanciulla, fa la tuttofare in un immaginario castello medievale che sorge nel paese di Lavagna, in Liguria. Tra le antiche pietre, in compagnia di un bel micione, la giovane si occupa un po’ di tutto: dalla gestione delle camere utilizzate come bed and breakfast all’accompagnamento dei turisti che vengono a visitare il castello. Un bel giorno la pace al maniero termina: il proprietario cede il castello a un giovane e rampante miliardario, rampollo di una ricca famiglia di nobile lignaggio.

Viola farà di tutto per far desistere il giovanotto con mille scherzetti e dispettucci, ma le sue trovate le si ritorceranno contro in bene, facendo nascere una love story tra i due.

L’insieme della storia è tutto sommato simpatico, nonostante non brilli di originalità e somigli notevolmente alla sceneggiatura di una fiction televisiva; ma le note stonate sono parecchie, principalmente causate dalla fretta con la quale l’autrice gestisce alcune situazioni, soprattutto sentimentali, dei due protagonisti, partendo dalle loro scaramucce che lasciano leggermente indifferenti per la facilità con la quale si risolvono, finendo alle scene di passione che di passione ne hanno ben poca e vengono liquidate come qualcosa di poco importante.

Seguono le imprecisioni e la facilità con la quale i due protagonisti trovano tracce della leggendaria Cecilia, morta suicida all’interno di un cunicolo nel castello; piccolo particolare Cecilia è un fantasma che pare si aggiri per il maniero e sarà per Viola e Valerio una specie di fata madrina.

Pasticcetto su pasticcetto la storia arriva alla fine di gran carriera lasciando un po’ di amaro in bocca: peccato, perché lo spunto è originale ma è veramente poco sfruttato e il libro si riduce a un mero esercizio di scrittura creativa.

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