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Recensione: Espressioni di pelle – Serie: Montgomery Ink vol. 7 di Carrie Ann Ryan

Titolo: Espressioni di pelle

Serie: Montgomery Ink #7

Autore: Carrie Ann Ryan

Genere: Romanzo Rosa

Editore: Carrie Ann Ryan

Data di pubblicazione: 03 Gennaio 2022

Tatuaggio spinoso

I confini della tentazione

Un passo difficile

Stampato sulla pelle

Marchio indelebile

Senza segreti

Espressioni di pelle

La serie Montgomery Ink di Carrie Ann Ryan, autrice di bestseller per il New York Times, continua con il fratello che cela un grande segreto e con l’unica donna che non dovrebbe desiderare.

Everly Law ha sposato l’amore della sua vita e lo ha perso in un tragico incidente proprio prima di dare alla luce due gemelli. Ora Everly è una mamma single che fa gli straordinari nella sua libreria per garantire ai suoi figli tutto ciò che meritano. La vita di Everly è già abbastanza piena senza doversi impegnare con un Montgomery. I segreti del passato vengono a galla, così Everly avrà bisogno di Storm più che mai… ma dovrà rendersene conto.

Storm Montgomery ha passato una vita a rimediare ai peccati che solo pochissime persone conoscono. Quando ha perso il suo migliore amico, ha promesso alla vedova che l’avrebbe sempre aiutata… anche quando lei non voleva altro che allontanarlo. Ma quando un solo contatto accende passioni infuocate che entrambi avevano nascosto nel profondo, Storm dovrà ricordare chi è la donna tra le sue braccia, sapendo che rischiare potrebbe causare danni irreparabili.

Nonostante abbia seguito tutta la serie delle famiglie Montgomery e Gallagher, purtroppo sono rimasta un po’ delusa da questo episodio, anche dal punto di vista stilistico; ho avuto come la sensazione che fosse scritto da un ghostwriter.

Molto tempo viene perso per le presentazioni dei protagonisti, per riassumere le puntate precedenti o presentare la famiglia. Ci sono parecchie divagazioni su scene inutili, mentre poco spazio viene dedicato ad approfondire la psicologia dei protagonisti, entrambi con un passato notevole e pesante.

Giorno dopo giorno, il suo passato stava svanendo pezzo dopo pezzo, stava svanendo il sogno che pensava di aver vissuto con l’uomo che amava; Everly aveva paura che, se non si fosse fermata, se non avesse smesso di essere sempre forte, avrebbe perso anche di più. Aveva perso se stessa perdendo il marito, non se n’era nemmeno accorta. Non poteva perdersi di nuovo. Nemmeno per Storm.

(Tratto dal libro)

Everly è vedova da dieci anni e ha due gemelli, Storm è il miglior amico del marito di lei, deceduto dieci anni prima, e la ama segretamente da sempre.

Rimangono agganciati a un passato irrisolto che non riescono a superare: lui mantiene un segreto che rischia di rovinare il rapporto con il gemello Wes, lei vive ancora nella memoria dell’uomo che ha perso, totalmente legata ai doveri di madre, negando i propri sentimenti e il bisogno di provare una nuova relazione.

“Baciami,” gli sussurrò, “ho bisogno di un tuo bacio.” Bisogno. Una semplice parola per qualcosa di tanto grande. Lei non si concedeva dei bisogni, non più. Venivano sempre prima gli altri… anche se non se ne pentiva. Ma in quel frangente, nella lavanderia di casa, con il mondo che le crollava addosso, un peso che le toglieva il respiro, non voleva pensare ad altro. Solo a se stessa. Solo a Storm. Solo a loro due. Lui spostò la mano per stringerla dietro la nuca, tirandole minimamente i capelli nel frattempo. Lei aprì la bocca, lui abbassò la testa. “Non dovrei farlo.” Lei inarcò la schiena: “Fallo lo stesso.”

(Tratto dal libro)

Storm fatica a fare un passo per avvicinarsi a Everly perché sente ancora il senso di lealtà nei confronti di quello che era il suo miglior amico, ma proprio grazie a questo ruolo di “zio” putativo ha potuto stare accanto a Ev e ai due bambini durante tutta la loro crescita, affezionandosi moltissimo ed essendo sempre presente quando c’era bisogno.

Il rapporto si è fatto con gli anni sempre più stretto, ma anche un po’ ingombrante e imbarazzante, dal momento che né lui né Everly erano pronti ad approfondire il loro livello di intimità.

Tutto questo finché c’è un bacio. Non assistiamo a una esplosione passionale ma a un romance a cottura lenta: da persone mature, i nostri protagonisti prendono atto della loro attrazione, ne parlano e decidono di iniziare una relazione andandoci piano, razionalmente, con tutta la fatica e le interruzioni dovute agli imprevisti di avere figli piccoli e a una famiglia ingombrante come quella dei Montgomery.

A queste difficoltà di costruirsi una relazione essendo una madre single che lavora, si aggiunge un mistero legato al marito scomparso che porta alla luce un mistero destabilizzante.

“Ma già mi stai aiutando molto,” gli disse subito, “anche il fatto stesso che sei qui con me mi aiuta.” “Anche se la mia presenza ti fa un po’ uscire di testa?” Lei sussultò: “Non so bene come comportarmi, con te vicino. Siamo amici. Eravamo amici. Poi ci siamo allontanati un po’, dopo la morte di Jackson. Adesso siamo più che amici. Molto più che amici. Tu sei fantastico, ma sai anche molto di me e sei legato a tutto ciò che mi succede, anche se la tua lista di problemi non è certo più corta della mia. Messo tutto insieme, se ci penso, diventa troppo.”

(Tratto dal libro)

Come accennavo, le caratterizzazioni dei personaggi sono molto sottili. Storm è il tipico bravo ragazzo praticamente perfetto che fa la cosa giusta: generoso, tenero, si carica sulle spalle i problemi altrui. A causa dei suoi segreti si allontana sempre più dal gemello, ma questi non vanno a definire propriamente un difetto capace di renderlo più umano. Se fa passi falsi con Everly, inoltre, è solo per un eccesso di istinto protettivo.

Everly è una donna molto forte indurita dalla necessità di allevare da sola due figli con problemi di salute; per un decennio ha resistito all’arroganza dei suoceri perché comprendeva il loro dolore, ma ciò non nega la sua forza e determinazione nel gestire gli imprevisti, nell’affrontare le disgrazie da sola (le malattie dei figli, la solitudine, il dolore per i problemi finanziari). È pur che con Storm al fianco ha finalmente l’opportunità di appoggiarsi per poter prendere un po’ di respiro.

“Non puoi pensare di prendere sempre tutto su di te, Storm. Non puoi pensare di entrare nella mia vita e sistemare tutto. Non puoi. Non sei mio marito e a quanto pare nemmeno mio marito era davvero mio marito.” La voce di Everly fu rotta da un singhiozzo mentre concludeva, ma lei si odiò per quella debolezza. Stava gestendo tutto nel modo sbagliato; ma a un certo punto era diventato troppo, da gestire. “Everly,” le sussurrò Storm, “non sto cercando di prendere tutto su di me.” “Invece sì. È quello che hai fatto. È solo… non devi cercare di metterti nei suoi panni, Storm.” Everly chiuse gli occhi, trattenendo le lacrime. “Adesso vai. Devi andartene, stasera voglio rimanere da sola coi miei bambini.” “Ev…” “Vattene.”

(Tratto dal libro)

Tuttavia, le caratterizzazioni si fermano qui. Tanti piccoli spunti interessanti nelle psicologie che però non vengono sviluppati, ad esempio la fatica che potrebbe avere Everly nel fidarsi di nuovo degli uomini o il modo in cui supera la sua incapacità di raggiungere un orgasmo da penetrazione. Belle scintille che non sono pienamente sfruttate e vengono lasciate spegnere come se niente fosse. Questo naturalmente fa sì che il romanzo si mantenga scorrevole e leggero, senza troppa intensità o complicatezza, e potrebbe essere una scelta voluta… ma non è il tipo di scelta che preferisco.

“Devi baciare ancora lo zio Storm,” disse James con un sorriso assonnato, prima di baciare la mamma sulla guancia. “Così lo zio Storm può essere il nostro papà e noi siamo una famiglia. Così abbiamo anche il cagnolino e nessuno ci fa del male, perché lo zio Storm ci protegge da tutti.”

(Tratto dal libro)

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