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Recensione: “La leggenda di Lyon Redmond” di Julie Anne Long (Pennyroyal Green (versione italiana) Vol. 11)

Per Lyon Redmond è sempre esistita una sola “lei”: Olivia Eversea. Un amore nato in una sala da ballo, quando gli sguardi dei due discendenti delle famiglie più potenti d’Inghilterra si erano incrociati, prima che Lyon sparisse misteriosamente nel nulla. Ora, a distanza di anni, Olivia ha accettato la proposta di matrimonio di un visconte. Ma quando la notizia giunge alle orecchie di Lyon, tutt’altro che scomparso dal mondo dei vivi, lui capisce che è arrivato il momento di abbandonare la sua pericolosa esistenza per tornare a riprendersi quel cuore che da sempre gli appartiene…

Tra loro calò un silenzio terribile. Riempito dai loro respiri affannati. Come se fossero una coppia di gladiatori in lotta, che si erano finalmente staccati l’uno dall’altro. Olivia si coprì il viso con le mani, mentre a ogni respiro faticoso che faceva sembrava che i polmoni le bruciassero come una fornace. Il fatto era che Lyon aveva ragione. Tutti avevano ragione, su di lei. E tutti i pettegolezzi e le leggende dicevano la verità. Lei gli aveva davvero spezzato il cuore. E nel farlo aveva anche caparbiamente, forse in modo permanente, spezzato il proprio. Nonché quello di chiunque altro lo avesse amato.

Con quest’ultimo capitolo si conclude la lunga serie di Julie Anne Long “Pennyroyal Green”, che racconta le vite e gli amori dei cittadini di questa ridente cittadina del Sussex, e in particolar modo delle due ricche famiglie degli  Eversea e Redmond che sono nemiche da lungo tempo. E’ questa una serie formata da ben 11 libri ed è cominciata parecchi anni fa. La sua pubblicazione, avvenuta diluita nel tempo, ha fatto in modo che molti dei capitoli precedenti siano solo un pallido ricordo nelle mia mente e l’unica cosa positiva è il fatto che, nonostante i personaggi si rincontrino spesso nei vari libri, ogni capitolo può essere letto in modo autonomo, senza che la mancanza degli altri ne pregiudichi la comprensione. Vi dico la verità, non è una serie che mi abbia entusiasmato particolarmente, eppure avevo molte speranze su quest’ultimo capitolo che finalmente racconta la storia di Olivia e Lyon;  i due giovani nonostante l’astio che ha diviso le loro famiglie si erano innamorati, ma Lyon improvvisamente se n’era andato, e il lettore era giustamente incuriosito dal mistero che circondava la loro storia. Lyon aveva lasciato la madre i fratelli, e senza un soldo in tasca si era imbarcato su una nave, andandosene via senza mai ritornare; noi avevamo appreso parte di ciò che era diventato nel libro sulla sorella Violet Redmond, dal titolo “Capitan Selvaggio”. Ora ritroviamo Olivia in procinto di sposarsi, dopo anni passati a respingere i suoi pretendenti ha finalmente deciso di andare avanti con la sua vita e di sposarsi, dando un taglio netto ai ricordi del passato. Ma se Olivia sembra in grado di dimenticarlo, per Lyon la situazione è diversa, e nonostante alle nozze manchino poche settimane, fa in modo di portarla in quella che ora è la sua casa, per avere finalmente un confronto diretto, mettendo la parola fine al loro amore. Dopodiché la riporterà a casa per permetterle di sposare il suo  fidanzato. Dovrebbe essere facile, ma sotto la cenere la fiamma non è mai stata spenta, e toccherà di nuovo ad Olivia decidere cosa davvero desidera dalla vita.

Dopo tanto attendere avrei perlomeno voluto che il motivo di tanto dolore fosse qualcosa di insormontabile, una forzata lontananza che non si poteva evitare in nessun modo, e invece è risultato tutto di una banalità assoluta. La mancanza di fiducia, la giovane età, la poca pazienza e anche la mancanza di coraggio, un mix che i caratteri ostinati di entrambi hanno amplificato rendendo amara e piena di rimpianti e rabbia la loro vite. Se i personaggi in fondo sono anche ben caratterizzati e piacevoli, l’aderenza storica mi lascia molto perplessa, Lyon la rapisce e le assicura che la riporterà in Inghilterra in una settimana, e dopo quello che sembra un solo giorno di viaggio si trovano a Cadice: difficile credere che una nave del 1800 potesse avere una simile velocità anche con vento favorevole. E non parliamo della ricchezza smodata di Lyon: nonostante la sua “carriera” non proprio onesta, in così pochi anni riuscire ad arricchirsi in quel modo è perlomeno incredibile, specie dopo essere partito come marinaio su una nave. Sorvolando su questo, è un romanzo che si legge piacevolmente, la scrittura dell’autrice e scorrevole e la trama è abbastanza varia e briosa, così come è gradevole ritrovare quasi tutti i personaggi della serie, ma non nascondo che mi aspettavo qualcosa di più. Inoltre non tutto viene davvero spiegato, e alcune cose del passato specie per quanto riguarda i loro genitori rimangono solo accennate, ma indubbiamente per chi come me ha letto tutta la serie quest’ultimo capitolo è assolutamente da leggere.

Vi lascio, però, accennandovi un  problema di non poco conto almeno per quanto mi riguarda: questo libro nella versione originale aveva un epilogo in cui avremmo dovuto vedere per qualche istante gli eredi di queste due famiglie proiettati nel 21 secolo; peccato però che nessun epilogo sia presente nella versione italiana Mondadori. (Ringrazio per questo Chiara, che ha controllato per me se i miei ricordi di una chiacchierata in chat erano giusti, leggendo in lingua alcune recensioni che lo riportano) Poco importa che fosse un capitolo estremamente criticato dalle lettrici, era parte del libro e come tale avrebbe dovuto essere presente anche in questa versione. È  qualcosa che è già successo in passato, e sicuramente si ripresenterà in futuro ma mi fa sempre arrabbiare tantissimo, e da lettrice mi sento un po’ truffata.

A cura di:

 

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Voto Lucia63 4

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