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Recensione in Anteprima: “Il gatto che scoprì il Natale” di Lili Hayward

Buongiorno Fenici! Oggi La Min ci parla di “Il gatto che scoprì il Natale” di Lili Hayward

Il gatto che scoprì il Natale di [Lili Hayward]

 

Manca pochissimo al Natale e Jessamine Pike vuole dare una scossa alla sua vita. Trasferirsi a Enysyule, un cottage in Cornovaglia costruito secoli prima, potrebbe essere la sua occasione per ricominciare: il piano è quello di ristrutturare la casa di giorno e finire di scrivere il suo romanzo la notte. Con un po’ di sacrifici, dovrebbe riuscire a farcela prima di Natale. Oltretutto, è in buona compagnia: un bellissimo gattone si aggira nei paraggi, comportandosi come se il posto gli appartenesse. Dal suo sguardo obliquo si capisce che è piuttosto scettico sull’ottimismo di Jess. Eppure… c’è una strana magia nell’aria. Le leggende del posto parlano di uno spirito che abita la casa e di un’antica pietra che veglia sulla valle. Come può una storia antica, che risale a più di cinquecento anni fa, intrecciarsi con quella di Jess? Una leggenda legata a doppio filo alla casa, allo spirito di Yule e… a un gatto molto, molto speciale.

 

Dove c’è la pietra focaia, ci sarà di nuovo la fiamma. Dove c’è il combustibile, ci sarà di nuovo il fuoco. Dovunque ci siano esseri umani, ci sarà sempre speranza. E la speranza – la Terra lo sa – è la miccia per il fuoco migliore in assoluto…

Trovo sia insolito scegliere un libro e pregustarne già i tratti migliori anche solo affidandosi a uno solo dei cinque sensi, la vista. Leggerlo quasi intimorita e senza dubbio sorpresa, ed essere combattuta sino alla fine su quale voto potergli assegnare.

Questo è ciò che mi è capitato con Il gatto che scoprì in Natale. In questo periodo dell’anno cerco sempre romantiche e nevose storie d’amore e speranza, amicizia e spunti di riflessione. La copertina con i colori rossi e un gattone ramato in bella vista mi ha ispirata e incuriosita.

Non ho trovato ciò che cercavo, non ho trovato nemmeno il gatto arancione veramente, eppure nel misto di sbigottimento e ricerca vana della pagina della rivelazione, ho gustato questo libro, che lo volessi o meno, e ne ho assorbito i significati più nascosti.

Non vi aspettate quindi romantiche passeggiate sulla neve, questo libro è mistero, storia antichissima di luoghi ricchi di magia e vecchie credenze. Una lettura lievemente inquietante per quanto mi riguarda, a causa della mia fervida immaginazione e dei passaggi frequenti, scritti in corsivo, in cui non è ben chiaro chi sia colui o colei che mormora e si cela allo sguardo umano.

Il libro comincia con un’avventura in procinto di realizzarsi, Jesse giovane scrittrice londinese, decide di trasferirsi in Cornovaglia e affitta un cottage.

La casa si chiama Enysyule.

Enysyule. Sento la parola indugiare sulla lingua come miele leccato da un cucchiaio. Enysyule: grigio e verde. Vecchia pietra. Vecchi alberi. Ocra paglia e licheni. Un praticello d’erba alta fino alla vita, pieno di sole, e un ruscello che scorre accanto alla casa, un rivolo di acqua fresca che sfocia nel mare. È un’abitazione isolata, l’unica nella zona più profonda di una profonda valle. Annidata come qualcosa di prezioso tenuto sottobraccio.”

Ma l’atmosfera magica del luogo cambia molto quando scende la sera e il gatto, incredibilmente affascinante e misterioso che condividerà i suoi spazi con l’inquilina “straniera”, sarà senza dubbio l’elemento chiave della storia. Perrin, un collante tra mondi, epoche e misteriosi segreti che attendono la persona giusta per essere svelati.

La storia d’amore c’è anche se tutto sommato è appena sfiorata tra le ultime righe del libro, c’è anche la neve, in quantità industriale, ma questo romanzo non è una lettura natalizia d’amore e addobbi pre festivi.

In Cornovaglia, nel cuore del tempo di Yule, Jess non si è mai sentita così lontana da casa e dalla società moderna come ora, sebbene si accorga, al contempo, di non essersi mai sentita così libera e serena.

La vallata che circonda il cottage è ricca di antichi misteri e una sorta di monolite troneggia nel bosco. Ci sono antiche faide tra proprietari terrieri e nuove amicizie per questa ragazza straniera che, con il suo sguardo fresco e nuovo, potrebbe dare il via ad un cambiamento e spezzare il circolo di odio e dissapori.

Molti i personaggi interessanti, partendo dal vecchio Mel per concludere con l’anziana ex padrona di Perrie. Peculiarissima la scelta dell’autrice di inserire queste note inquietanti e misteriose in un paesaggio fiabesco, facendoci conoscere i sogni che popolano le notti di Jesse, davvero particolari e movimentati, e al contempo, mostrandoci la sua rinascita spirituale anche attraverso le vicissitudini legate a queste esperienze. Un cuore ferito che ritrova nella solitudine e nell’intimo rapporto con un gatto, il modo di guarire e procedere nella sua vita, lottando quando occorre.

Capirete che già con gli indizi che ho seminato qui potrei aver detto più del necessario.

È davvero un libro insolito, che consiglio di leggere senza aspettative, gustandolo e basta.  Adatto a chi ama il mistero, una lieve suspense e la natura incontaminata; no, non è un romanzo natalizio così come definizione vuole ma probabilmente uno scritto inaspettato che vi sorprenderà.

Buona lettura

 

 

 

 

La Min

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