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Recensione in Anteprima: “Dire Amnesia – L’oracolo mezzosangue” di Raffaella Grandi (Dire Amnesia #3)

Care Fenici, oggi LaMin ci parla in anteprima di “Dire Amnesia – L’oracolo mezzosangue” di Raffaella Grandi

 

“Due antiche leggende. Due possibili scenari predisposti dal destino. Il coronamento di un amore che ha lottato per superare muri, situazioni avverse, pericoli. Elisa si trasforma per la prima volta sotto lo sguardo atterrito di persone che non conosce, preda dei propri istinti e ignara del modo in cui gestirli. Ferisce involontariamente e in modo grave Alexis, l’alfa del branco francese che stava tentando di aiutarla, e fugge nel bosco. Una voce pacata e familiare la guida a distanza, riportandola con fermezza a sé e alla realtà, mentre un grave pericolo incombe nascosto nell’ombra, in attesa del momento più propizio per sferrare un nuovo attacco. Chi è il Dire Wolf che trama contro di loro? Perché Stephen non riesce a sentire i suoi pensieri, neanche a distanza ravvicinata? Queste sono solo alcune delle domande che Elisa si pone, sempre più confusa per la stranezza di alcuni dettagli che la riconducono a una realtà che non vuole vedere, né accettare. Mentre i branchi si chiuderanno a cerchio per proteggere l’Oracolo Mezzosangue menzionato in un’antica leggenda Lycan, Elisa si troverà costretta a prendere decisioni per sé e per coloro che si troveranno coinvolti, loro malgrado, in una pericolosa avventura scandita dalle emozioni e dal tempo”.

È con grande emozione e un certo senso di orgoglio, quasi ne fossi in qualche modo la fortunata ‘predestinata’ che mi accingo a presentarvi la recensione di uno dei libri che più ho atteso degli ultimi due anni circa: Dire Wolf – L’oracolo mezzosangue – ultima fatica di un’autrice italiana che ho conosciuto per puro caso e che ho apprezzato all’istante, Raffaella Grandi.

Questo libro è l’ultimo di una trilogia avvincente e sospiratissima. So per certo che moltissime di voi attendono la fatidica data di luglio in cui finalmente vedremo pubblicato questo libro.

Prima di dedicarmi ad una riflessione che, spero, renderà giustizia a questo romanzo, desidero sottolineare a beneficio di coloro che ancora non conoscono questa trilogia, che non è possibile leggere questo libro senza aver prima concluso i due precedenti: Dire Wolf e Dire Amnesia.

dire amnesia

I tre romanzi sono impossibili da separare, in ognuno di essi troverete spunti e particolari salienti, rimandi al passato o al futuro che renderanno unica l’esperienza di lettura di quest’ultimo.

dire amnesia

Raffaella ha uno stile fluido e scorrevole, scrive come se intorno a lei fluttuassero tutte le idee, e lei dovesse solo scegliere quali acchiappare. Come se insieme a lei ci fosse una forza intangibile che la sostiene, la stimola e vigila sui suoi mille e più pensieri. Tutto ciò si evince dalla trama dei suoi libri, questo in particolare, forse, più di tutti gli altri. La trama presenta un ordito ben congeniato, impeccabile, senza una sbavatura. L’alternanza di attimi di tenerezza, furia, dolore, rabbia, passione e legami indissolubili che si intrecciano tra loro lo rendono avvincente ed è impossibile riuscire a lasciare le pagine per riprenderne più tardi la lettura. Impossibile. Ho letto questo libro in un lungo, pigro pomeriggio, accanto a mio marito che, ormai rassegnato, mi osservava piangere, sghignazzare o sfogliare le pagine in apprensione. Ci sono voluti invece tre giorni per trovare il coraggio di aprirlo, ero piena di aspettative e temevo di non essere la candidata ideale per assolvere questo onorevole compito, avevo anche paura, una consistente paura, di non trovare quello che cercavo e non poter affermare sinceramente che: ragazze questa trilogia voi la dovete proprio leggere!! Invece posso e lo faccio e questo, sia ben chiaro, a prescindere da quale personaggio maschile abbia prevalso o da come la storia vada a concludersi. Affermo che ne consiglio caldamente la lettura perché l’insieme di suspense, intrighi, colpi di scena, amore e passione contenuti in questo scritto sono la degna, perfetta conclusione dei due precedenti libri ed è impossibile non restare ammirati davanti a tanta bravura. L’autrice si diverte a sorprenderci, a lasciarci languire per poi infiammare i nostri cuori, lasciarli spezzare e infine ricompattare il tutto e concludere. La immagino, sorniona, sbirciarmi da un punto indefinito e sussurrare: ‘ cara mia le avevi pensate tutte, quasi tutte, vedi? Sorpresa! ‘ e per questo io la ringrazio.

Devo confessare che il primo libro, Dire Wolf, lo comprai per vezzo sulla scia di suggerimenti e commenti entusiasti qui su RFS, ma poco convinta: la ‘faccenda lupi’ mi intrigava poco. Cominciai a leggerlo per caso e dopo pochissime righe mi accorsi del madornale errore iniziale, divorando poi il resto del libro in pochissimo tempo, affascinata dallo stile dell’autrice e insieme catturata da una storia non convenzionale, che si è mantenuta per tutta la trilogia, a cavallo tra fantasy, giallo e romance… alcune scene sono descritte così bene e sono talmente sature di avvenimenti, misteri e colpi di scena da rasentare il thriller, per quanto io sia poco esperta di quest’ultimo. Vorrei raccontarvi di Pierre o di Odette e magari accennare a quell’albero… e spiegarvi tutti i motivi per cui ho ancora il cuore in subbuglio, più di tutto vorrei parlarvi di Isabeau che mi ha già conquistata. Ma ho atteso tanto questo libro, quanto voi, o forse meno, dato che in questi anni abbiamo scritto in molte a Raffaella al grido di ‘Escilo’ e promuovendo la famosa petizione: ‘mandiamo in ferie la Grandi così termina il libro ’ e so che non sono stata la prima, anzi vi ringrazio tutte per questa attesa condivisa. Lo so che siamo in tante, so che siete tutte impazienti e per questo mi sento orgogliosa e molto fortunata. Questo libro parla di morte senza timore di nominarla e con tale delicatezza a volte, da toccare corde del nostro essere di cui ignoravamo l’esistenza; parla però tantissimo anche d’amore. Un amore profondo che è essenza e struggimento, pazienza e perdono, silenzi e abbracci. Amore in tutte le sue forme, materno, filiale, tra amici, verso coloro che non sono più qui con noi ma restano vivi nel ricordo. È amore, ed è tutto ciò che ci serve.

“L’amore è il sentimento più ricercato, il faro nella tempesta che guida le anime nella tortuosa ricerca del tassello che le completi, ma è anche l’oscurità non illuminata da quel faro. È lo schianto sugli scogli resi invisibili dalla troppa luce.”

Per questo vi lascio con qualche piccola chicca che però, vi avviso subito, non soddisferà il vostro bisogno di sapere e questo non per cattiveria ma per rispetto a colei che queste pagine le ha scritte e per riguardo a tutte voi che meritate di commuovervi, ansimare, emozionarvi ad ogni pagina, come è successo a me. Io posso solo dire che vi colpirà dritto al cuore e sarà inutile cercare di rallentare il tempo di lettura, l’Oracolo mezzosangue ha un termine e conclude una trilogia ma, per fortuna, nelle note finali, c’è un chiaro accenno ad un nuovo libro che è già nei pensieri dell’autrice. Elisa forse ci saluterà definitivamente qui ma i lupi e i Dire della Grandi torneranno prima o poi a sconvolgere le nostre quiete esistenze, e meno male!

Un libro che ti arriva dritto al cuore è un dono, sempre.

La Min

 

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